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Siringhe Vaccino Luer Lock

Arriveranno in tempo le siringhe per il vaccino anti Covid?

Cosa dicono le aziende sui tempi delle consegne delle siringhe luer lock richieste dal commissario Arcuri. Fatti, numeri e polemiche

 

Ci sono ben 18 aziende, tra italiane e straniere, pronte a vendere all’Italia 828 milioni di siringhe luer lock. L’offerta non manca, mentre resta l’incertezza sui tempi.

L’Italia potrebbe rischiare di avere il vaccino contro Covid-19 – quando sarà disponibile – ma non le siringhe per somministrarlo?

Andiamo per gradi.

COME E’ ANDATO IL BANDO SULLE SIRINGHE

Partiamo dai numeri. All’offerta pubblica di acquisto hanno partecipato 22 aziende, per 65 offerte. Per il lotto 1, che prevede l’acquisto di “siringhe luer lock, presenti nelle raccomandazioni per la somministrazione del vaccino Pfizer, a cui ci siamo attenuti, che sono siringhe più performanti, il commissario all’emergenza ha ricevuto 18 offerte da aziende italiane, europee, Usa e provenienti da altri paesi per un totale di 828 milioni e ce ne servono 150 milioni”, ha spiegato il commissario Domenico Arcuri, in conferenza stampa.

Per il lotto 2, quello delle siringhe standard, “sono arrivate 47 offerte da imprese italiane, europee, statunitensi e non solo per 696 milioni di siringhe. Ce ne servono circa 8 milioni”.

SIRINGHE ARRIVERANNO IN TEMPO?

Quelle luer lock (ad avvitamento, considerate più sicure), richieste nel primo bando, però, sono siringhe che richiedono stampi dedicati. E Pentaferte, tra le aziende che ha partecipato al bando, per esempio, non potrebbe fornirle prima di marzo. Il vaccino potrebbe già arrivare a gennaio, ma le siringhe no.

Anche Rays SpA, vincitrice dell’ultima gara Consip per la fornitura di siringhe, ha fatto intendere che i tempi saranno molto lunghi. “Sono siringhe di nicchia, che non vengono utilizzate in Italia e nel mondo. Anche in Cina avremmo problemi di produzione, ci sono problemi di stampi”, ha detto a Tagadà Stefano Marconi, presidente di Rays.

LE RASSICURAZIONI DI ARCURI

Arcuri rassicura. “Molte aziende che hanno presentato offerte si dichiarano pronte a consegnarci le siringhe già dal mese di dicembre. Dal primo giorno avremo le siringhe che servono a somministrare i vaccini”, ha detto Arcuri. “Stiamo decidendo di farcele consegnare tutte nell’hub di Pratica di Mare”.

COME SI SOMMINISTRA IL VACCINO

Nell’attesa che logistica, produzione e scienza trovino un punto di incontro, Tagadà ha provato a capire come si somministra il vaccino anti Covid di Pfizer, il primo farmaco che dovrebbe arrivare in Italia.

I passaggi non sono proprio semplici e bisogna fare particolare attenzione. Coma ha raccontato una farmacista ospedaliera, infatti, il “vaccino arriva a meno 80 gradi e va scongelato. Se lo si fa scongelare in frigo, tra 2 e 8 gradi, avrà una conservazione per 120 ore, a temperatura ambiente, il vaccino si conserva solo per 2 ore”.

UN FARMACO DA RICOSTUIRE

“Il farmaco – aggiunge l’esperta – deve essere ricostituito, perché dopo che verrà scongelato si presenta come una sostanza rischiosa e biancastra. Dovrà essere ispezionato e dopo bisogna capovolgerlo delicatamente per 10 volte. Quindi bisognerà diluirlo. Se il vaccino non è andato a male si preleveranno 1,3mm di soluzione che verrà immessa nel flaconcino. Il vaccino deve essere nuovamente ispezionato per verificare che non ci sia un cambio di colore e che non ci siano corpi estranei. Si preleveranno nuovamente 1,3 mm e quindi potrà essere somministrato. Meglio se ci fosse un ago di sicurezza”, aggiunge la farmacista.

E sempre la farmacista precisa: “L’ago che si avvita (le siringhe luer lock, ndr) è più sicuro e performante. Con l’avvitamento in nessun caso ci può sfuggire ago”.

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