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Al Cnr la ricerca è anche quella del posto fisso

I precari del Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche) chiedono l'applicazione della cosiddetta “Legge Madia” nella speranza di essere stabilizzati. Ma anzitutto bisogna conoscere il loro numero esatto e nessuno a quanto pare lo sa... Fatti, numeri e polemiche

Questa volta la sfida in seno al Cnr, il Consiglio nazionale delle ricerche, è ben poco scientifica, benché si giochi sui numeri, ma tutta sindacale. Gli assegnisti e i lavoratori a tempo determinato hanno deciso di “occupare” la sede centrale di fronte alla “Sapienza” di Roma per chiedere l’avvio di un percorso di stabilizzazione dopo anni di precariato.

LA RICERCA NEL CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE

E all’interno del Consiglio nazionale delle ricerche si ricerca anzitutto il numero totale dei precari in forze all’ente. Sembra infatti impossibile ma non se ne conosce l’esatto ammontare. Andando a spanne – secondo la ricostruzione di Start Magazine – gli assegnisti dovrebbero essere poco meno di 3mila, sui 2700, cui aggiungere circa mille persone che sono state assunte con il Pnrr e senza dimenticare l’esercito di coloro che hanno in mano solo contratti a tempo determinato.

COSA CHIEDONO I PRECARI DEL CNR

Ma come stabilizzare tutti i precari del Cnr? Secondo loro sarebbe possibile dando applicazione all’articolo 20 del decreto legislativo 75/2017, la cosiddetta “Legge Madia”, prorogata per gli enti pubblici di ricerca fino al 31 dicembre 2026 dall’articolo 6 comma 8-quater del Dl 198/2022. Il testo in questione elenca una serie di requisiti che, laddove in possesso del precario, ne consente l’assunzione.

L’ultima stabilizzazione fatta dall’allora presidente del Cnr Massimo Inguscio è partita nel 2018 per un totale di 2.000 lavoratori della ricerca: 1064 ex comma 1 entrati nel dicembre 2018 cui si sono aggiunti circa 750 assegnisti ex c2 in cinque tranche successive che hanno spalmato gli ingressi fino al febbraio del 2022. Numerosissimi comunque gli esclusi da quel percorso.

L’APPELLO A MARIA CHIARA CARROZZA

Ora toccherebbe insomma alla nuova presidente del Cnr, Maria Chiara Carrozza, procedere con la stabilizzazione evitando che la legge Madia resti lettera morta. Proprio a lei i sindacati hanno chiesto una ricognizione di quanti hanno i requisiti secondo la Legge Madia 75/2017 e quindi una programmazione sugli ingressi. I numeri esatti continuano a mancare, la ricerca nel Centro nazionale delle ricerche insomma continua, ma i rappresentanti dei lavoratori hanno almeno una stima: 1800 “madiabili”.

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