CHE COSA HA APPROVATO IL CDA DI BANCO BPM
Via libera del cda di Banco Bpm ai conti dei primi nove mesi dell’anno, chiusi con un utile netto di 1,665 miliardi di euro, in calo dell’1,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
IL RISULTATO NETTO DI BANCO BPM
A livello “adjusted”, invece, il risultato netto è pari 1,455 miliardi, in crescita del 16,9%. Il dato è in ogni caso superiore alle stime degli analisti, che sui nove mesi si fermavano a un utile intorno a 1,62 miliardi di euro. Da questo punto di vista, la banca ha già realizzato l’85% della guidance sull’utile netto 2025, che viene quindi confermata a circa 1,950 miliardi.
IN CALO IL MARGINE DI INTERESSE
In calo il margine di interesse a 2,360 miliardi (-8,7%), mentre salgono le commissioni nette 1,826 miliardi (+18,1%).
COME VANNO GLI ONERI OPERATIVI
Gli oneri operativi si attestano a 2,038 miliardi (+2,2%) con un costo del credito in discesa (-15,7%).
I SALDI DELLA GESTIONE OPERATIVA
Tirando le somme, il risultato della gestione operativa sale a 2,443 miliardi (+7,4%), con un Cet 1 ratio “fully phased” al 13,52%.
VERSO UNA LISTA DEL CDA?
In vista del rinnovo dei vertici, il board di Banco Bpm sta valutando la “possibilità per il consiglio di amministrazione di presentare una propria lista”, “in linea con le best practices” e tenuto conto del regolamento Consob. Da qui la decisione di avviare la “procedura” per la presentazione di una lista per il rinnovo del cda da parte dello stesso board, approvata all’unanimità in consiglio.
L’INCARICO A SPENCER STUART
In quest’ottica, si è deciso di incaricare la società Spencer Stuart per supportare gli organi sociali nelle attività di selezione dei potenziali candidati alla carica di componenti del futuro board, “in vista della possibilità per il consiglio di amministrazione uscente di presentare una propria lista di candidati”.
CHE COSA HA DETTO CASTAGNA
Sul fronte degli M&A, “non stiamo trattando alcuna operazione, ma sappiamo molto bene che ci sono alcune partecipazioni, sia nella nostra banca che in altre banche, che potrebbero generare nel corso del 2026 alcune potenziali operazioni di M&A”. Così il ceo di Banco Bpm, Giuseppe Castagna, nel corso della conference call con gli analisti, parlando di potenziali fusioni. Quindi, prosegue il banchiere, “dobbiamo considerare il nostro Piano stand alone” ma anche “la possibilità di cogliere opportunità che abbiamo dimostrato di essere in grado di cogliere”. Come Piazza Meda, “siamo attenti a tutto ciò che accade sul mercato, non ci sono molte opportunità rimaste, ma ce ne sono ancora…”. In questo momento, ha poi frenato, “non abbiamo nulla in mente”.







