Strapazza i dati alla Trump, chiosa sul golden power, rilancia i suoi allarmi sulle criptovalute, rivela tensioni con la Bce sulle Ops bancarie, pizzica il governo sulla legge Capitali. Sono alcuni degli aspetti salienti toccati dal presidente della Consob, Paolo Savona, nel corso del suo settimo e ultimo discorso al mercato visto che è in scadenza.
Ecco che cosa ha detto Savona dopo che di recente ha avuto qualche battibecco indiretto con alcuni parti della maggioranza di governo a proposito del dossier Unicredit-Banco Bpm.
SAVONA DELLA CONSOB STRAPAZZA I DAZI DI TRUMP
“I paesi economicamente più avanzati hanno ritenuto di poter abbandonare la manifattura industriale vivendo di finanza e di informatica, ma oggi vorrebbero reintrodurla ricorrendo al protezionismo, ossia tentando di portare indietro l’orologio della Storia”. Lo ha notato il presidente della Consob, Paolo Savona, nel suo settimo e ultimo discorso al mercato. “Sembra – ha aggiunto – che l’insegnamento di una generazione di grandi pensatori e politici non conti piu’ e si possa confezionare una crescita reale riducendo le quattro libertà fondamentali enunciate da Roosevelt nel suo messaggio alla Nazione del 1941, che hanno ispirato nel dopoguerra le scelte di successo dell’area occidentale: la libertà di pensiero e di parola, la libertà di religione, la libertà dal bisogno e la libertà dalla paura”. “La nuova fase geopolitica di riduzione della cooperazione internazionale, la cui intensificazione aveva dato significativi esiti positivi per tutti i paesi del mondo – ha concluso -, accresce la probabilità che peggiori il benessere economico e civile della popolazione del Pianeta. Gli effetti negativi di questa fase andrebbero anticipati e non subiti, indicando gli strumenti per superare le difficolta”.
DOSSIER GOLDEN POWER
“L’interazione tra le regole del gioco di mercato e societarie stabilite dal Tuf e le norme sul golden power presenta aspetti che richiedono di essere perfezionati e coordinati con le regole dei trattati europei”, ha dichiarato Savona nel corso dell’annuale Discorso al mercato: “Il rapporto tra obiettivi di sicurezza dello Stato, di libera competizione e di proiezione internazionale dell’economia è all’attenzione anche dell’Europa – ha aggiunto -, dove oggi è in discussione la revisione del Regolamento su come vagliare un meccanismo rafforzato e armonizzato (screening) per prevenire e affrontare i rischi per la sicurezza derivanti dagli investimenti esteri diretti e indiretti”. “In Italia aumentano le richieste di tali interventi rivolte al Governo, affrontando le incertezze applicative di una normativa ufficialmente introdotta come extra-ordinem, diventata multi-purpose, sotto la spinta della nuova fase geopolitica di una caduta di dialogo tra Stati”, ha dichiarato il presidente della Consob facendo riferimento allo strumento del golden power.
ALLARME CRIPTOVALUTE PER SAVONA DELLA CONSOB
L’avvio del risiko in Italia, ha raccontato il presidente, ha messo in campo «6 offerte pubbliche di acquisto e scambio che hanno generato 52 esposti o richieste di chiarimento da parte degli stessi soggetti coinvolti per risolvere le controversie nascenti dall’assenza di preventivi accordi tra le parti». In questo contesto, la Consob ha svolto «una costante attività di indagine su ogni aspetto sollevato dalle operazioni e dagli esposti, ricorrendo 63 volte ai poteri conoscitivi consentiti dall’art. 115 del TUF, i cui risultati restano riservati, e 9 volte dall’art. 114, che impone alle società di fornire al mercato informazioni puntuali e complete sulle posizioni espresse in dichiarazioni pubbliche o in loro comunicati insufficienti».
TENSIONI CON LA BCE SULLE OPS
Ma poiché «il processo di attuazione delle offerte pubbliche passa anche attraverso decisioni della Bce – ha rivelato Savona – sono insorte difficoltà di dialogo che hanno sollevato incertezze nascenti dai tempi di risposta, nonostante la Consob avesse sottoscritto un memorandum of understanding che impegna a scambiarsi informazioni senza necessità di specifici solleciti formali. Queste iniziative di mercato fanno frequente utilizzo dello scambio tra titoli azionari, il cui rapporto dipende dagli andamenti delle quotazioni di mercato, particolarmente importanti per la presenza di investitori internazionali che basano le loro scelte su di esse».
IL CONTENZIOSO LEGATO ALLA LEGGE CAPITALI
Sulla legge Capitali, che ha introdotto nell’ordinamento italiano il voto di lista prima adottato solo come prassi negli statuti delle società quotate, Savona ha fatto cenno a un contenzioso giuridico sorto sul regolamento che l’Authority è chiamata a varare in materia. Il presidente ha fatto riferimento alle due consultazione fatte da Consob sulla proposta di regolamento. «Nel corso della seconda sono state sollevate obiezioni sull’interpretazione data dalla Consob all’estensione della delega per la presentazione e la votazione delle liste per la nomina dei Consigli di amministrazione – ha dichiarato- che ha richiesto un doveroso ricorso a organi superiori dello Stato a tutela degli stessi operatori che si avvarranno della disciplina, ritardando inevitabilmente il varo delle disposizioni».
DOSSIER EURONEXT
E ancora: la vicenda Euronext, la società europea cui fanno capo le maggiori piazze finanziarie dell’Unione e nel cui capitale c’è anche Cdp, che nei mesi scorsi era finita sui giornali per l’allarme lanciato da esponenti di Forza Italia in merito al rischio che ci fosse un travaso di poteri e competenze verso Parigi. Il presidente di Consob ha messo in evidenza come la vigilanza su questo soggetto sia molto complicata perché condivisa con altre sei Authority di altrettanti paesi. «La vigilanza su Euronext è stata affidata a un College of Regulators composto dalle sette Consob nazionali che, pur conscio dell’esistenza di norme e prassi locali in competizione tra loro, non dispone di poteri per risolvere i dilemmi interpretativi che insorgono – afferma – si richiede pertanto un impegno politico congiunto tra Stati presenti indirettamente nell’azionariato, possibilmente inquadrato nel processo per la creazione dell’Unione Europea dei Mercati dei Capitali e per l’ancora più ambizioso varo dell’Unione Europea dei Risparmi e degli Investimenti, indispensabili per completare il mercato unico dei beni con propria moneta».