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Sorpresa, il liberista Milei aumenterà la spesa sociale in Argentina

La proposta di bilancio per il 2026 elaborata da Milei contiene un aumento della spesa per la sanità, le pensioni e l'istruzione. La sconfitta elettorale a Buenos Aires ha reso necessario un ammorbidimento delle politiche liberiste del presidente, che pure stanno avendo successo nel ridurre l'inflazione?

Il presidente dell’Argentina, Javier Milei, ha presentato lunedì la proposta di legge di bilancio per il 2026 che contiene un aumento della spesa per le politiche sociali (sanità, pensioni, istruzione), pur rimanendo in una condizione di pareggio di bilancio: a suo dire, infatti, “non c’è altra strada se non quella dell’equilibrio fiscale”.

COSA C’È NELLA LEGGE DI BILANCIO DI MILEI

A questo proposito, Milei ha specificato che nella proposta è stata inserita una clausola di “stabilità fiscale”: significa che se la spesa pubblica dovesse superare le previsioni, allora il governo rivedrà la sua politica economica per continuare a garantire l’equilibrio di bilancio.

Il presidente ha aggiunto poi che l’85 per cento del bilancio statale verrà destinato al “capitale umano”, ovvero all’istruzione, alla sanità e alle pensioni: la spesa per queste tre voci aumenterà rispettivamente dell’8 per cento, del 17 per cento e del 5 per cento.

LA SITUAZIONE DELL’ARGENTINA

Secondo le stime ufficiali, nel 2026 l’Argentina registrerà un avanzo di bilancio o – “nel peggiore dei casi”, ha detto Milei – un pareggio. Il surplus fiscale previsto dal governo è pari all’1,5 per cento del prodotto interno lordo, mentre l’avanzo finanziario dopo i pagamenti del debito sarà dello 0,3 per cento.

Nella proposta di bilancio si legge inoltre che l’anno prossimo l’Argentina, terza economia più grande dell’America latina, riporterà una crescita del Pil intorno al 5 per cento. Il deficit commerciale ammonterà a 5,7 miliardi. Mentre il tasso di inflazione scenderà al 10,1 per cento, rispetto al 24,5 per cento atteso per la fine del 2025: sono valori alti se paragonati alla media dell’area euro (2 per cento circa), ma estremamente più bassi di quelli che si registravano nel paese all’inizio del mandato di Milei, nel dicembre 2023, quando l’inflazione era intorno al 140 per cento.

LA SCONFITTA ELETTORALE

Le politiche di austerità introdotte da Milei – tagli alla spesa pubblica, blocco agli aumenti degli stipendi, licenziamenti di dipendenti statali e cancellazioni di sussidi, tra le altre cose – hanno avuto successo nel riportare l’inflazione su livelli più sostenibili per l’attività economica, che infatti ha ripreso a crescere. La “terapia shock” del presidente, come spesso è stata definita, ha permesso anche una diminuzione del tasso di povertà grazie alle minori oscillazioni del costo della vita.

Nonostante i risultati complessivamente buoni delle sue riforme liberiste, Milei sta attraversando un momento politico difficile: la settimana scorsa il suo partito, La Libertad Avanza, ha perso le elezioni nella provincia di Buenos Aires, la capitale, ottenendo il 34 per cento dei voti; il partito peronista Fuerza Patria – la cui leader, Christina Kirchner, è stata presidente dell’Argentina dal 2009 al 2015 e rimane una figura molto influente della sinistra nazionale – ha ricevuto il 47 per cento dei consensi.

La sconfitta elettorale, unita al fatto che il partito di Milei non ha la maggioranza in parlamento, potrebbero aver indotto il presidente a prestare maggiore attenzione alle politiche sociali nella proposta di bilancio.

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