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Ecco come la burocrazia rallenta la ricerca delle varianti Covid. La denuncia del prof. Broccolo

In Italia ci sono test rapidi per rilevare le varianti del Covid, ma non sono utilizzabili perché non rimborsabili. La denuncia del virologo Francesco Broccolo (Università di Milano Bicocca), direttore del laboratorio Cerba di Milano

 

Troppa burocrazia.

La lotta alla pandemia da Covid-19, in Italia, è frenata anche dalla troppa burocrazia.

I test rapidi per identificare le varianti del virus Sars-CoV-2 sono pronti da oltre un mese, ma non vengono utilizzati perché ancora non rimborsabili, come denuncia il virologo Francesco Broccolo, dell’Università di Milano Bicocca, e direttore del laboratorio Cerba di Milano. Tutti i dettagli.

TEST PRONTI, MA INUTILIZZABILI

I test rapidi messi a punto “per individuare nuove mutazioni critiche per il riconoscimento degli anticorpi e aggiornare di conseguenza i vaccini e le terapie basate su anticorpi monoclonali”, sono pronti da oltre un mese, ma non sono utilizzabili dai laboratori perché non sono ancora rimborsabili, afferma il virologo Francesco Broccolo.

TEST UTILI IN QUESTE SETTIMANE

L’utilizzo dei test potrebbe fare la differenza proprio in queste settimane: “in questo momento sarebbe necessario incrementare i test di screening che permettano di rilevare la sola presenza e alcuni anche di identificare una precisa variante, discriminandola dalle altre”, spiega Broccolo, precisando che i test permettono un primo screening sui tamponi risultati positivi al test molecolare, segnalando i campioni per i quali si deve fare il sequenziamento classico per avere la conferma definitiva.

LO SVILUPPO DEL TEST

Il test è stato sviluppato dallo virologo Francesco Broccolo, in collaborazione con un’azienda italiana, ed è semplice da utilizzare: si basa, riporta Ansa, sulla stessa tecnica utilizzata per l’analisi dei campioni raccolti con i tamponi, ossia la reazione a catena della polimerasi (Pcr) o basata sull’analisi della temperatura (melting analisi) oppure integrata con l’utilizzo di sonde per il riconoscimento di specifiche mutazioni.

IL FUNZIONAMENTO

“Ogni variante ha una modalità che la contraddistingue ed è quindi possibile individuarle andando a cercare direttamente queste caratteristiche, già prima del sequenziamento”. La sonda che dovrà rilevare la variante inglese ricercherà la mutazione 69-70 e 501, mentre le varianti brasiliane e sudafricane sono individuabili dalla mutazione 484 del gene S della proteina Spike.

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