skip to Main Content

Pillola Esercizio Fisico

Esercizio fisico in pillole o pillola di esercizio fisico?

Un gruppo di scienziati ha identificato un farmaco che imita gli effetti dello sport, rafforzando contemporaneamente sia ossa che muscoli. Una pillola sostituirà l’esercizio fisico?

 

Alcuni scienziati della Tokyo Medical and Dental University hanno identificato un farmaco, il locamidazolo, che imita gli effetti dello sport. Dai primi risultati, negli animali, sembra riuscire ad aumentare la formazione ossea, la densità minerale, lo spessore e la forza muscolare.

Ma una pillola potrà davvero sostituire l’esercizio fisico?

I più pigri avranno già tirato un sospiro di sollievo, in realtà però non è pensata per loro ma per tutte quelle persone che non potendo svolgere attività fisica a causa di disabilità, malattie croniche, lesioni o invecchiamento rischiano di indebolire troppo ossa e muscoli andando incontro a patologie come l’osteoporosi e la sarcopenia.

Il lavoro, guidato dal professor Tomoki Nakashima, è stato pubblicato su Bone Research.

IL TEST

Per testare il nuovo composto, i ricercatori lo hanno somministrato a topi maschi in tre differenti modi: 10mg/kg di locamidazolo per via orale una volta al giorno; 6mg/kg con iniezione due volte al giorno; o una soluzione di controllo per 14 giorni.

I RISULTATI

La somministrazione di locamidazolo per via orale e per iniezione ha mostrato cambiamenti sia nei muscoli che nelle ossa. I ricercatori hanno notato che i topi trattati avevano fibre muscolari più larghe e una maggiore forza muscolare rispetto a quelli non trattati.

La resistenza è stata studiata utilizzando un tapis roulant: i topi che avevano ricevuto il farmaco erano meno affaticati e hanno percorso una distanza maggiore rispetto ai topi non trattati.

In un’intervista a Medical News Today, il dottor Joseph Watso, professore presso la Florida State University, ha spiegato: “È interessante notare che, mentre i cambiamenti nella distanza percorsa dagli animali erano piccoli (circa il 2%), gli aumenti della forza muscolare massima regolata e dell’ampiezza delle fibre muscolari erano piuttosto sostanziali dopo 14 giorni di somministrazione di locamidazolo”.

Il farmaco, secondo gli esperti, ha stimolato la crescita delle cellule muscolari e delle cellule che formano l’osso, mentre ha soppresso la crescita delle cellule che lo riassorbono, senza causare effetti collaterali apparenti.

DAGLI ANIMALI ALL’UOMO

Resta da capire se questi risultati positivi osservati nei topi saranno gli stessi per l’essere umano. “L’articolo fornisce prove convincenti sugli animali di un agente con un elevato potenziale di miglioramento della salute di ossa e muscoli”, ha detto Watso.

“Come per la maggior parte degli agenti valutati negli animali, la domanda chiave da porsi è se questi risultati si tradurranno nell’uomo. Naturalmente, senza effetti collaterali dannosi che potrebbero non essere stati osservati negli studi sugli animali”.

NO, LA PILLOLA NON SAREBBE PER TUTTI

Ad ogni modo, come sottolineato dai ricercatori, questa scoperta è di notevole rilevanza per le persone che non possono svolgere esercizio fisico per particolari condizioni cliniche, ma per tutti gli altri non c’è scusa che tenga.

“Sarà un compito arduo sviluppare un elisir di salute che sostituisca gli innumerevoli benefici di un’attività fisica regolare”, ha detto Watso. In alcuni casi, infatti, i farmaci possono essere l’opzione più sicura ma, ove possibile, “l’esercizio fisico dovrebbe essere la prima scelta per coloro che sono in grado di essere fisicamente attivi”.

PERCHÉ FARE SPORT

Per il benessere delle ossa, l’American College of Sports Medicine raccomanda una combinazione di attività con pesi 3-5 volte alla settimana e di esercizi di resistenza 2-3 volte alla settimana.

Tuttavia, nonostante siano più che noti i benefici derivanti dallo sport, la frenetica vita moderna è associata alla mancanza di attività fisica tanto che secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) rappresenta un problema di salute pubblica grave ma “non sufficientemente affrontato”, con l’85% della popolazione mondiale che conduce uno stile di vita sedentario.

Non solo. Ci sono sempre più prove del fatto che l’inattività non solo velocizzi il processo di invecchiamento ma faccia anche aumentare il rischio di malattie, come quelle cardiovascolari, ictus e diabete: la British Heart Foundation attribuisce all’inattività fisica oltre 5 milioni di decessi nel mondo, pari a un decesso su nove.

Back To Top