Skip to content

multa alchem

Buscopan, tutti i perché della multa Ue all’indiana Alchem

Multa Ue da 489.000 euro alla casa farmaceutica indiana Alchem per aver partecipato per oltre 12 anni a un cartello farmaceutico sul principio attivo del Buscopan. Tutti i dettagli

 

La Commissione europea ha inflitto una multa complessiva di 489.000 euro alla società farmaceutica indiana Alchem International Pvt. Ltd. e alla sua controllata Alchem International (H.K.) Limited, con sede a Hong Kong, per violazione delle norme antitrust dell’Unione europea.

Secondo l’indagine, Alchem avrebbe partecipato per oltre 12 anni a un cartello farmaceutico volto a fissare i prezzi minimi e a ripartire le quote di mercato del principio attivo N-butilbromuro di scopolamina/ioscina (SNBB), utilizzato nella produzione del farmaco antispastico Buscopan e delle sue versioni generiche.

Si tratta del primo cartello sanzionato dalla Commissione nel settore farmaceutico e in relazione a un principio attivo.

UN CARTELLO PLURIENNALE NEL SETTORE FARMACEUTICO

Secondo quanto dichiarato dalla vicepresidente esecutiva della Commissione europea, Teresa Ribera, responsabile per la Transizione pulita, giusta e competitiva, “la nostra indagine ha mostrato che Alchem, l’unico produttore che ha scelto di non patteggiare, ha coordinato illegalmente i prezzi e le quote di mercato per oltre 12 anni”.

L’infrazione è stata definita come “unica e continuativa” e avrebbe avuto luogo all’interno dello Spazio economico europeo (See) dal 1° novembre 2005 al 12 febbraio 2018.

LE ALTRE AZIENDE COINVOLTE E LA STORIA DEL PROCEDIMENTO

La multa ad Alchem segue una prima ondata di sanzioni comminate nel 2023 contro altre cinque aziende coinvolte nello stesso cartello: Alkaloids of Australia, Alkaloids Corp, Boehringer, Linnea e Transo-Pharm, per un totale di 13,4 milioni di euro.

Tutte queste società hanno ammesso la propria partecipazione in cambio di una riduzione della sanzione, ai sensi dell’Avviso di transazione del 2008 della Commissione europea. Alchem, invece, ha rifiutato di patteggiare, motivo per cui il procedimento nei suoi confronti è proseguito secondo le procedure standard.

Una comunicazione degli addebiti è stata inviata ad Alchem nel giugno 2024.

LE VIOLAZIONI CONTESTATE

Dall’indagine è emerso che Alchem ha concordato con altre aziende un prezzo minimo di vendita del principio attivo SNBB, rivolgendosi a clienti come distributori e produttori di farmaci generici.

Oltre a ciò, ha suddiviso le quote di mercato con i concorrenti e ha preso parte a scambi di informazioni commerciali sensibili, con il chiaro obiettivo di controllare il mercato in maniera illegale.

DETERMINAZIONE DELLA SANZIONE

La Commissione ha determinato l’ammontare della sanzione in base alle Linee guida del 2006 in materia di multe antitrust. Per il calcolo sono stati presi in considerazione diversi fattori, tra cui il valore delle vendite di SNBB coinvolte nell’infrazione, la natura complessa e articolata della condotta anticoncorrenziale, la sua estensione geografica e la durata nel tempo.

Alchem, coma ha spiegato la Commissione Ue, non avendo mai collaborato nel corso dell’indagine, non ha potuto beneficiare delle riduzioni previste né dall’avviso di clemenza del 2006, né da quello di transazione del 2008.

COME ERA INIZIATA L’INDAGINE

L’intera indagine è nata da una richiesta di immunità presentata da C2 PHARMA nell’aprile 2019, che ha dato il via alle verifiche della Commissione. Dopo le ispezioni effettuate nel settembre 2019, sono arrivate anche successive richieste di riduzione della sanzione da parte di Transo-Pharm e Linnea.

Stando alla Commissione europea, ulteriori informazioni saranno rese disponibili nel registro pubblico dei casi di concorrenza, una volta che saranno risolte le questioni di riservatezza.

“Questa vicenda dimostra il ruolo cruciale della concorrenza nel garantire l’accesso a medicinali essenziali a prezzi accessibili,” ha commentato Ribera, sottolineando come questa decisione rappresenti un momento importante, non solo per la conclusione dell’indagine sul cartello SNBB, ma anche perché si tratta della prima sanzione dell’Ue contro un cartello nel settore dei principi attivi farmaceutici.

Torna su