skip to Main Content

Gli Open Day Astrazeneca per gli under 18? Autorizzati dal Cts del ministero della Salute

Fatti, approfondimenti e polemiche sugli Open Day Astrazeneca ora banditi dal Cts (che ha cambiato idea in pochi giorni)

 

Tensioni e polemiche sugli Open Day per la somministrazione del vaccino Astrazeneca, ora banditi su indicazione del Cts (che ha cambiato idea) accolta dal governo. Ecco tutti i dettagli.

I vaccini a vettore virale – Vaxzeria di AstraZeneca e Janssen di Johnson&Johnson – secondo le direttive di Aifa possono essere somministrati a persone di età pari o superiore ai 18 anni ma, secondo le nuove indicazioni del Cts (accolte in maniera “perentoria” dal governo, ha sottolineato il ministro della Salute, Roberto Speranza), adesso è raccomandato per gli over 60.

“Il Cts, in dialogo stretto con Aifa e le altre istituzioni sanitarie del paese, ha ritenuto opportuno rivalutare le indicazioni all’uso del vaccino AstraZeneca perché essendo mutato lo scenario il rapporto tra benefici e potenziali rischi legati a trombosi rare cambia in funzione dell’età ma anche del mutato scenario”, ha spiegato ieri in conferenza stampa il coordinatore del Cts, Franco Locatelli.

Il governatore del Veneto, Luca Zaia, aveva dichiarato nei giorni scorsi che nella sua Regione non vi sarebbero stati open day, osservando il consiglio (e non l’obbligo) di indirizzare le somministrazioni dei vaccini vettore virale agli over 60. Allineato anche Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli Venezia Giulia, dove non vi sono stati open day.

Ma chi ha autorizzato fino a ieri gli Open day per somministrare i vaccini Astrazeneca anche agli under 60? Su questo si è innescata una polemica. La Regione Liguria – dove è morta la 18enne che aveva una malattia autoimmune dopo la vaccinazione – ha risposto per le rime

Il presidente della regione Liguria, Giovanni Toti, toccato dalle critiche per aver autorizzato l’Open day in cui la 18enne di Sestri Levante ha ricevuto la dose di Astrazeneca, il governatore ligure è passato al contrattacco pubblicando su Facebook il testo di una lettera inviata il 12 maggio scorso alle regioni dal capo di gabinetto del commissario all’emergenza Francesco Paolo Figliuolo, il colonnello Gabriele Garau.

In cui si riporta un parere contenuto in un verbale del Comitato tecnico-scientifico, che “non rileva motivi ostativi a che vengano organizzate dalle differenti realtà regionali iniziative, quali i vaccination day, mirate a offrire, in seguito ad adesione/richiesta volontaria, i vaccini a vettore adenovirale (AstraZeneca e Johnson&Johnson, ndr) a tutti i soggetti di età superiore ai 18 anni“. “Per tutti coloro che scrivono, raccontano, commentano su radio, tv, giornali, dibattiti politici e che continuano a dire che le Regioni sugli open day di AstraZeneca sono andate per conto loro e in ordine sparso, ecco la lettera“, ha sxcritto.

Giovedì in tarda serata, nelle ore successive alla notizia della morte di Camilla, Toti argomentava già che “la possibilità di utilizzare AstraZeneca per tutti su base volontaria non è un’invenzione delle Regioni o di qualche dottor Stranamore: è suggerimento che arriva dai massimi organi tecnico-scientifici per aumentare le vaccinazioni, e quindi evitare più morti”, chiedendo di non “usare questo momento terribilmente drammatico per sciacallare su emozioni, dolore e paura. Al ministero della Salute, all’Agenzia del farmaco, all’Istituto di sanità, al Comitato tecnico scientifico spetta la responsabilità di dire una parola chiara, definitiva e irreversibile sull’uso di AstraZeneca – attaccava -, un siero che ha cambiato almeno cinque volte in tre mesi la sua destinazione: solo sotto i 50 anni, poi sospeso, poi solo sopra i 60, poi per tutti. Ora – dice – da Roma si esprimano senza ambiguità: ritengono che aumentare le vaccinazioni, e dunque usare anche AstraZeneca di cui abbiamo milioni di dosi, sia necessario per salvare vite umane? E allora si assumano la responsabilità di dirlo chiaramente, senza mettere sotto accusa chi segue le indicazioni in tal senso”.

Ma qual è la situazione nelle altre regioni? Ecco la ricognizione tratta da Quotidiano.net:

Campania: inserisce la retromarcia il governatore campano Vincenzo De Luca: “Gli open day con AstraZeneca sono bloccati. Abbiamo avuto una riunione con i direttori generali e preso questa decisione per ragioni di prudenza. Le prime dosi di AstraZeneca le somministriamo solo sopra i 60 anni, è una fascia d’età per cui non c’è stato nessun problema in nessuna parte del mondo. Faremo AstraZeneca anche a chi deve fare la seconda dose per completare il ciclo di vaccinazione”.

L’Asl Napoli 2 Nord ha annunciato di aver trasformato il previsto open day Astrazeneca in evento Pfizer.

Anche la Sicilia ha sospeso il vaccino anglo-svedese in via cautelativa sotto i 60 anni.

Lazio: “Abbiamo sospeso le prenotazioni e gli appuntamenti dei cittadini della fascia 18-30 anni che avevano prenotato la prima dose con AstraZeneca durante l’open week. Verranno riprogrammati con altri vaccini”, ha chiarito l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato.

Emilia Romagna: “Noi – ha affermato l’assessore alla salute dell’Emilia-Romagna, Raffaele Donini – somministriamo preferibilmente ai 60enni, poi se dobbiamo tenere delle dosi in frigo senza utilizzarle ci poniamo il tema di come utilizzarle, sempre nel rispetto delle prescrizioni Aifa”. All’ora di pranzo giunge notizia che gli Open Day già programmati in regione, con tanto di prenotazione online vengono confermati, ma si faranno solo con la somministrazione di Pfizer e Moderna. Lo ha deciso l’Emilia-Romagna “in via prudenziale, in attesa delle nuove indicazioni del Cts, che si chiede siano chiare e definitive, sull’impiego dei vaccini a vettore virale”. AstraZeneca e Johnson & Johnson continueranno a essere impiegati solo per gli over 60 che non sono ancora stati vaccinati. In tal senso, nell’open day previsto il 12 giugno a Guastalla, si passerà da J&J a Pfizer. Stessa cosa per gli open day del 3-4 luglio di Reggio Emilia.

Piemonte: “Noi attendiamo il pronunciamento di AIFA”, ha spiegato Alberto Cirio, presidente della Regione. “Bisogna sempre valutare la perentorietà delle indicazioni che vengono date. Un conto però è la vaccinazione sulla base dei vaccini che ti arrivano, perché le persone vanno vaccinate e a noi arrivano i vaccini dal generale Figliuolo. Altro discorso sono le iniziative in cui puoi scegliere. Dove abbiamo potuto organizzare eventi legati alle vaccinazioni per esempio ai giovani, sceglieremo il vaccino nel rispetto rigorosissimo delle indicazioni dell’AIFA”.

In occasione degli Open Night torinesi che si terranno sabato 19 giugno presso Reale Mutua o in occasione dell’Open Days che si terrà da venerdì 11 giugno a domenica 13 giugno presso il centro vaccinale del Valentino, il vaccino che verrà inoculato sarà Pfizer. Quindi, anche per loro, sì agli open day, ma cambio del siero in corsa.

Ancora diverso il caso della Lombardia, in cui non sono mai stati previsti open day, come ha chiarito il presidente Attilio Fontana: “Noi non abbiamo mai fatto ‘vax day’ dedicati ai giovani quindi il problema con AstraZeneca per noi non si è posto. Noi seguiamo le indicazioni e dato che le indicazioni suggeriscono di non utilizzare AstraZeneca sotto una certa età noi non lo utilizziamo. Abbiamo in questo momento altri vaccini che utilizziamo. Comunque siamo sempre rispettosi delle indicazioni che ci vengono dati dal commissario e dal Cts nazionale”.

Back To Top