Caro Ministro,
la chiamo e la chiamerò ancora così, anche al termine del suo mandato a viale Trastevere. Come i Vescovi non vanno in pensione ma diventano Vescovi Emeriti, anche a lei il titolo di Emerito si addice perfettamente. Non può, infatti, finire così, con un semplice avvicendamento di persone. In questi anni durante i quali ho avuto il privilegio di poter collaborare con Lei ho avuto la possibilità di conoscere un grande uomo, un uomo colto, preparato, attento e sensibile alle esigenze della scuola tutta.
Caro Ministro, non è da tutti il sapersi circondare dei migliori collaboratori, uno staff solerte e capace che ha saputo tradurre in azione concreta gli indirizzi che da Lei provenivano. Di grande rilevanza, frutto di grande intelligenza e capacità di fare sintesi, il desiderio di collaborare con tutte le forze politiche, convinto che la scuola è di tutti, è dei cittadini, è dei giovani e per questo non può essere considerata feudo del partito o del sindacato. Pur nelle tempistiche dettate da agende fitte di impegni e di urgenze cui far fronte, chiunque lavori al Ministero ha potuto cogliere il desiderio di creare un ambiente sereno, in cui tutti, dall’inserviente al Dirigente, si sentissero accolti e parte integrante di un sistema nato per creare le migliori condizioni perché i giovani di oggi possano diventare i cittadini responsabili di domani. Si può dire che la scuola affettuosa tante volte auspicata si è tradotta in un Ministero affettuoso, attento alla persona. Tanto lavoro è stato svolto in tutti i settori di competenza del Ministero, sempre con serietà e passione: lo posso testimoniare senza alcuna difficoltà.
Caro Ministro, anche sul fronte della libertà di scelta educativa passi da gigante sono stati compiuti, abbattendo ulteriormente il muro ideologico e ragionando esclusivamente sulla base della miriade di dati raccolti proprio per sua stessa volontà. Mi auguro che chi verrà dopo di Lei sappia fare tesoro dell’enorme lavoro che è stato svolto senza altra finalità se non quella di fare qualcosa di utile per i cittadini, soprattutto i più fragili. Sono certa che, terminato il suo mandato, Lei saprà spendere ancora a lungo negli anni le belle competenze maturate in anni di studio e di insegnamento.
Caro Ministro, a Lei va il grazie sincero da parte della scuola italiana e mio personale, a lei va l’augurio di un lavoro proficuo e diuturno, per lei va la preghiera mia personale perché possa raggiungere quelle soddisfazioni che più le stanno a cuore.
Grazie, Ministro Bianchi!