La Cina torna a colpire le società della difesa americane.
Venerdì Pechino ha imposto sanzioni contro 20 aziende statunitensi del settore della difesa e 10 dirigenti, una settimana dopo che Washington ha annunciato vendite di armi su larga scala a Taiwan, segnala Reuters. Secondo il Ministero degli Esteri cinese, le sanzioni comportano il congelamento dei beni delle aziende in Cina e il divieto per individui e organizzazioni di fare affari con loro.
Non è la prima volta che il paese del Dragone prende di mira le aziende americane del comparto a causa dell’export militare verso Taiwan. La mossa arriva mentre la Cina continua ad aumentare la pressione su Taiwan e chiede a Washington di porre fine al sostegno alle sue dichiarazioni di indipendenza.
Tutti i dettagli.
NON SOLO BOEING, NORTHROP GRUMMAN E L3HARRIS TRA LE AZIENDE DELLA DIFESA USA SANZIONATE DALLA CINA
Tra le aziende prese di mira figurano Northrop Grumman Systems Corporation, L3Harris Maritime Services, e la filiale di Boeing a St. Louis, specializzata in difesa.
VIETATO L’INGRESSO IN CINA AL FONDATORE DI ANDURIL E ALTRI NOVE DIRIGENTI
Tra i dirigenti del settore della difesa sanzionati c’è il fondatore di Anduril Industries, Palmer Luckey, che non può più fare affari in Cina né entrare nel Paese.
LA DECISIONE DI PECHINO
“La questione di Taiwan è al centro degli interessi fondamentali della Cina e la prima linea rossa che non può essere oltrepassata nelle relazioni Cina-Stati Uniti”, ha dichiarato venerdì un portavoce del Ministero degli Esteri cinese in una nota. “Qualsiasi azione provocatoria che oltrepassi i limiti sulla questione di Taiwan incontrerà una forte risposta da parte della Cina”, si legge nella nota, esortando gli Stati Uniti a cessare i “pericolosi” tentativi di armare l’isola, considerata da Pechino parte del proprio territorio.
LA POSIZIONE DEL DIPARTIMENTO DI STATO AMERICANO
Da parte loro, gli Stati Uniti si sono fortemente opposti alla decisione cinese. Il portavoce del Dipartimento di Stato ha affermato che questa politica è “rimasta coerente in nove diverse amministrazioni statunitensi e contribuisce al mantenimento della pace e della stabilità nello Stretto di Taiwan”.
“Ci opponiamo fermamente ai tentativi di Pechino di vendicarsi delle aziende statunitensi per il loro sostegno alle vendite di armi statunitensi che supportano le capacità di autodifesa di Taiwan”, ha affermato il portavoce, esortando Pechino a cessare le pressioni militari, diplomatiche ed economiche contro Taiwan e ad avviare invece un dialogo significativo con Taipei.
LE CONSEGUENZE PER LE AZIENDE AMERICANE SANZIONATE DALLA CINA
Non è chiaro quale impatto le sanzioni hanno per le aziende prese di mira. Tali sanzioni sono spesso per lo più simboliche poiché gli appaltatori della difesa americani generalmente non vendono alla Cina, ricordava tempo fa Quartz.
Potrebbe avere però delle ripercussioni per Boeing che è in trattative per vendere ai vettori cinesi fino a 500 jet civili.







