L’Italia continua a essere in prima linea nei grandi programmi spaziali internazionali, a partire dall’asse strategico Moon to Mars.
È quanto ha ribadito oggi il presidente dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), Teodoro Valente, facendo il punto sulle attività in corso, sui rapporti con la Nasa e sulle principali direttrici di sviluppo del settore spaziale nazionale.
Tutti i dettagli.
LA COLLABORAZIONE TRANSATLANTICA
La presenza di un astronauta italiano tra i tre membri dell’equipaggio della missione Artemis che riporterà l’uomo sulla Luna entro il 2027, come annunciato durante la ministeriale dell’Agenzia spaziale europea (Esa) a Brema, rafforza il ruolo di primo piano dell’Italia nelle attività spaziali.
Ora la recente nomina del nuovo amministratore della Nasa apre ora una fase cruciale. L’Asi sta organizzando una visita istituzionale “as soon as possible” per ottenere indicazioni operative sulle attività che l’agenzia statunitense intende proseguire direttamente e su quelle che potrebbero essere delegate ad altri attori del sistema spaziale americano.
Un passaggio chiave non solo per i programmi bilaterali Italia-Usa, ma anche per la collaborazione con SpaceX, in particolare per l’imbarco di payload scientifici italiani sul primo volo unmanned verso Marte, con l’obiettivo di raccogliere dati durante la fase di crociera.
DAI LAVORI SUL GATEWAY AL PROGRAMMA LUGRE
Nel quadro dell’esplorazione lunare, restano centrali le attività legate al Gateway. Valente ha annunciato il follow-up del progetto LuGRE, con una nuova missione sulla superficie della Luna.
Lo scorso 2 marzo è avvenuto infatti l’allunaggio del payload italiano LuGRE (Lunar Gnss Receiver Experiment), partito il 15 gennaio a bordo del lander commerciale Blue Ghost realizzato negli Stati Uniti dalla società Firefly e sviluppato nell’ambito del programma Clps (Commercial lunar payload program) della Nasa. L’arrivo di LuGRE sul nostro satellite naturale rappresenta un traguardo cruciale per l’integrazione dei sistemi di navigazione satellitare nelle missioni lunari, aprendo la strada a esplorazioni spaziali sempre più autonome, efficienti e precise.
Si tratta di un’iniziativa a forte impronta nazionale, ha ricordato Valente, guidata da una piccola impresa italiana, Qascom, con il supporto dell’Asi, a conferma del ruolo che anche le Pmi possono giocare nei programmi spaziali avanzati.
INAUGURATE LE SPACE FACTORY
Un altro tassello fondamentale è rappresentato dalle quattro Space Factory, inaugurate quest’anno e finanziate nell’ambito del Pnrr. Secondo il presidente dell’Asi, si tratta di uno strumento essenziale per garantire tempi certi, maggiore efficienza e una riduzione dei costi lungo la filiera industriale.
LA PROPRIETÀ DEGLI ASSET IRIDE
Dopodiché, particolare rilievo assume il tema della proprietà degli asset in orbita di Iride, costellazione italiana di costellazioni per l’osservazione della Terra, nonché una delle più ampie in Europa: a partire da giugno 2026, ciò che è operativo nello spazio passerà direttamente sotto la responsabilità dell’Asi. Un cambio di paradigma che rafforza il ruolo dell’Agenzia come operatore e non solo come coordinatore.
FOCUS CYBER E SICUREZZA
L’intervento ha messo in evidenza anche la crescente integrazione tra spazio e sicurezza. L’Asi ha firmato accordi con l’Agenzia nazionale per la cybersicurezza, con il Dis e con altre amministrazioni dello Stato. Di particolare impatto anche l’intesa con le strutture commissariali impegnate nella bonifica della Terra dei Fuochi, che potranno utilizzare dati provenienti dagli asset satellitari nazionali per attività di monitoraggio e controllo, affiancando le verifiche sul campo alle informazioni ricavate dallo spazio.
COSTELLAZIONE NAZIONALE PER TLC SICURE
Su mandato del Comint, il Comitato interministeriale per le Politiche relative allo Spazio e alla Ricerca Aerospaziale presieduto dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, l’Asi ha completato uno studio di fattibilità preliminare per una possibile costellazione nazionale dedicata alle telecomunicazioni sicure, ha spiegato ancora Valente. A valle di questo lavoro, è stato avviato un bando di gara, riservato a soggetti con requisiti specifici e limitato al perimetro nazionale, per lo studio dell’architettura industriale.
L’obiettivo è fornire ai decisori politici tutti gli elementi necessari – tempi, costi, operatività e tipologia di servizi – per una scelta informata. Il dossier si inserisce anche in un contesto di dialogo governativo con altri Paesi dell’Unione europea, dove non è esclusa la possibilità di iniziative congiunte.
IL FUTURO DELLA BASE DI MALINDI
Tra i recenti compiti affidati all’Asi c’è anche lo studio sulla base di Malindi, in Kenya, e sulla possibilità di rilanciarne un ruolo operativo per i lanci. Il lavoro è stato consegnato ed è ora in fase di valutazione da parte delle autorità competenti, ha fatto sapere il presidente Valente.
L’ACCESSO ALLO SPAZIO
Sul fronte dell’accesso allo spazio, Valente ha evidenziato un passaggio di grande rilevanza strategica: il produttore italiano Avio ha ottenuto la licenza come provider e operatore per i lanci con Vega C, svincolandosi di fatto da Arianespace. È la prima volta che la Francia accetta un interlocutore non francese per operazioni di lancio da Kourou, pur trattandosi di uno spazioporto europeo situato in territorio francese. Un segnale forte delle capacità industriali e operative italiane, ha ribadito il presidente dell’Asi.
IN ATTESA DEL LANCIO DI COSMO SKYSMED
Infine, il presidente dell’Agenzia spaziale italiana ha richiamato l’attenzione sull’imminente lancio del nuovo satellite di seconda generazione Cosmo-SkyMed CSG-FM3 del programma di Osservazione della Terra dell’Agenzia Spaziale Italiana e del Ministero della Difesa, realizzato con il supporto della filiera industriale nazionale, che partirà dalla Vandenberg Space Force Base, in California, il prossimo 28 dicembre.
Il satellite garantirà la continuità delle osservazioni radar tra la prima e la seconda generazione di satelliti e rafforzerà la capacità nazionale di osservazione della Terra. Il lancio rappresenterà un momento chiave per l’Italia nello spazio, consolidando il ruolo nazionale nella leadership dell’osservazione radar dallo spazio.






