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Arnese

I commenti di Gratteri, la condanna di Caloia, le battute compulsive di Friedman

Fatti, nomi, numeri, curiosità e polemiche. I tweet di Michele Arnese, direttore di Start

 

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LE BATTUTE DI FRIEDMAN

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SINTESI DEL FATTO QUOTIDIANO SUL CASO ALAN FRIEDMAN:

ondanna unanime della politica per la frase di Alan Friedman che, nella puntata di Uno Mattina su Rai 1 del 19 gennaio, ha definito l’ex first lady Melania Trump “una escort“. Oggi il giornalista americano, intervistato a L’Aria che tira su La7, si è scusato parlando di “una battuta infelice e di pessimo gusto“, ma intanto la vicenda finirà in Vigilanza Rai dove è stato convocato per il 26 gennaio il direttore di Rai 1 Stefano Coletta. Fra i temi al centro dell’audizione ci sarà il caso Friedman, ma anche il capitolo “sicurezza” del Festival di Sanremo e i mancati spazi di approfondimento della rete in casi come quello dell’assalto a Capitol Hill.

Intanto, nonostante le scuse, il caso ha provocato le critiche di tutto l’arco parlamentare, da destra a sinistra. “Surreale che Friedman non si sia scusato immediatamente per le gravi parole pronunciate, aspettando le polemiche per poi dare la sua versione”, ha scritto su Twitter la leader Fdi Giorgia Meloni lamentandosi che “nessuna paladina del femminismo sia intervenuta”. Ma in realtà le condanne sono state unanimi. Poco dopo la deputata infatti, ha parlato l’ex presidente della Camera Laura Boldrini: “Il linguaggio eccessivo e offensivo, che colpisce soprattutto le donne, è un male di questo tempo che va combattuto”, ha scritto su Twitter. Per il Movimento 5 stelle, ha parlato la senatrice Alessandra Maiorino, capogruppo nella commissione d’inchiesta sul Femminicidio: “Come al solito”, ha detto, “per attaccare l’uomo potente di turno, si attacca con pesanti offese la donna al suo fianco. Ora è il turno di Alan Friedman. Questo è un gioco vigliacco che le donne sono stanche di subire. Purtroppo questo siparietto è andato in onda sulla tv pubblica, senza che nessuno in studio reagisse in maniera appropriata”.

Per il Pd ha invece parlato Valeria Fedeli, capogruppo dem in commissione Vigilanza, che ha messo sotto accusa i conduttori Marco Frittella e Monica Giandotti: “Le risatine di conduttrici e conduttori a battute sessiste non sono compatibili con il servizio pubblico, con il ruolo e la funzione dell’informazione Rai”, ha detto Fedeli. “C’è un dovere alla serietà, al rispetto e alla responsabilità che va esercitato sempre”. E ha aggiunto: “Se la direzione di Rai Uno pensa che sia sufficiente una nota per dire che la giornalista Monica Giandotti ha stigmatizzato le parole di Friedman, peraltro in ritardo e dopo averle accolte ridendo, evidentemente non ha chiara la gravità dell’episodio. Per restituire dignità e autorevolezza all’informazione targata Rai servono scelte concrete, provvedimenti precisi. Basta chiacchiere!”.

Condanna anche da parte della consigliera d’amministrazione Rai Rita Borioni, che su Facebook ha scritto: “Quando si ritiene un uomo razzista lo si definisce razzista, quando si ritiene razzista una donna, se ne parla come una escort. Questo è bieco sessismo. Lo trovo disgustoso. Il rispetto lo si deve alle persone, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. Altrimenti tutte le dichiarazioni di principio sono solo chiacchiere. Altrimenti farsi venire i lucciconi per Kamala Harris, prima donna vicepresidente alla Casa Bianca, è solo ipocrisia”.

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