I DILEMMI DEGLI AZIONISTA DI BANCO BPM
Immaginate di essere un azionista di Banco Bpm nell’offerta pubblica di scambio promossa da UniCredit. Il 28 aprile inizia il periodo di adesione. L’offerta non è di acquisto ma di scambio, ossia azioni dell’emittente in cambio di quelle dell’offerente calcolate in relazione al rispettivo valore più un premio.
LA DOMANDA FONDAMENTALE
Ciò significa che, al di là del premio, il tutto si riduce ad una domanda fondamentale: mi conviene passare dall’essere azionista di Banco Bpm all’essere azionista della nuova UniCredit con in pancia Banco Bpm?
INCOGNITA GOLDEN POWER
Immaginate ora, dopo il Golden Power, le perplessità dell’azionista di Banco Bpm, che magari era intenzionato ad aderire.
CAPITOLO RUSSIA E NON SOLO
Cedere le proprie azioni e ricevere quelle di una UniCredit che sarà vincolata da prescrizioni ambigue e invasive – dal rapporto depositi-impieghi alle attività in Russia – con rischio di sanzioni consistenti in caso di inottemperanza, assume tutt’altra portata.
IL BIVIO PER UNICREDIT
Non so se UniCredit deciderà di proseguire comunque, o se il governo a seguito di trattative informali farà un irrituale passo indietro, o ancora se vi sarà una impugnazione.
L’INCERTEZZA
Quando il 28 partirà il periodo di adesione la situazione sarà totalmente incerta: sarò azionista di una società che dovrà convivere con quelle prescrizioni? Riuscirà Orcel durante il periodo di adesione a trattare con il governo? Quali esiti avrebbe un contenzioso?
Problematiche che rilevano, dunque, non solo dal lato dell’offerente, ma anche dalla prospettiva degli azionisti dell’emittente – proprio sulla loro intenzione ad aderire.
GLI SCENARI APERTI
Tutto può succedere e va detto comunque che il periodo di adesione sarà lungo. Ma qui siamo davanti ad un esercizio del Golden Power potenzialmente idoneo a compromettere un’operazione domestica nel settore creditizio dal valore di più di 10 miliardi.