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Remdesivir

Choc Oms: abbasso il Remdesivir di Gilead (usato dai medici per i malati Covid)

L'Oms boccia il Remdesivir perché poco efficace contro Covid-19, ma l'Italia e L'Europa credono nelle potenzialità del farmaco Veklury prodotto dal gruppo Gilead. Tutti i dettagli

 

Il remdesivir ha “un piccolo o inesistente effetto sulla mortalità a 28 giorni o sul decorso ospedaliero del Covid-19 tra i pazienti ricoverati”. Lo scrive l’Organizzazione Mondiale della Sanità, facendo tramontare le speranze che il farmaco messo a punto da Gilead per l’Ebola ed approvato in Europa contro il Covid possa essere considerato una valida arma contro la malattia da Covid. Bocciati, dall’Oms, anche l’idrossiclorochina, la combinazione lopinavir/ritonavir e i regimi a base di interferone.

Eppure, in Italia il remdesivir viene usato negli ospedali per curare i malati di Covid con successo, secondo le pressocché unanimi valutazioni dei medici.

Ecco tutti i dettagli.

LA FRENATA DELL’OMS

L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha annunciato che  il remdesivir, l’idrossiclorochina, la combinazione lopinavir/ritonavir e i regimi a base di interferone sono inefficaci nel trattamento del Covid-19. Le quattro terapie, specifica in un comunicato, “sembrano avere un piccolo o inesistente effetto sulla mortalità a 28 giorni o sul decorso ospedaliero del Covid-19 tra i pazienti ricoverati”.

LO STUDIO

La base di tali parole è il Solidarity Trial dell’agenzia sanitaria delle Nazioni Unite condotto su 11.266 adulti in 30 Paesi. Di questi 2750 pazienti hanno ricevuto il remdesivir, mentre 4088 hanno avuto il placebo.

La sperimentazione “ha investigato gli effetti di questi trattamenti sulla mortalità complessiva, sull’inizio dell’intubazione e sulla durata del ricovero. Altri utilizzi delle terapie, ad esempio sul trattamento di pazienti nelle comunità o per la prevenzione, saranno esaminati in sperimentazioni diverse”, spiega l’Oms, che con dati alla mano boccia l’antivirale della Gilead.

REMDESIVIR: FARMACO APPROVATO DALL’UE

Si tratta di una doccia fredda. L’Ema, l’Agenzia europea del farmaco, infatti, ha approvato il remdesivir (nome commerciale in Europa: Veklury) come trattamento per Covid-19 in adulti e adolescenti con oltre 12 anni e bisognosi di ossigeno supplementare. L’approvazione all’utilizzo del remdesivir è arrivata, in particolare, in base ai dati dello studio NIAID-ACTT-1, sponsorizzato dal National Institute of Allergy and Malattie infettive (NIAID) degli Stati Uniti, oltre a dati di supporto di altri studi su remdesivir. Lo studio ha valutato l’efficacia di un corso programmato di remdesivir della durata di 10 giorni in oltre 1.000 pazienti ospedalizzati con Covid-19.

Bruxelles, nei giorni scorsi, ha chiesto a Gilead  fino a 500 mila cicli di trattamento (con l’opzione di aumentare dosi). 

FARMACO PROMOSSO ANCHE DA MIISTERO SALUTE ED ISS

Il farmaco è stato considerato efficace per il trattamento da Covid anche nel  rapporto “Prevenzione e risposta a COVID-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale”, a firma del ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità.

L’utilizzo del farmaco è raccomandato “nei soggetti ospedalizzati con malattia Covid-19 severa, che necessitano di supplementazione standard di ossigeno, ma che non richiedono ossigeno ad alti flussi e ventilazione meccanica”, specifica il rapporto. La durata totale del trattamento deve essere di almeno 5 giorni e non deve eccedere i 10 giorni, si legge sul rapporto.

PALU’: CON REMDESIVIR ED EPARINA EVITIAMO RIANIMAZIONE

A testimoniare i buoni risultati ottenuto con il remdesivir, è stato, tra gli ultimi, Giorgio Palù, già Ordinario di Microbiologia e Virologia presso l’Università di Padova, attualmente Adjunct Professor di Neuroscienze e Biotecnologie presso l’Università di Temple (Philadelphia, Pennsylvania, Usa), che ha sostenuto: “Abbiamo imparato a capire i sintomi e usiamo meglio i farmaci per impedire che il paziente vada in rianimazione. Il virus cresce meglio in uno stato di infiammazione. Ora interveniamo con il remdesivir e l’eparina in fase precoce e con il cortisone in fase avanzata. Dopo sei mesi abbiamo anche capito che i farmaci anti-Hiv non funzionano con il Covid”.

LE FOCHE: REMDESIVIR E’ BUONO CONTRO COVID

A fare da eco alle parole di Palù, nelle scorse ore, anche Francesco Le Foche, immunologo clinico all’università La Sapienza: “C’è il remdesivir che è un buon farmaco antivirale, c’è il desametasione che è fondamentale e ci sono le eparine che noi mettiamo in campo”, ha detto a Piazza Pulita, programma di La7 condotto da Corrado Formigli.

GALLI: REMDESIVIR UNICO CHE SEMBRA FUNZIONARE

Il farmaco aveva ottenuto anche l’approvazione di Massimo Galli, infettivologo dell’Ospedale Sacco di Milano. “Oggi l’unico farmaco antivirale che sembra funzionare nelle polmoniti è il Remdesivir (approvato dall’Fda). Anche i cortisonici hanno un certo effetto. Tutto il resto va verificato”, ha sostenuto Galli già ad agosto.

BASSETTI: IN REMDESIVIR CI AVEVAMO CREDUTO FIN DAL PRINCIPIO

A credere da sempre nell’efficacia del remdesivir è stato Matteo Bassetti,, direttore della clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, che commentando la notizia dell’approvazione da parte dell’Ema ha scritto su Facebook: “Un’ottima notizia per il vecchio continente. L’Ema, l’agenzia europea dei farmaci, ha approvato oggi il remdesivir per il trattamento dei soggetti con polmonite da Covid che abbiano più di 12 anni. Noi ci avevamo creduto fin dal principio. A Genova abbiamo trattato il primo paziente già alla fine di febbraio. Speriamo sia presto disponibile anche in Italia”.

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