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Il piano vaccini di Speranza e Arcuri? Missione impossibile. Parola del Sole 24 Ore

Salta il primo target del piano vaccini di Speranza ed Arcuri: mancano le dosi e le regioni si muovono in modo sparso. La denuncia del Sole 24 Ore

 

Missione impossibile. Rispettare i buoni propositi sulle vaccinazioni, che prevedono la vaccinazione di 6 milioni di italiani entro marzo 2021, è “ormai una missione impossibile”. A sostenerlo è il Sole 24 Ore.

Numeri alla mano, il quotidiano di Confindustria sostiene che il governo Draghi, per raggiungere l’obiettivo, dovrebbe dare un’accelerata non di poco conto ai piani di Speranza ed Arcuri, portando le vaccinazioni quotidiane a 100mila.

I BUONI PROPOSITI DEL PIANO VACCINI DI SPERANZA E ARCURI

Secondo i progetti originari, entro marzo 2021 sarebbero dovute essere vaccinate 6 milioni di italiani. E in questi milioni dovevano essere compresi anche gli over 80, che in Italia sono oltre 4,4 milioni. Entro marzo, dunque, doveva essere messa al sicuro tutta la popolazione più fragile e più a rischio.

MISSIONE IMPOSSIBILE

Ma i buoni propositi, propositi restano. “E’ ormai una missione impossibile. Il primo grande target fissato a inizio gennaio sembra infatti ormai quasi inavvicinabile”, scrive il Sole 24 ore.

SERVONO OLTRE 100MILA VACCINAZIONI GIORNALIERE

I numeri, d’altronde, parlano chiaro. Attualmente vengono vaccinate solo 20mila persone al giorno. Per arrivare a raggiungere l’obiettivo, il nuovo presidente del Consiglio dovrebbe dare una sterzata non indifferente alla campagna vaccinale, portando le “inoculazioni al giorno attuali ad almeno 100mila”, scrive il Sole, aggiungendo: “Tante ne servirebbero in circa 40 giorni per vaccinare oltre 4 milioni di over 80, visto che finora solo poco più di 80mila hanno ricevuto la prima dose del vaccino, se si escludono gli ospiti delle Rsa”.

REGIONI LENTE

Ma perché i piani di Speranza ed Arcuri si sono infranti in pochi giorni? Sia per mancanza di vaccini sia perché le regioni si muovono in ordine sparso.

La colpa del flop è “un po’ la carenza di materia prima – le dosi di vaccino che nelle settimane passate hanno subito dei tagli nelle consegne delle aziende – ma un po’ è anche la lentezza delle Regioni che stanno procedendo a rilento e in ordine sparso, alle prese in questi giorni con “click day” che mandano in tilt centralini e piattaforme on line e prenotazioni ancora da avviare”.

IL CASO LOMBARDIA

Anche in Lombardia, dove ad occuparsi della campagna vaccinale è Guido Bertolaso, i problemi non mancano. “Inoltre va detto che in alcune regioni, in primis in Lombardia, – scrive il quotidiano diretto da Fabio Tamburini – si comincia a temere non solo per gli scarsi approvvigionamenti di dosi, ma anche per la carenza del personale medico”.

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