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Bce

La metà delle prossime misure della Bce aiuteranno le banche tedesche. L’analisi di Minenna

Circa il 50% degli aiuti andrà alle banche tedesche, il 12% a quelle italiane e il 9% alle spagnole. Probabilmente questo vantaggio comparato è servito a Draghi per ottenere l'appoggio dei banchieri centrali nordeuropei, ha scritto l'economista e dirigente Consob, Marcello Minenna, sul Sole 24 Ore di oggi

 

“Il beneficio complessivo è stimabile intorno ai 4 miliardi di euro l’anno, di cui 3,2 sono attribuibili al tiering delle riserve” . E’ la valutazione dell’economista e dirigente Consob, Marcello Minenna, sul Sole 24 Ore.

Minenna quantifica il beneficio che le banche europee otterranno dal nuovo pacchetto di misure espansive della Bce. ”Gli aiuti non saranno però distribuiti uniformemente: circa il 50% andrà alle banche tedesche, il 12% a quelle italiane e il 9% alle spagnole. Probabilmente questo vantaggio comparato è servito a Draghi per ottenere l’appoggio dei banchieri centrali nordeuropei” scrive Minenna sul quotidiano della Confindustria diretto da Fabio Tamburini.

Minenna sottolinea che le misure dell’ultimo pacchetto di stimoli che la Banca centrale europea ”riequilibrano la situazione avvantaggiando comparativamente le banche core” e questo aspetto ”potrebbe essere stato cruciale per garantire il supporto del board dei governatori nord-europei, già contrari esplicitamente al riavvio del Quantitative Easing”.

Questo flusso di risorse verso il sistema bancario, sottolinea il dirigente Consob, ”ha delle conseguenze sul bilancio dell’Eurosistema delle banche centrali nazionali (Bcn)”. Con il nuovo pacchetto di misure ”poiché circa il 40% delle riserve in eccesso viene esentato dal pagamento dello -0,5%, nonostante i 10 bps di aumento dal precedente valore di -0,4% il flusso di ricavi dell’Eurosistema scende drasticamente di circa 3,2 miliardi l’anno. Inoltre i costi sono previsti in aumento per via del rolling dei prestiti T-LTRO al tasso più favorevole del -0,5%, per circa 700 milioni. Il consolidamento e la successiva ripartizione provocherebbero la riduzione dei profitti di 3,95 miliardi per una misura vicina al 90% per tutte le Bcn”.

Minenna ricorda che ”in dipendenza dalla legislazione vigente in ogni Paese, i profitti delle Bcn vengono in larga parte (o in misura integrale, come nel caso della Germania) trasferiti ai governi nazionali. Quindi la manovra espansiva della Bce comporterà minori introiti per i governi dell’Eurozona, implicando de facto un trasferimento di risorse ”quasifiscale” al sistema bancario.

In questa prospettiva assume un diverso rilievo l’invito del Presidente Draghi a un maggiore attivismo fiscale da parte di quei governi (come quello tedesco od olandese) che possono spendere, in ogni caso all’interno dei limiti dettati dal Patto di Stabilità e Crescita: o intervenite, oppure pagherete comunque dei costi

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