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Bertolaso Medici No Vax

Bertolaso non plaude al reintegro dei medici no vax deciso dal governo Meloni

Voci contrarie sul reintegro dei medici no vax si levano dalla maggioranza, a partire da Guido Bertolaso, chiamato a sostituire Letizia Moratti come assessore al Welfare della Regione Lombardia. Ma quanti sono questi medici che hanno rifiutato il vaccino? E davvero serviranno a colmare la grave carenza di personale come sostiene il governo? Fatti, numeri e polemiche

 

L’ex capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, brevemente candidato del centrodestra come sindaco di Roma nel 2016 (sostituito poi in corsa da Alfio Marchini) e oggi neoassessore al Welfare della Regione Lombardia al posto di Letizia Moratti, boccia la decisione del governo Meloni di reintegrare i medici no vax.

COSA HA DETTO BERTOLASO SUI MEDICI NO VAX

“Avrei fatto scelte diverse”, ha detto ieri Bertolaso parlando della scelta dell’esecutivo di reintegrare i medici no vax. “Il presidente e tutti quelli con cui mi sono confrontato nelle ultime ore lo sanno benissimo, ma questa è una legge del nostro Paese al momento e va rispettata”, ha aggiunto.

QUANTI SONO I MEDICI NO VAX IN LOMBARDIA

Durante la conferenza stampa che si è tenuta a Palazzo Lombardia ha però anche sottolineato – usando le parole del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana – che in merito alla questione “è stata fatta una tempesta in un bicchier d’acqua” perché “stiamo parlando di numeri risibili”, che non risolvono “problemi di pianta organica né della Lombardia né dell’Italia” – come invece sostenuto dallo stesso ministro della Salute, Orazio Schillaci, per giustificare la decisione.

In particolare, in Lombardia, si tratta di 19 medici non vaccinati e circa 200 infermieri per un totale di 700 persone, se si tiene conto anche del personale sanitario.

…E NEL RESTO D’ITALIA

Anche per Giovanni Migliore, presidente della Federazione delle aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso), il provvedimento del governo riguarda “piccole cifre” perché si tratta di “poche unità per ogni ospedale, dato che la maggior parte dei medici non vaccinati sono liberi professionisti” e, dunque, interesserebbe di più il personale del settore privato che non quello del pubblico.

Inoltre, come detto all’Ansa dal presidente degli Ordini dei medici (Fnomceo), Filippo Anelli, i medici che potrebbero rientrare effettivamente in servizio sono 1.878 (e non 4.000 come dichiarato da Schillaci).

Al 31 ottobre, afferma Anelli, “erano 4.004 i medici e odontoiatri sospesi. Di questi, 3.543 i medici, 461 gli odontoiatri e 325 i doppi iscritti. Andando però a vedere l’età dei sospesi, il 47% dei 3.543 medici, vale a dire 1.665, ha più di 68 anni ed è quindi fuori dal Servizio sanitario nazionale”. Gli infermieri da reintegrare, afferma l’agenzia di stampa, sono invece circa 2.600 e 1.194 i farmacisti.

COME APPLICARE LA LEGGE

Secondo Bertolaso “vanno adottati con cautela i provvedimenti di reintegro di questo personale. L’ordine dei medici sta facendo la sua parte, noi faremo la nostra. È ovvio che vanno fatti dei controlli dal punto di vista medico e professionale se qualcuno per un anno o due anni non ha lavorato. E va fatto anche a tutela di tutte le persone ricoverate nelle strutture sanitarie pubbliche e private, anche di questa Regione”.

DOVE, COME E QUANDO REINTEGRARE I MEDICI NO VAX

Per il neoassessore i medici no vax non andrebbero destinati “nell’ambito di reparti dove possono venire a contatto con pazienti fragili o a rischio” e, ha precisato, che per quanto riguarda la Lombardia in particolare, i 19 medici indicati non sarebbero coinvolti in tali ambiti in ragione delle loro specializzazioni.

“Ci sarà cautela nell’impiego di questo personale”, ha ribadito, ricordando che il tempo necessario al reintegro eliminerà il problema nell’immediato perché saranno reinseriti alla fine dell’anno, ovvero quando sarebbe comunque scaduto il decreto-legge 31 ottobre 2022, n. 162 (art. 7) che prevede l’obbligo di vaccinazione anti Covid per gli operatori sanitari.

PERCHÉ BERTOLASO È CONTRARIO

Bertolaso, ringraziato da Fontana per “l’aiuto incredibile nei momenti più difficili dell’emergenza Covid”, ha spiegato il suo dissenso sulla decisione presa dal governo Meloni: “un medico che dice di essere contrario alla vaccinazione dice qualcosa di inevitabilmente contro natura, io da medico sono stato educato e formato con il mito delle vaccinazioni”.

UNA NUOVA FRATTURA ALL’INTERNO DEL CENTRODESTRA?

In conclusione, Bertolaso pur dichiarandosi contrario al reintegro dei medici no vax, è sembrato voler ridimensionare la questione che però è stata anche una delle ragioni che hanno portato il suo predecessore Moratti a gettare la spugna per passare al Terzo Polo di Carlo Calenda e Matteo Renzi, raggiungendo le ex azzurre Mara Carfagna e Mariastella Gelmini.

Contrari alla decisione del governo anche il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri, e la capogruppo a palazzo Madama, Licia Ronzulli. Entrambi, infatti, hanno espresso forti perplessità sulla direttiva e Gasparri ha paragonato i medici no vax a un pilota che non vuole “salire su un aereo per paura del volo”.

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