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Frane e alluvioni, come e perché l’Emilia-Romagna rischia di più. Dati e mappe

Le aree potenzialmente allagabili dell’Emilia-Romagna raggiungono il 45,6% dell’intero territorio nazionale e la popolazione esposta ad alluvioni e frane supera il 60%, facendo della regione un territorio con un rischio superiore alla media nazionale. Tutti i dettagli del rapporto Ispra

 

“In Emilia-Romagna, la percentuale di territorio potenzialmente allagabile e di popolazione esposta a rischio di alluvioni è superiore alla media nazionale. Per uno scenario di pericolosità media, le aree potenzialmente allagabili raggiungono il 45,6% dell’intero territorio regionale e la popolazione esposta supera il 60%”.

Ad affermarlo è l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) del Cnr facendo il punto sul rischio idrogeologico del territorio dell’Emilia-Romagna dopo le alluvioni ed esondazioni che hanno colpito la regione.

“Le province con maggiori percentuali di territorio inondabile – precisa l’Istituto – sono Ravenna e Ferrara con percentuali che arrivano, in caso di scenario di pericolosità media, rispettivamente all’80% e quasi al 100%. A Modena la percentuale di aree allagabili è il 41,3%, a Bologna il 50%, a Forlì-Cesena 20,6%”.

Anche per quanto riguarda la pericolosità per frane, “il 14,6% del territorio dell’Emilia-Romagna è classificato a pericolosità elevata e molto elevata”, con 86.639 abitanti residenti nelle aree a maggiore pericolosità e 53.013 edifici, 6.768 imprese e 1.097 beni culturali a rischio frane.

Ecco, dunque, tutti i dettagli sulla regione contenuti nel rapporto Dissesto idrogeologico in Italia: pericolosità e indicatori di rischio, edizione 2021, realizzato dall’Ispra e dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (Snpa).

PERICOLOSITÀ DA FRANA E IDRAULICA

La pericolosità da frana dei Piani di Assetto Idrogeologico (PAI), spiega il rapporto, va da molto elevata (P4), a elevata (P3), media (P2), moderata (P1) e aree di attenzione (AA). Le aree a pericolosità idraulica – con cui si intende la probabilità che piogge molto forti o abbondanti, combinandosi con le particolari condizioni che caratterizzano un territorio, possano contribuire a provocare una frana o un’alluvione – vengono invece suddivise in livello elevato, medio e basso.

Se consideriamo la superficie complessiva classificata a pericolosità da frana P3 e P4 e idraulica media, l’Emilia-Romagna – con un valore del 60% – è seconda solo alla Valle d’Aosta (83,3%).

Anche prendendo in considerazione tutte le regioni e province autonome, l’Emilia-Romagna – con Valle D’Aosta, PA Trento, Liguria, Toscana, Umbria, Marche, Molise, Basilicata e Calabria – ha il 100% di comuni interessati da aree a pericolosità da frana P3-P4, idraulica media e/o erosione costiera.

ABITANTI A RISCHIO FRANE

L’Emilia-Romagna, afferma l’Ispra, risulta infatti tra le regioni con il numero più elevato di abitanti a rischio frane, a cui si aggiungono Campania (in particolare a Napoli, Salerno e Avellino), Toscana, Liguria (specialmente a Genova), Sicilia e Lazio. È inoltre tra le regioni con le percentuali più elevate di anziani nella popolazione a rischio frane insieme a Liguria, Friuli-Venezia Giulia e Umbria.

EDIFICI, IMPRESE E BENI CULTURALI A RISCHIO FRANE

Il rapporto analizza poi il numero di edifici a rischio frane in aree a pericolosità P3 e P4 e l’Emilia-Romagna, con Campania, Toscana e Sicilia, risulta tra le regioni con uno dei numeri più elevato (53.013), con le province Piacenza (10,7%) e Parma (10,1%) in testa.

Stesso discorso per quanto riguarda il numero di unità locali di imprese (6.768) a rischio frane in aree a pericolosità P3 e P4. Tra le province, Parma e Forlì-Cesena risultano quelle più a rischio (3%).

Anche il numero più elevato di Beni culturali a rischio frane in aree a pericolosità P3 e P4 si registra in Campania (1.513), Toscana (1.490), Marche (1.296), Emilia-Romagna (1.097) e Lazio (867).

In questo caso, le province romagnole più a rischio sono ancora una volta Forlì-Cesena (25%), Rimini (21,2%) e Bologna (14,9%).

RISCHIO ALLUVIONI

Come affermato dall’Ispra, in Emilia-Romagna, la percentuale di territorio potenzialmente allagabile e di popolazione esposta a rischio di alluvione è superiore alla media nazionale.

La maggiore percentuale di popolazione esposta a rischio di alluvione a scala regionale per lo scenario di pericolosità media (MPH) si registra infatti in Emilia-Romagna (62,5%).

In particolare, la Provincia di Ferrara, si legge nel rapporto, ha una popolazione esposta a rischio di alluvione che, in caso di scenario di pericolosità media (MPH) e bassa (LPH), è pari al 100% della popolazione residente.

Seguono Ravenna (87,3%), Reggio nell’Emilia (86,1%) e Modena (70,7%).

EDIFICI, IMPRESE E BENI CULTURALI A RISCHIO ALLUVIONE

Come nel caso del rischio frane, anche per quanto riguarda il numero di edifici, locali di imprese e beni culturali esposti a rischio di alluvione in Emilia-Romagna risulta superiore alla media nazionale.

In Emilia-Romagna si registra infatti la maggiore percentuale di edifici (59%), unità locali di imprese (60,9%) e di beni culturali (55,4%) esposti a rischio di alluvione per lo scenario di pericolosità media.

La Provincia di Ferrara, in particolare, ha una percentuale di edifici, unità locali di imprese e beni culturali esposti a rischio di alluvione che, in caso di scenario di pericolosità media (MPH) e bassa (LPH), è pari al 100% degli edifici presenti.

Le altre province con edifici più a rischio dopo Ferrara sono: Ravenna (89,2%), Reggio nell’Emilia (74,9%) e Modena (61,6%).

Per quanto riguarda invece le unità locali di imprese seguono Ferrara, Ravenna (88,7%), Reggio nell’Emilia (86,8%) e Modena (70,5%).

Infine, le altre province dell’Emilia-Romagna con beni culturali esposti a un maggiore rischio alluvioni sono Reggio nell’Emilia (91,8%), Modena (71,8%) e Ravenna (67,2%).

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