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Farmaco Sla

Cosa si sa del vaccino italiano contro tutte le varianti

Un vaccino contro tutte le varianti per il richiamo annuale contro il Covid. È quello che sta studiando l’Istituto superiore di sanità (Iss) e i primi risultati sono promettenti. Tutti i dettagli

 

Molto probabilmente non ci sarà una quarta dose, ma si andrà verso un richiamo annuale a partire dal prossimo autunno, come ha detto anche il direttore dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Nicola Magrini.

Con questo obiettivo si punta quindi ora a un vaccino efficace contro tutte le varianti e, secondo gli ultimi risultati di uno studio dell’Istituto superiore di sanità (Iss), potremmo non esserci lontani.

COME FA A ESSERE UN VACCINO PER TUTTE LE VARIANTI?

Lo studio, a differenza di quanto avvenuto finora per la realizzazione dei vaccini anti Covid che prendevano di mira la proteina spike, si basa sulla proteina N, comune a tutte le varianti che sembra non mostrare quasi nessuna mutazione tra le varianti finora individuate.

La proteina N, inoltre, sembra generare una memoria immunitaria a livello polmonare che potrebbe dunque garantire un effetto protettivo più duraturo nel tempo – anche su cariche virali elevate.

COME FUNZIONA IL NUOVO MECCANISMO

Il nuovo meccanismo, spiega lo studio, è basato sulla ingegnerizzazione delle nanovescicole rilasciate dalle cellule muscolari e potrebbe superare i limiti degli attuali vaccini sul decadimento degli anticorpi e la perdita di efficacia contro possibili future varianti.

“Tutte le cellule rilasciano costantemente minuscole vescicole a base lipidica definite vescicole extracellulari e la tecnica messa a punto in Iss è in grado di caricare queste nanovescicole naturali con proteine di sars-cov-2”, ha spiegato Maurizio Federico responsabile del Centro e autore senior dello studio.

“Queste nanovescicole così ingegnerizzate – ha proseguito Federico – vengono elaborate dal sistema immunitario in modo da generare una forte immunità cellulare orchestrata da una famiglia di linfociti identificata come linfociti cd8”.

IL COMMENTO DI PREGLIASCO

“Gli attuali vaccini sono solo parzialmente efficaci contro Omicron. Il dato importante è che le mutazioni ad oggi viste sono tutte relative alla proteina Spike del virus SarsCoV2, mentre il nuovo studio Iss dimostra come la proteina N del virus rimanga invariata ed è dunque presumibile che rimanga tale anche in eventuali varianti non ancora scoperte o future”, ha commentato il virologo e direttore dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano, Fabrizio Pregliasco.

LO STUDIO

Lo studio è stato condotto dai ricercatori del Centro Nazionale per la Salute Globale dell’Iss e pubblicato sulla rivista Viruses.

Per ora il nuovo prototipo di vaccino è stato testato solo su topi infettati da Sars-Cov-2 che hanno mostrato una risposta immunitaria efficace e duratura.

Come ha ricordato Pregliasco, non essendo ancora iniziati i test sull’uomo, ci vorrà del tempo ma “la speranza è che si apra effettivamente la strada per un vaccino ‘jolly’ efficace contro tutte le varianti”.

I PROSSIMI PASSI

Dall’Iss fanno sapere che sono ora in programma studi addizionali che stabiliranno parametri come ad esempio la sicurezza della piattaforma vaccinale e la sua tollerabilità. Tali parametri saranno essenziali per porre le basi di futuri studi clinici atti a confermare in via definitiva l’efficacia di questa scoperta.

Sarà inoltre necessario comprendere se eventuali vaccini sviluppati con la nuova piattaforma debbano essere integrati da forme di immunizzazione basate sulle tecnologie attualmente in uso, per esempio basate su mRna.

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