Scaduti e conservati in un magazzino circondato da terreni inquinati. Così il ministero della Salute tiene le scorte degli antivirali stoccati dal 2006, come mostra un servizio di Report.
E se da un lato la conservazione di scorte di antivirali dimostra che un minimo di piano pandemico l’Italia lo ha sempre avuto, dall’altro testimonia quanto questo piano sia vecchio. E vecchio è anche l’antivirale, in gran parte scaduto.
Andiamo per gradi.
IL DEPOSITO DEL MINISTERO
Partiamo dal luogo. Il deposito dove sono conservate le scorte degli antivirali si trova nella periferia di Roma, in un magazzino di proprietà del ministero della Salute e nel mezzo di terreni inquinati da mercurio e fitofarmaci “come dimostrano i teli che coprono l’aria che non è stata ancora bonificata”, denuncia Report nella puntata andata in onda il 21 dicembre su Rai3.
Piano pandemico: il ministero della Salute conserva kg di principio attivo dell'antivirale Tamiflu in un magazzino a Roma. La Procura di Bergamo sta verificando se può ancora essere usato: molti lotti sarebbero scaduti #Report pic.twitter.com/2dhzyvuA0E
— Report (@reportrai3) December 21, 2020
COSA SI TIENE CONSERVATO
Nel magazzino ci sono chili di principio attivo dell’antivirale Tamiflu, acquistato dalla Roche per milioni di euro, ed ora sarebbe arrivato anche il Remdesivir, farmaco candidato per la cura anti Covid-19. “Lo hanno fatto loro dall’Irlanda”, rimarca una persona informata dei fatti, intervistata da Report.
E del deposito ne ha parlato anche Ranieri Guerra ai Pm di Bergamo, a testimonianza che un piano anti pandemico ci fosse.
TERRENO INQUINATO
Peccato, però, che quel magazzino è nel mezzo di un terreno inquinato. Inquinato, in particolare, da mercurio e fitofarmaci, anche se l’intervistato da Report ha detto “c’erano delle cose che credo abbiano già risolto”. Eppure le immagini di Report mostrano ancora teli su parte non bonificata.
ANTIVIRALI SCADUTI
Esterno a parte, anche l’interno del deposito lascia a desiderare. I kg di principio attivo per confezionare il Tamiflu, costati milioni di euro, sono conservati nei barili.
LOTTI SCADUTI
E la maggior parte di quei barili contiene medicinale scaduto. Come dimostra la documentazione sequestrata dalla Guardia di Finanza e visionata da Report numerosi lotti sono scaduti, nonostante “la Roche ha ri-testato una volta il suo principio attivo”.