Caro direttore,
scommettiamo che domani il presidente della Consob, Paolo Savona, sarà coccolato dalla stampa ostile al governo e sarà ignorato o poco più dalla stampa vicina al governo?
Domani ci aggiorniamo. Ma oggi vanno registrate le non troppo sibilline parole del presidente della Commissione che vigila sulla Borsa e le società quotate. Eccole come le leggo dall’agenzia Radiocor del gruppo Sole 24 ore:
“Io sempre pronto ad andarmene. Io vado via quando, ad un certo punto, non sono più gradito e questo in tutte le istituzioni”. Lo ha detto il presidente della Consob Paolo Savona, a margine di una iniziativa del Festival dell’Economia di Trento organizzato dal Gruppo 24 Ore e Trentino Marketing, ad una domanda su una presunta irritazione del governo dopo la decisione su Unicredit-Banco Bpm. “Finché sono gradito resto – ha aggiunto – sennò vado via. Ho una età tale che la saggezza incombe e significa che quando uno è saggio se ne deve andare in queste condizioni”.
A chi si riferisce Savona? A chi è diretta la sferzata?
Di sicuro al primo partito, visto quanto sostenuto ieri da Marco Osnato, responsabile economico di Fratelli d’Italia e presidente della commissione Finanze della Camera: “sono molto sorpreso dalla decisione della Consob, sebbene presa a maggioranza come si può capire dai boatos che vengono dal palazzo dell’authority. Lo dico perché evidentemente un presidente, una persona così esperta, avrebbe potuto valutare in modo più prudente una richiesta che potrebbe far apparire erronee le valutazioni fatte da Palazzo Chigi”. Osnato ha commesso “un’esplicita invasione nel campo dell’Authority che vigila sui mercati finanziari e che per definizione sarebbe indipendente”, ha chiosato il Fatto quotidiano.
Se esponenti della Lega non hanno aperto bocca (ai vertici del Carroccio è molto apprezzato Savona, almeno fino a qualche giorno fa, non so ora), di sicuro nel partito guidato da Matteo Salvini (che voleva Savona ministro dell’Economia nel governo Conte 1 ma non aveva fatto i conti con il parere del Quirinale…) non si è gradita la decisione della Consob, che ha sospeso per un mese l’Ops di Unicredit su Banco Bpm, venendo incontro alle richieste di Unicredit e provando le ire del Banco Bpm, istituto nei cuori della Lega che lo voleva al centro del risiko bancario per la nascita del terzo polo bancario mentre poi con la mossa di Mps su Mediobanca i piani non andati nel verso auspicato dal Carroccio.
Insomma, una personalità apprezzata e stimata dal centrodestra come l’economista ed ex ministro Savona verrà ora osannata da stampa e partiti di centrosinistra che avevano lodato lo “step on foot” di Mattarella a Savona. Da scompisciarsi.
Ma se Savona troverà menzione lei libri di storia sull’Italia politica ed economica, di Osnato non si farà menzione.
Direi, caro direttore, che abbiamo detto tutto.
Cordiali saluti e buon lavoro,
Gianluca Zappa
Ps; Savona ha poi così spiegato l’intervento della Consob su Unicredit-Banco Bpm:
“La Consob ha applicato la legge, la considerazione è che a un certo punto in una situazione di incertezza il mercato non è in grado di decidere e quindi diamo il tempo per chiarire”. Lo ha dichiarato il presidente della Consob, Paolo Savona, in merito alla decisione della Commissione di sospendere per 30 giorni i termini dell’ops di UniCredit su Banco Bpm. “Il nostro compito è proteggere i risparmiatori e la trasparenza per fare prendere a loro le scelte giuste e razionali – ha aggiunto a margine di un evento del Festival dell’Economia di Trento -. Il tempo necessario. Con l’incertezza c’è bisogno di più tempo”.