Consolidamento in corso tra gli operatori satellitari in Europa.
Il 9 giugno la Commissione europea ha approvato senza condizioni la proposta di acquisizione di Intelsat da parte di Ses perché l’operazione non solleva preoccupazioni in materia di concorrenza nello Spazio economico europeo. L’operatore satellitare commerciale lussemburghese Ses intende acquisire il 100% della connazionale Intelsat, operatore di una delle più grandi reti di comunicazione satellitare e terrestre integrate al mondo, per 2,8 miliardi di euro.
Il 30 aprile 2024 Ses e Intelsat avevano annunciato in una dichiarazione congiunta che la fusione – che dà a Intelsat un valore aziendale implicito di 4,6 miliardi di euro – creerebbe un “operatore multi-orbita più forte”. Secondo le società, l’operazione consentirà loro di aumentare la copertura e la resilienza, nonché di rimanere competitive con i nuovi operatori satellitari in orbita terrestre bassa.
Inoltre, sulla base dei risultati dell’indagine di mercato, la Commissione ritiene che l’entità risultante dalla fusione non avrebbe la capacità di precludere l’accesso ai concorrenti a valle limitando l’accesso alla propria capacità satellitare.
L’acquisizione di Intelsat da parte di Ses creerà un grande operatore europeo in grado di competere sia con Starlink, il servizio di Internet satellitare di proprietà di SpaceX, di Elon Musk, sia con Inmarsat Group Holdings, la francese Eutelsat (che possiede la rete OneWeb) e Amazon Kuiper.
Ma i due operatori satellitari non sono gli unici che perseguono il sogno di dar vita a un “Airbus dei satelliti”: anche Airbus, Thales e l’italiana Leonardo hanno presentato alla Commissione europea un piano preliminare di consolidamento per riunire le loro risorse spaziali in un’unica società.
Tutti i dettagli.
COSA FANNO INTELSAT E SES, PROSSIME ALLA FUSIONE
Sia Ses che Intelsat sono operatori di reti satellitari globali che possiedono e gestiscono satelliti in orbita terrestre geostazionaria. Sebbene entrambe le società abbiano sede in Lussemburgo e siano attive nel spazio economico europeo, le attività principali e la sede amministrativa di Intelsat si trovano negli Stati Uniti.
I due operatori forniscono capacità satellitare “unidirezionale” ai clienti, in particolare alle emittenti televisive, nel settore dei media, nonché capacità satellitare “bidirezionale” a, tra gli altri, fornitori di servizi satellitari terzi in una vasta gamma di altri settori industriali (ad esempio, aviazione, settore marittimo e governo). Inoltre, le società utilizzano la capacità dei loro satelliti ‘geo’ per fornire servizi satellitari propri.
La società risultante dalla fusione manterrà la sede in Lussemburgo, dove ha sede Ses, ma manterrà una “presenza significativa” presso la sede di Intelsat nell’area di Washington negli Usa.
IL VIA LIBERA INCONDIZIONATO DALL’UE
“La Commissione ha concluso che l’operazione non solleverà preoccupazioni in materia di concorrenza nello Spazio Economico Europeo”, si legge nella nota di Bruxelles.
In particolare, la Commissione ha esaminato l’impatto dell’operazione sui mercati della fornitura di capacità satellitare “unidirezionale” e “bidirezionale” e su possibili segmenti di mercato più piccoli al loro interno, a livello globale e nello spazio economico europeo (comprese le regioni per la capacità satellitare “unidirezionale” per la trasmissione di contenuti multimediali). Ha inoltre valutato i potenziali effetti derivanti dal collegamento verticale tra le attività delle società nella fornitura (a monte) di capacità satellitare e nella fornitura (a valle) di servizi satellitari.
CONCORRENZA ADEGUATA SIA DA ALTERNATIVE TERRESTRI SIA DA OPERATORI COME STARLINK
Nella nota diffusa da Bruxelles, l’esecutivo europeo indica di aver rilevato l’esistenza di concorrenti credibili su tali mercati che, a seguito dell’operazione, continueranno a esercitare una pressione concorrenziale sufficiente sull’entità risultante dalla fusione. Nello specifico, secondo l’antitrust Ue, l’entità risultante dalla fusione si troverà ad affrontare un’adeguata concorrenza da alternative terrestri, come la fibra ottica, nel mercato della fornitura di capacità satellitare “unidirezionale” e dagli operatori satellitari in orbita terrestre bassa (come Starlink di Musk), nel mercato della fornitura di capacità satellitare “bidirezionale”.
WASHINGTON ULTIMO OSTACOLO REGOLATORIO ALLE NOZZE TRA INTELSAT E SES
Dopo l’approvazione da parte dell’autorità antitrust del Regno Unito e il via libera incondizionato da parte dell’Ue, restano soltanto gli Stati Uniti come ultimo importante ostacolo normativo all’accordo da 4 miliardi di dollari, rileva Spacenews.
IL MERCATO DELLE COMUNICAZIONI SATELLITARI OGGI
Dunque l’accordo riunisce gli operatori di due dei maggiori operatori di satelliti per comunicazioni commerciali Geo, un settore che un tempo rappresentava la parte più redditizia dell’industria spaziale ma che è stato sottoposto a crescenti pressioni a causa della riduzione della domanda da parte dei servizi televisivi convenzionali e dell’aumento delle costellazioni Leo, come Starlink di SpaceX, che offre servizi di connettività.
Nuovi rivali come SpaceX di Musk hanno scosso il vecchio ordine del settore, scommettendo in grande su satelliti più economici e più piccoli che operano dall’orbita terrestre bassa (Leo). Gli attori più anziani del settore sono diventati sempre più consapevoli della necessità di raggiungere la scala – e una strategia multi-orbita che si estende a diverse altitudini – per competere.
Con Starlink, SpaceX ha superato i rivali fornendo Internet a banda larga attraverso la sua rete di oltre 7.000 satelliti, rappresentando quasi i due terzi di tutti i veicoli spaziali operativi. Proprio Starlink sta conquistando sempre più quote nel redditizio mercato della connettività in volo con le compagnie aeree, inclusa la vittoria di Eutelsat per aggiudicarsi un contratto con la compagnia aerea francese Air France.
LA CORSA DI SPACEX, AMAZON E NON SOLO ALL’ACCESSO A INTERNET VIA SATELLITE
Ma la società di Elon Musk non è l’unico attore privato con cui competere.
Dopo Starlink, come seconda rete operativa Leo più grande al mondo c’è OneWeb che ha costruito una rete di 648 satelliti ora della società satellitare francese Eutelsat, che offre il suo servizio Internet principalmente a governi e imprese.
La canadese Telesat sta sviluppando Lightspeed, che avrà circa 200 satelliti, anch’essi focalizzati sui mercati governativi e aziendali con margini più elevati. Poi troviamo due sistemi cinesi in fase di sviluppo – Guowang e SpaceSail – che propongono di lanciare circa 26.000 satelliti in totale.
Infine, il progetto Kuiper di Jeff Bezos prevede la messa in orbita di oltre 3.000 satelliti, formando una rete globale capace di fornire connessioni Internet ad alta velocità in tutto il mondo. Amazon punta a iniziare a offrire il servizio ai clienti entro la fine dell’anno.