Diversità di vedute ai vertici di Mediobanca, guidata dall’ad Alberto Nagel, dopo il successo dell’Opas di Mps?
È la domanda che serpeggia in ambienti finanziari milanesi e anche tra i dipendenti di Piazzetta Cuccia dopo alcune espressioni del direttore generale dell’istituto fondato da Enrico Cuccia, Francesco Saverio Vinci. Il dg ha in sostanza voluto motivare le risorse interne e assicurare un passaggio di consegne ordinato.
All’indomani della conquista di Mediobanca da parte di Monte Paschi di Siena, il direttore generale Francesco Saverio Vinci (nella foto a destra; a sinistra Nagel) ha quasi voluto rassicurare i dipendenti: “Quando qualcuno compra a un prezzo ragionevolmente alto un asset che ha valore – ha detto Vinci – penso sia nel suo interesse mantenerne il valore e il valore siete principalmente voi, non dobbiamo essere scoraggiati dal fatto che ci sia un nuovo proprietario”. “Poi le aziende vanno avanti, il brand spero che rimarrà evidentemente e visibilmente il nostro” ha aggiunto Vinci, ricordando il precedente dell’acquisizione di JpMorgan da parte di Chase in cui “poi il brand è diventato JpMorgan”. Un altro segnale di rassicurazione filo Mps.
“Noi riteniamo che il nostro brand sia il migliore al mondo e probabilmente è un premium brand rispetto al Monte dei Paschi ma questa sarà una valutazione che evidentemente faranno gli azionisti” ha detto Vinci durante una video conferenza aziendale, finita su Youtube e rimossa dopo pochi minuti ma che Start Magazine ripubblica. Eccolo:
Il video è stato così commentato dal quotidiano Il Foglio:
“Sono almeno tre le informazioni che emergono dal video. La prima è che Mediobanca prevede che con la riapertura dell’offerta (16-22 settembre), le adesioni arriveranno all’80 per cento dal 63 per cento già raggiunto. Una stima che si presume attendibile considerata l’esperienza della merchant bank in queste operazioni. Se dovesse essere confermata, la soglia sarebbe ben superiore alle aspettative dell’ad di Mps, Luigi Lovaglio, ponendo il dilemma della fusione. Lovaglio e i grandi tendono oggi a escludere questa possibilità, ma di fatto diventerebbe una prospettiva concreta visto che i regolamenti di Borsa prevedono che una società, per restare quotata, deve mantenere una soglia minima di capitale flottante, cioè che non fa capo a soci di controllo, di almeno il 25 per cento. Ma si vedrà.
La seconda informazione data da Vinci è che il prezzo pagato da Siena per la conquista di Piazzetta Cuccia è “alto” avendone riconosciuto la qualità. Il dg di Mediobanca smentisce così l’ad Alberto Nagel, che ha sempre parlato di distruzione di valore e di prezzo inadeguato anche dopo il rilancio in contanti. La terza informazione è che in caso di fusione, che Vinci considera “il male minore”, anche qui smentendo quello che ha sempre detto Nagel sulle conseguenze nefaste dell’aggregazione tra due realtà diverse, i soci di Mediobanca arriverebbero a detenere il 60 per cento del capitale della nuova entità. E questo per effetto del fatto che il valore di Borsa di Mediobanca è il doppio di quello di Siena. Insomma, il video è il riflesso dello stato confusionale in cui versa Piazzetta Cuccia in questa fase. Forse per questo Blackrock, uno degli investitori istituzionali storici, sta preferendo rafforzare la sua posizione in Mps dove è salito al 5 per cento”.