Il governo è intervenuto con il golden power – cioè i poteri speciali che servono a tutelare gli asset di valore strategico per il paese – sulla recente operazione tra la società cinese di e-commerce Jd.com e il gruppo tedesco Ceconomy, che possiede le catene di negozi MediaWorld e Saturn, tra le altre.
COSA C’ENTRA L’ITALIA CON L’AFFARE JD-CECONOMY?
In breve, Jd.com acquisirà il 59,8 per cento delle quote di Ceconomy, un affare da 2,2 miliardi di euro. Il nostro paese è coinvolto per diversi motivi:
- innanzitutto perché ci sono oltre centoquaranta punti vendita di MediaWorld (principalmente) e di Saturn in Italia;
- perché la transazione interessa diverse società italiane del gruppo Ceconomy come Imtron Italia e MediaMarktSaturn Platform Services Italia;
- e infine perché Ceconomy possiede una quota del 24 per cento del gruppo francese Fnac Darty, che controlla la catena italiana Unieuro.
COSA PREVEDE IL GOLDEN POWER
A fine novembre il governo di Giorgia Meloni ha concesso un’approvazione condizionata all’operazione tra Jd.com e Ceconomy, imponendo delle prescrizioni. L’agenzia Reuters – che ha visionato il documento sul golden power, non ancora pubblico – ha scritto che l’esecutivo vuole garantire la protezione dei dati personali dei consumatori italiani, che non dovranno essere ceduti a Jd.com o alle sue sussidiarie ma rimanere sotto la gestione delle società italiane del gruppo. Ceconomy possiede dati di circa 21,6 milioni di italiani, su una popolazione di 59 milioni di persone.
A questo proposito, nel decreto viene affermato che “l’accesso alla massa critica di dati personali detenuti da Ceconomy rappresenta una minaccia significativa e concreta per la sicurezza del paese e, potenzialmente, anche di altri stati membri” dell’Unione europea. L’Austria, infatti, ha già chiesto all’Italia dei chiarimenti sulle implicazioni dell’accordo.
COSA FARÀ JD.COM
Nel testo viene specificato che Jd.com si è già impegnata a proteggere i dati personali dei consumatori italiani e a conservarli esclusivamente in banche dati sul territorio europeo.
UN RISCHIO PER LA FILIERA ITALIANA DEGLI ELETTRODOMESTICI
Oltre ai rischi per la sicurezza dei dati personali – legati al fatto che la Cina non è una democrazia ma un regime a partito unico, con un vasto apparato di sorveglianza e un forte controllo governativo sulle aziende private -, l’operazione tra Jd.com e Ceconomy è potenzialmente critica per l’Italia anche per un altro motivo.
La Cina, infatti, è la maggiore produttrice di elettrodomestici a livello globale. Attraverso Ceconomy e la sua rete di un migliaio di punti vendita, il paese potrà rafforzare la sua propria presenza anche nel segmento italiano ed europeo della distribuzione, sfruttando i negozi MediaWorld e MediaMarkt per diffondere i propri prodotti e consolidare il controllo sull’intera filiera. Peraltro, il comparto italiano degli elettrodomestici è già in difficoltà non solo per via della concorrenza cinese ma anche di quella turca.






