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Ecco come Commerzbank picchia ancora Unicredit

Forte delle spalle coperte da Merz e dal governo, il ceo di Commerzbank va all'attacco di Orcel dal podio di una conferenza berlinese. Ecco la nuova puntata sulle ossessioni tedesche anti Unicredit

Con le spalle ora coperte dal nuovo governo in carica e dal cancelliere in persona Friedrich Merz, il CEO di Commerzbank Bettina Orlopp (nella foto) inasprisce i toni nei confronti di quello di Unicredit, e accusa direttamente Andrea Orcel di voler abbassare il prezzo delle azioni dell’istituto privato tedesco con attacchi mirati.

L’AFFONDO DI ORLOPP

“Ciò che non ci piace e non accettiamo è qualsiasi approccio che minacci il prezzo delle nostre azioni e la nostra strategia”, ha dichiarato Orlopp durante una conferenza bancaria organizzata da Goldman Sachs a Berlino.

Nell’attacco, Orlopp Orcel non lo nomina neppure una volta, ma gli imputa di aver “tentato più volte, fortunatamente solo tentato, di svalutare il nostro corso azionario, perché potrebbero esserci altri interessi in gioco”. Un corso azionario basso – nota l’Handelsblatt – renderebbe l’acquisizione di Commerzbank più conveniente per Unicredit.

PER ORCEL PREZZO AZIONI COMMERZBANK TROPPO ALTO

Andrea Orcel, amministratore delegato di Unicredit, era tornato mercoledì scorso a esprimere dubbi sull’attuale valore del titolo Commerzbank, definendo il suo rialzo “eccessivo” e non sostenuto dai fondamentali economici. Nel corso di un intervento pubblico, Orcel aveva sottolineato che, alla luce delle quotazioni attuali, un’acquisizione non rappresenterebbe un’opzione appetibile per gli azionisti del gruppo italiano. Dall’inizio dell’anno, infatti, il titolo Commerzbank ha registrato un aumento del 77%, ben al di sopra del +48% segnato nello stesso periodo da Unicredit. Per Orcel, questo divario rifletterebbe più aspettative speculative che reali miglioramenti della banca tedesca.

I MOVIMENTI STRATEGICI DI UNICREDIT

Nel 2023 Unicredit aveva acquisito una partecipazione diretta del 9% in Commerzbank, posizionandosi come uno degli attori principali tra gli azionisti dell’istituto tedesco. Parallelamente, attraverso strumenti finanziari derivati, ha ottenuto l’accesso a un ulteriore 19% del capitale. Secondo le dichiarazioni dello stesso Orcel, la banca italiana sarebbe ormai prossima a ricevere tutte le autorizzazioni normative necessarie per convertire questi strumenti in azioni, portando così la propria partecipazione potenziale al 28%. Questo traguardo, qualora concretizzato, conferirebbe a Unicredit una presenza significativa nel capitale di Commerzbank, aprendo teoricamente le porte a un’influenza maggiore nelle decisioni strategiche.

Durante il suo intervento, Orcel ha chiarito che una quota prossima al 30% renderebbe auspicabile l’avvio di colloqui formali con la dirigenza di Commerzbank e con il governo federale tedesco, che attualmente possiede una partecipazione del 12% nella banca. Tuttavia, da entrambe le sponde – sia aziendale che istituzionale – è giunto un secco rifiuto all’idea di un’acquisizione.

IL NEIN DI FRIEDRICH MERZ

L’atteggiamento del governo federale tedesco, ora guidato dal cancelliere Friedrich Merz, appare decisamente orientato alla tutela dell’indipendenza di Commerzbank. Lo stesso Merz ha indirizzato all’inizio di questa settimana una lettera al comitato aziendale della banca, elogiandone lo sviluppo e dichiarando esplicitamente il proprio impegno per la salvaguardia della sua autonomia. Questa presa di posizione ha ulteriormente rafforzato la determinazione della CEO Bettina Orlopp, che continua a difendere con forza la strategia della banca tedesca.

Nel suo intervento alla conferenza berlinese Orlopp ha rimarcato come l’interesse di tutti gli azionisti, incluso quello rilevante rappresentato dallo Stato tedesco, sia quello di mantenere Commerzbank come un attore forte e indipendente nel panorama bancario europeo. Per la dirigente, l’incremento del titolo riflette i progressi realizzati e non è, come sostenuto da Orcel, frutto di speculazioni legate a un possibile takeover.

DUE VISIONI OPPOSTE

Il confronto tra i due amministratori delegati si fa sempre più acceso – commenta Handelsblatt – e poggia su visioni radicalmente divergenti riguardo al futuro della Commerzbank. Orcel ha ripetutamente criticato le performance dell’istituto tedesco, sostenendo che i risultati siano inferiori a quelli della Hypovereinsbank – la controllata tedesca di Unicredit – e che il rialzo del titolo sia sostenuto da aspettative poco realistiche. A suo dire, è proprio l’ipotesi di un’acquisizione a trainare la fiducia degli investitori, piuttosto che una concreta crescita della banca.

Di tutt’altro avviso Orlopp (e con lei Merz), secondo cui i progressi della Commerzbank sono documentabili sia nei dati di bilancio sia nelle valutazioni degli analisti, che hanno recentemente rivisto al rialzo i target di prezzo del titolo. La CEO rivendica il successo della strategia di ristrutturazione e sviluppo adottata, e giudica l’attuale valore azionario come pienamente giustificato. “Siamo convinti – ha affermato – che la nostra storia stia convincendo il mercato, come dimostrano i continui segnali positivi che riceviamo”. La partita è aperta, ma l’orientamento contrario del governo tedesco, che ha giudicato aggressiva e ostile la strategia di Unicredit, rende l’acquisizione un’ipotesi al momento non facilmente percorribile.

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