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Fentanyl, soia e terre rare: tutte le intese tra Trump e Xi

Com'è andato l'incontro tra Donald Trump e Xi Jinping e come evolveranno i rapporti tra Stati Uniti e Cina.

In un clima di attesa globale, il presidente degli Stati Uniti Trump e il leader cinese Xi Jinping si sono incontrati stamattina ora locale a Busan, in Corea del Sud, ai margini del summit APEC.

La riunione, durata circa un’ora e 40 minuti e tenutasi in un piccolo edificio della base aerea di Gimhae, ha prodotto un’intesa quadro che allenta le tensioni commerciali tra le due superpotenze.

Tra i punti chiave: la riduzione immediata delle tariffe Usa sul fentanyl da 20% al 10%, la sospensione per un anno dei controlli cinesi sulle terre rare, la ripresa delle importazioni di soia americana e un accordo preliminare sul commercio da formalizzare presto.

I leader hanno escluso Taiwan dall’agenda e hanno concordato di collaborare su Ucraina e denuclearizzazione, esprimendo ottimismo per una “relazione fantastica” a lungo termine.

Come rileva il Financial Times, l’esito potrebbe estendere una tregua commerciale in scadenza l’11 novembre, evitando un’escalation che minaccerebbe i mercati globali.

Il contesto

Come scrive il Guardian, la sede scelta – un minuscolo edificio sulla base aerea di Gimhae, un impianto misto civile-militare a Busan – è stata selezionata per motivi di sicurezza e compatibilità con gli impegni dei due leader.

La sicurezza è stata intensificata con la presenza di convogli polizieschi tra l’aeroporto e gli hotel, in vista dell’arrivo dei dignitari APEC.

Il Financial Times sottolinea che il summit mirava ad approvare l’accordo quadro negoziato il weekend precedente in Malesia, dopo l’escalation di controlli cinesi sulle esportazioni di minerali critici in risposta a restrizioni Usa sulle tecnologie avanzate.

Le delegazioni

Le delegazioni a seguito dei due leader riflettevano l’importanza economica del dialogo.

Xi era affiancato dal ministro degli Esteri Wang Yi, dal capo di gabinetto Cai Qi, dal vicepremier He Lifeng (responsabile dei negoziati commerciali), dal viceministro Ma Zhaoxu, dal presidente dell’agenzia di pianificazione Zheng Shanjie e dal ministro del Commercio Wang Wentao, come dettagliato dal Guardian.

Dall’altra parte, Trump ha portato il segretario di Stato Marco Rubio, il segretario al Tesoro Scott Bessent, il rappresentante commerciale Jamieson Greer, il segretario al Commercio Howard Lutnick, l’ambasciatore Usa in Cina David Purdue e la capo di gabinetto della Casa Bianca Susie Wiles.

Secondo il South China Morning Post, questa composizione ha facilitato discussioni tecniche su temi come fentanyl e terre rare.

Dichiarazioni iniziali

L’atmosfera è stata scandita da toni cordiali. Trump ha descritto Xi come “un grande leader di un grande paese” e ha aggiunto: “È un onore averla con noi. Penso che avremo una relazione fantastica per un lungo periodo di tempo”, come riporta il Guardian. Ha anche detto: “Abbiamo già concordato molte cose”.

Xi, attraverso un interprete, ha risposto: “È molto caldo rivedervi dopo tanti anni. Data le nostre diverse condizioni nazionali, non sempre vediamo le cose allo stesso modo ed è normale che le due principali economie del mondo abbiano attriti di tanto in tanto. Lei e io dovremmo mantenere la rotta giusta. Credo sempre che lo sviluppo della Cina vada di pari passo con la sua visione di rendere l’America grande di nuovo. Cina e Usa dovrebbero essere partner e amici”.

Il Financial Times cita Xi che ha definito un “grande piacere” l’incontro, il primo da quando Trump è ritornato alla Casa Bianca, enfatizzando la necessità di navigare “venti, onde e sfide” per il “gigante nave delle relazioni Cina-Usa”. Il presidente Usa ha dato un punteggio all’incontro con un “12 su 10”, definendolo “amazing”, secondo Bloomberg.

Gli accordi sul commercio

Il cuore dell’intesa è stato commerciale. Trump ha annunciato un “deal” di un anno, estendibile annualmente, con poche “ostacoli principali”, come scrive CNN.

Come riporta Reuters, le tariffe generali Usa sulla Cina passeranno dal 57% al 47%. Sulla soia, Pechino riprenderà acquisti “immediati e tremendi” di prodotti agricoli Usa, interrotti da maggio, alleviando i farmer americani, secondo NBC News.

Le tariffe Usa su beni cinesi legate al fentanyl – imposte al 20% per contrastare l’afflusso di precursori chimici – scenderanno immediatamente al 10%, in cambio dell’impegno cinese a “lavorare duramente” per fermare il flusso, che uccide decine di migliaia di americani l’anno.

Il South China Morning Post enfatizza la complessità del tema del fentanyl, mentre NBC News rileva che Pechino ha già imposto controlli sul farmaco dal 2019, riducendone l’esportazione diretta.

Sulle terre rare – di cui la Cina ha il monopolio per alta tecnologia come iPhone e veicoli elettrici – Trump ha dichiarato il problema “risolto”, con Pechino che sospende i controlli per un anno, eliminando gli “ostacoli”, come confermato da Bloomberg.

Il rappresentante Greer ha precisato che non verranno imposti i nuovi controlli proposti, anche se non è chiaro se tutti i precedenti saranno revocati.

Altre decisioni chiave

Oltre al commercio, i leader hanno concordato di “lavorare insieme” sull’Ucraina, con Trump che ha detto: “Entrambi lavoreremo insieme – concordiamo che le parti sono bloccate in combattimenti e a volte devi lasciarle combattere. Ma lavoreremo insieme sull’Ucraina”, come riporta la BBC.

Trump ha espresso interesse per la denuclearizzazione, definendola “una cosa tremenda”, e ha menzionato discussioni con Russia e Cina, pur annunciando la ripresa dei test nucleari Usa dopo 30 anni – “appropriata” data le attività di Russia e Cina – senza dettagli su tempi o luoghi, secondo CNN.

I leader hanno discusso l’accesso a chip Nvidia (non i più avanzati Blackwell) e la rimozione di tariffe sul trasporto marittimo.

Il tema di Taiwan “non è mai emerso”, ha chiarito Trump, nonostante timori che potesse essere usato come pedina, come nota Reuters.

Bloomberg indica ottimismo sugli investimenti cinesi negli Usa e su ulteriori accordi sulle terre rare.

Infine, Trump ha annunciato che si recherà in visita a Pechino ad aprile, con Xi che ricambierà con un viaggio negli Usa “poco dopo”, forse a Palm Beach o Washington, come riferisce il Guardian.

Reazioni

Trump ha definito l’esito dell’incontro “outstanding”, con accordi su “quasi tutto”, e ha previsto la firma dell’accordo “presto”.

Xi non ha commentato pubblicamente, ma il ministro degli Esteri Wang Yi aveva espresso volontà di “sforzi congiunti” per risultati positivi, secondo il Financial Times.

Come riporta Axios, l’incontro si è concluso con una stretta di mano senza dettagli immediati, lasciando ambiguità su tariffe e controlli, ma offrendo sollievo a imprese e mercati.

Esperti come Bonnie Glaser, citata dal quotidiano della City, temono concessioni Usa che potrebbero indebolirli, ma vedono uno scenario “di stabilità”.

Bloomberg nota inoltre che l’accordo formalizza il framework concordato in Malesia, ma non affronta le radici della competizione economica.

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