Sulla Bibbia, invece, mi trovo d’accordo. E non per motivi religiosi ovviamente (sono ateo), ma poiché, se c’è un limite nella scuola primaria attuale, che ha comunque fatto enormi progressi da quando la frequentavo io, è la quasi totale assenza di narrazione (storie).
E, assieme alla Bibbia, vorrei vedere reintrodotti i miti greci, la storia leggendaria della fondazione di Roma e, perché no, magari in misura minore, anche le tradizioni narrative di altre grandi culture del nostro mondo. Storie.
Al loro posto, nei decenni, abbiamo visto comparire questo corpus laicista di poesiette e filastrocche neutre dei buoni sentimenti. E, per carità, mi va benissimo l’onnipresente Rodari, ma non puoi sorprenderti se poi i bambini si droghino di Harry Potter, Marvel e Tolkien.
Manca la sistematicità delle grandi epiche. Manca la sfida al confronto con la realtà, anche nei suoi aspetti spaventosi e brutali, per cui i miti sono stati concepiti. Mancano le passioni. Mancano gli eroi e le eroine. E manca quel vasto patrimonio che ci aiuta a capire chi siamo, almeno come Occidente.
Mia figlia sta concludendo il ciclo delle primarie. Lei conosce il libro di Ester, il mito di Aracne e la legenda delle oche del Campidoglio. Raccontarle è sempre stato un grande gioco. Ecco, serve anche portare un po’ più di gioco nelle nostre scuole.
Se poi, invece, attraverso la Bibbia, si spera di forzare una specie di catechesi obbligatoria, allora, altro che Harry Potter, non oso immaginare di cosa si drogheranno i nostri figli…