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Covax

Cosa prevede l’accordo tra Pfizer e l’Africa sulla pillola anti Covid

La pillola anti Covid di Pfizer, Paxlovid, verrà finalmente fornita ai Paesi africani, dove alla fine di maggio si contavano più di 11,8 milioni di casi confermati e oltre 250.000 decessi dall’inizio della pandemia

 

Pfizer fornirà ai Paesi africani la sua pillola anti Covid, Paxlovid. La casa farmaceutica ha firmato con i Centri africani per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) un memorandum d’intesa che permetterà agli Stati di accedere all’antivirale a costo zero. La conferma è arrivata ieri dal dottor Ahmed Ogwell Ouma, direttore ad interim dei Cdc.

LA RACCOMANDAZIONE DELL’OMS

In aprile, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) aveva raccomandato l’uso di Paxlovid per i pazienti affetti da Covid-19 lieve e moderato, definendolo “la migliore scelta terapeutica per i pazienti ad alto rischio fino ad oggi”.

I risultati dei trial, infatti, hanno dimostrato che la pillola ha portato a una riduzione dell’85% del rischio di ospedalizzazione.

IL MEMORANDUM D’INTESA

“Abbiamo firmato il memorandum d’intesa con Pfizer e saremo in grado di rendere disponibile questo particolare trattamento ai Paesi africani”, ha dichiarato ieri Ouma.

I Cdc africani, che fanno parte dell’Unione Africana (UA), hanno riferito che l’accordo era pronto a marzo ma doveva essere approvato dal loro ufficio legale.

IL RUOLO DELL’UNIONE AFRICANA

Della distribuzione si occuperà l’UA, un’organizzazione composta da 55 membri, ma non sono ancora state rese note le modalità. L’Unione, secondo quanto dichiarato da Ouma, dovrà valutare la domanda per la pillola da parte dei Paesi e gli operatori sanitari dovranno essere formati su come prescriverla.

L’UA, ricorda Devex, è servita già come veicolo per fornire l’accesso alle nazioni africane alle contromisure necessarie per contrastare la pandemia attraverso l’approvvigionamento in comune, per esempio fornendo una piattaforma per l’acquisto dei vaccini.

COSA HA FATTO FINORA PFIZER PER I PAESI A BASSO REDDITO

Pfizer, scrive Devex, ha un accordo di licenza con il Medicines Patent Pool che consente la produzione e la vendita di una versione generica del farmaco in 95 Paesi a basso reddito; ha firmato una lettera di intenti con il Fondo Globale per la lotta all’Aids, alla tubercolosi e alla malaria per un massimo di 6 milioni di cicli di trattamento e un accordo con l’Unicef per un massimo di 4 milioni di cicli.

La Clinton Health Access Initiative ha inoltre lanciato un’iniziativa per rendere disponibili versioni generiche del farmaco a 25 dollari per ciclo.

LA SITUAZIONE EPIDEMICA IN AFRICA

Alla fine di maggio, si legge su Al Jazeera, l’Africa aveva registrato più di 11,8 milioni di casi confermati e oltre 250.000 decessi dall’inizio della pandemia, secondo i dati dell’Oms.

Mentre i Paesi ricchi hanno fatto incetta di dosi di vaccini anti Covid, molti Paesi africani hanno avuto difficoltà soprattutto durante il primo anno a combattere il virus. Ora che i vaccini ci sono rimangono però inutilizzati sia a causa delle gravi difficoltà legate a distribuzione, logistica e conservazione che a un sentimento di diffidenza della popolazione, la quale non ha ricevuto una adeguata campagna vaccinale.

I tassi di vaccinazione, infatti, continuano a essere bassi in tutto il continente. Fortunatamente, però, l’Oms ha dichiarato che nel 2022 i decessi in Africa dovuti al Covid dovrebbero diminuire di quasi il 94% rispetto all’anno scorso.

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