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Casellati

Tutte le bordate di Casellati a Conte su Recovery, Covid e non solo

Sferzante intervista rilasciata dal presidente del Senato, Elisabetta Casellati, con critiche per nulla indirette al governo Conte. Tutti i dettagli (e le bordate)

«Dalla fine del lockdown si parla di ripresa, ma oggi, dopo 5 mesi, tante parole e niente fatti. Non c’è una visione strategica del Paese, una visione lungimirante del futuro e dello sviluppo. Si mettono delle toppe, ma in realtà non ci si occupa dei veri problemi la cui soluzione identifica una chiara linea politica. È come nascondere la polvere sotto il tappeto. Faccio un esempio, i banchi con le rotelle non possono essere la risposta alle sfide strutturali della scuola. E tutto questo incide sul dibattito europeo. Senza la politica, con la “P” maiuscola, capace di costruire il “Progetto Italia” dei prossimi 30 anni, anche un bazooka, qualora ci fosse, diventa una pistola ad acqua».

E’ uno dei passaggi chiave dell’intervista di Elisabetta Casellati, presidente del Senato, al Corriere della Sera con bordate rilevanti contro il governo Conte.

La sintesi dell’intervista? Un’Europa che sul Recovery fund sta facendo «il gioco dell’oca». Una politica che affronta l’emergenza «mettendo toppe». «Tante parole e niente fatti», la mancanza di un «Progetto Italia» senza il quale anche l’eventuale bazooka dei fondi Ue diventa «una pistola ad acqua». E un governo che dovrebbe coinvolgere le opposizioni ma che si muove senza «un metodo» visibile. E sulla proroga dello stato d’emergenza, il presidente del Senato avverte: «Abbiamo bisogno di verità, non si può oscillare tra incertezze e paure», il Paese non può «sopportare un nuovo lockdown».

LOCKDOWN

Proprio sullo scenario di una seconda chiusura totale causa pandemia, Casellati è tranchant: «Penso che il Paese non sia in grado di sopportare un nuovo lockdown. Socialmente ed economicamente. Vedo solo la necessità di essere severi nel far rispettare le regole. L’allarmismo non serve, non aiuta a controllare la pandemia e crea solo sfiducia. Al contrario dobbiamo sostenere il ritorno alla normalità secondo due parole d’ordine che ci dovranno accompagnare nei prossimi mesi: responsabilità e coraggio».

RECOVERY

Parole sferzanti anche sul Next Generation Eu e su come si sta muovendo l’esecutivo italiano: “Sapevamo che a luglio l’accordo ci vedeva destinatari di 209 miliardi. Ma oggi ci troviamo di fronte all’ennesima discussione tra Paesi frugali e non e al dubbio se queste somme arriveranno, quando e a quali condizioni. È incredibile! Sembra di essere nel gioco dell’oca: si torna alle posizioni precedenti”.

IL METODO

Condivide il metodo del governo o serviva coinvolgere di più l’opposizione?, chiede il Corsera: Risposta: «Non lo condivido perché non lo vedo. È certo che le opposizioni devono essere coinvolte. Pensi se settant’anni fa i progetti per l’utilizzo dei fondi del Piano Marshall fossero stati decisi solo dalla maggioranza! Se il nostro Paese non si ritrova coeso attorno al dramma dei redditi crollati, delle aziende chiuse, delle serrande abbassate, delle scuole in confusione, dei posti di lavoro perduti, delle famiglie e delle donne in affanno, gli effetti delle divisioni si ripercuoteranno sull’oggi e sul domani».

LE REGIONI

Infine i rapporti fra Stato e regioni nella situazione di emergenza: «L’emergenza Covid ci ha dimostrato come il rapporto tra Stato e Regioni non funzioni. Serve rafforzare i compiti delle autonomie, riconducendo l’attività di governo entro limiti costituzionali più chiari e stringenti. Penso poi al ricorso abituale alla decretazione d’urgenza, troppo frequentemente blindata dai voti di fiducia. Il Parlamento, che secondo la Costituzione è centrale, così viene marginalizzato. Per evitare che si trasformi definitivamente in un convitato di pietra, dovremo mettere dei paletti precisi ai decreti legge», ha detto il presidente del Senato.

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