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I farmaci anti-obesità fanno ingrassare i costi sanitari

Ozempic, Wegovy e simili, pensati per combattere il diabete ma saliti alla ribalta per la loro capacità di ridurre anche il peso, farebbero lievitare i costi per la sanità senza apportare i benefici sperati. Fatti, numeri e commenti

 

Nel Regno Unito, il ministro della Salute ha recentemente dichiarato che vede nel farmaco per la perdita di peso di Eli Lilly un’opportunità per ridurre l’obesità e, quindi, per riportare al lavoro molte persone, alleggerendo così il servizio sanitario nazionale.

Tuttavia, un’analisi del gestore dei servizi farmaceutici Prime Therapeutics condivisa con Reuters, afferma che negli Stati Uniti, questo tipo di medicinali, in cui rientrano anche i famosi Ozempic e Wegovy di Novo Nordisk, aiutano sì a ridurre il girovita ma non i costi per la sanità che, anzi, aumenterebbero.

L’INDAGINE

Prime Therapeutics ha esaminato i dati relativi alle prescrizioni farmaceutiche e mediche di 3.046 persone con piani sanitari commerciali che coprono i farmaci agonisti del recettore per l’ormone GLP-1, ovvero che aiutano i soggetti sovrappeso o obesi a perdere tra il 15% e il 20% del loro peso corporeo e a ridurre il rischio di problemi cardiaci.

Tutti i pazienti, la cui età media era di 46 anni e l’81% di sesso femminile, avevano ricevuto nuove prescrizioni tra gennaio e dicembre 2021 e presentavano una diagnosi di obesità o un indice di massa corporea pari o superiore a 30.

I FARMACI TESTATI

Nell’analisi, il 46% dei pazienti stava assumendo Ozempic o Wegovy di Novo Nordisk, entrambe versioni iniettabili di semaglutide. Altri stavano assumendo Saxenda o Victoza dello stesso laboratorio danese, che sono invece entrambi liraglutide; Rybelsus, una versione orale di semaglutide o Trulicity (dulaglutide) di Eli Lilly.

I ricercatori non hanno monitorato l’uso a lungo termine dei nuovi farmaci di Eli Lilly, Mounjaro e Zepbound (entrambi tirzepatide), poiché lanciati dopo l’inizio dello studio.

I RISULTATI

Dall’analisi è emerso che il costo annuale delle cure per i pazienti statunitensi affetti da obesità due anni dopo l’inizio della terapia con Wegovy di Novo Nordisk o con farmaci simili è stato in media di 18.507 dollari. Secondo quanto riportato da Reuters, si tratta di un aumento del 46% rispetto alla spesa medica media annua di 12.695 dollari prima dell’assunzione del farmaco.

In confronto, i costi per un gruppo di controllo simile di pazienti che però non assumeva questo tipo di farmaci sono cresciuti del 14% nello stesso periodo.

Prime Therapeutics osserva anche che per i pazienti in cura con farmaci agonisti GLP-1R i costi dei medicinali da prescrizione hanno determinato la maggior parte dell’aumento della spesa, ma anche le spese mediche sono aumentate nel corso dei due anni.

I POCHI EFFETTI SULLA SALUTE…

L’indagine ha inoltre notato che nel corso del biennio non è stata rilevata “alcuna riduzione degli eventi medici legati all’obesità”, come infarti, ictus e diagnosi di diabete di tipo 2, né dell’uso di farmaci da prescrizione per l’ipertensione e il colesterolo alto, rispetto al gruppo di controllo.

Inoltre, solo 1 paziente su 4 a cui è stato prescritto Wegovy o Ozempic per la perdita di peso continuava a prendere i farmaci due anni dopo. E dunque, secondo David Lassen di Prime Therapeutics, potrebbe essere difficile replicare i benefici per la salute dimostrati negli studi clinici perché sono pochi i pazienti che si attengono alle prescrizioni.

…E I MOLTI SUI BILANCI DI AZIENDE E GOVERNI

Sembra invece maggiore l’impatto che questi farmaci hanno sui costi per aziende e governi. Uno degli autori dell’analisi ha infatti dichiarato che i datori di lavoro e le assicurazioni dovrebbero essere pronti a spendere 11.200 dollari in più per ogni paziente che assume un farmaco agonista GLP-1R per l’obesità durante i primi due anni di terapia, a causa del prezzo e della mancanza di riduzione dei costi medici correlati.

I calcoli tuttavia non sono definitivi perché potrebbe essere necessario più tempo per valutare l’impatto sui costi.

Sebbene Eli Lilly, Novo Nordisk e altri produttori affermino che l’uso dei loro farmaci produrrà risparmi per la società, alleviando molti problemi di salute legati all’eccesso di peso, “molti datori di lavoro statunitensi e funzionari governativi del settore sanitario sono ancora restii ad aggiungere la copertura per questi farmaci altamente efficaci, ma costosi, a causa del significativo investimento iniziale e dell’incertezza su eventuali risparmi futuri”, afferma Reuters.

“L’impatto sul bilancio è spaventoso per molti governi ed enti privati -, ha dichiarato all’agenzia di stampa Ben Ippolito, economista dell’American Enterprise Institute -. Ciò che rende questi farmaci diversi è la dimensione della domanda potenziale”. Secondo alcuni analisti infatti il mercato dei farmaci per la perdita di peso potrebbe raggiungere i 150 miliardi di dollari all’anno nel prossimo decennio.

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