Dopo l’impegno — in sede di audizione presso la Commissione parlamentare sulla semplificazione — ad occuparsi del tema scottante dei lavoratori fragili (ai quali la fine dello stato di emergenza al 31 marzo ha procurato la decadenza delle tutele preesistenti) il ministro Renato Brunetta sta predisponendo un emendamento governativo volto a sanare il vulnus e a recepire altri emendamenti sostenuti da tutti i gruppi parlamentari per risolvere questa sorta di vacatio legis. In ciò mantenendo quanto promesso nella fattispecie e a mettere al primo posto il tema delle disabilità nel più ampio piano di governance del Pnrr che riguarda la gestione del capitale umano, la semplificazione e la digitalizzazione.
Leggendo la bozza dell’emendamento governativo dovrebbero essere recepite le due richieste, successivamente condivise dai gruppi parlamentari con propri emendamenti, sulle quali l’On.le Massimiliano De Toma (Fratelli d’Italia) aveva chiesto lumi al Ministro proprio in sede di Commissione: il ripristino delle tutele ex comma 2 e 2/bis dell’art. 26 del DL 17/3/2020 n.° 18, in un primo tempo estromesse dal DL del 24/3/2022.
Vale a dire la proroga del lavoro agile e dell’equiparazione dello stato di malattia degli immunodepressi e di coloro che sono stati individuati come lavoratori con fragilità dal Decreto Ministeriale predisposto dal Ministero della salute in data 4 febbraio 2022 (“Individuazione delle patologie croniche con scarso compenso clinico e con particolare connotazione di gravità ”).
Esaminando la bozza in lavorazione abbiamo avuto modo di apprezzare la puntualità e la pertinenza delle motivazioni argomentate dal ministro Brunetta che recepisce nel merito le richieste provenienti dal mondo dei lavoratori fragili.
Appare importante che il rinnovo delle tutele venga esteso — come scritto nel testo — al 30 giugno 2022: si auspica naturalmente una decorrenza retroattiva a partire dal 1° aprile u.s. poiché le tutele preesistenti avevano cessato il loro effetto con il 31 marzo 2022. La mancanza della retroattività potrebbe comportare seri problemi per quei lavoratori in malattia che a causa di questa “svista” governativa, correrebbero il rischio del superamento del periodo di comporto contrattuale.
In particolare appare fondamentale, per il mondo della scuola — ma non solo — l’intervento del Governo che, seppur tardivo, consente di chiudere l’anno scolastico con una ‘copertura normativa’ sui due versanti considerati: la proroga del lavoro agile (con modalità operative che saranno specificate) e quella dell’equiparazione della malattia dei fragili al ricovero ospedaliero.
A giudizio di chi scrive, la malattia è supportata dalla condizione di fragilità descritta del D.M 4 febbraio 2022 del Ministro della salute: in altre parole non è necessario essere affetti da Covid poiché la ratio della tutela intende prevenirlo, proteggendo le condizioni di fragilità e di patologia certificata, in tal modo sottratte ad una facile sovraesposizione al contagio.
Da ultimo ci preme evidenziare come, purtroppo, è la seconda volta in pochi mesi, la quarta dal 2020, che il mondo dei lavoratori fragili viene esposto incautamente al rischio pandemico per una mal celata mancanza di comprensione – in sede governativa – di cosa significhi una piena tutela dal rischio pandemico, connessa alle problematiche correlate alla condizione di fragilità o di disabilità che possono complire i lavoratori del pubblico e del privato.
Bene ha fatto il Ministro Brunetta a chiarire la sua posizione rispetto al tema dei lavoratori fragili, male ha fatto il Ministro Franco a stralciare la norma dal DL 24/22 senza assicurarsi se quanto richiesto dalla Ragioneria Generale dello Stato in ordine alla copertura della norma di proroga, poi rivelatasi non necessaria, corrispondesse al vero o meno, malissimo hanno fatto i Ministri del Governo che hanno approvato il provvedimento in Consiglio dei Ministri dimenticandosi dei lavoratori fragili che, tuttavia non dimenticheranno.
Per il futuro ci auguriamo che il Presidente del Consiglio dei Ministri prof. Mario Draghi assicuri, attraverso professionalità competenti in materia di disabilità e non autosufficienza, che l’esercizio della delega in materia sia esercitata con consapevole trasversalità e competenza dal Ministro incaricato, tale che la sua azione possa essere realmente di assistenza e aiuto ai colleghi del Governo per assicurare, non solo che errori come quelli cui abbiamo assistito in questi mesi e da ultimo con i fatti descritti non capitino mai più, ma che attraverso una azione collegiale e trasversale il Governo possa realizzare e dare sostanza ai diritti che l’Italia, con la ratifica nel 2009 della Convenzione delle Nazioni Unite per i Diritti delle persone con disabilità, riconosce, senza se e senza ma.