6,5 miliardi di euro per portare internet veloce a casa degli italiani. Di questi, 2,7 miliardi serviranno a portare la fibra nelle aree poco redditizie. E’ questo l’investimento di Open Fiber, la società della fibra, co-partecipata da Enel e Cassa depositi e prestiti, nata dopo l’acquisizione di Metroweb.
Al 2023, almeno secondo i progetti su carta, gran parte dell’Italia sarà cablata.
IL PIANO DI OPEN FIBER
Partiamo dai progetti sulla carta. Il piano industriale al 2027, approvato ad aprile 2018, prevede la copertura di circa 19 milioni di unità immobiliari su tutto il territorio nazionale, con investimenti per oltre 6,5 miliardi di euro. I progetti interesseranno 271 città (cluster A&B) e circa 7 mila comuni italiani (cluster C&D): entro il 2021 saranno cablati 6.753 comuni delle aree a fallimento di mercato ed entro il 2023 almeno 271 città.
La società della fibra può contare su un finanziamento da 3,5 miliardi che arriva dalle banche, tra cui Unicredit, SocGen, Bnp Paribas, Crédit Agricole, Caixa e NatWest. Cassa Depositi e Prestiti farà la sua parte con 350-400 milioni e la Bei con 350 milioni. 2 i miliardi che Open Fiber, a detta dell’amministratore delegato Elisabetta Ripa, intende ricavare dai futuri flussi di cassa. Il primo utile dovrebbe arrivare nel 2021.
LA POSA DELLA FIBRA
E’ la stessa Elisabetta Ripa a raccontare, in una intervista al Corriere Economia, inserto del lunedì del Corriere della Sera, come Open Fiber provi a scavare il meno possibile e a sfruttare l’infrastruttura già esistente per la posa dei cavi di internet superveloce. “Solo il 20% dei chilometri di cavi installati da Open Fiber sono da scavo. Per il 40-50% ci affianchiamo alle reti elettriche, ad esempio all’Enel, per il resto ai cavidotti come quelli di Italgas e alla rete dell’Illuminazione stradale o della stessa Tim”.
LA COLLABORAZIONE OPEN FIBER – ACEA
A testimoniare la strategia di Open Fiber è anche l’accordo siglato con Acea per cablare Roma Capitale, portando la fibra ad 1 mln 200mila/1 mln 300mila unità abitative.
I lavori per cablare l’80% della Capitale dovrebbero durare 4-5 anni e non sono previsti scavi particolari, perché si lavora su un’infrastruttura già esistente, quella di Acea.
A CHE PUNTO SIAMO?
I cantieri sono aperti. Già in 29 città, Open Fiber sta vendendo il servizio, mentre in altre 90 sta lavorando per poterlo vendere quanto prima.