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Dazi e accordo commerciale con l’Ue, scatta la riduzione delle tariffe Usa

Gli Stati Uniti hanno pubblicato il documento in cui si fissano riduzioni ed esenzioni dei dazi con l'Unione europea su molti prodotti (ma non l'acciaio). Tutti i dettagli.

In pratica l’accordo sui dazi tra gli Stati Uniti e l’Unione europea è divenuto oggi, giovedì 25 settembre, effettivo. L’annuncio è stato dato dal Federal Register statunitense (l’ente che pubblica le proposte e gli atti normativi federali), del dipartimento del Commercio, e fa seguito all’ordine esecutivo firmato da Donald Trump il 5 settembre scorso e soprattutto all’incontro in Scozia tra il presidente Usa e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. In sostanza, entrano in vigore le riduzioni tariffarie Usa previste dall’intesa tra Washington e Bruxelles, alcune delle quali anche con effetto retroattivo.

QUALI DAZI DIMINUISCONO DOPO L’ACCORDO

La notifica del Federal Register era attesa da settimane con trepidazione dalle aziende europee. Le tariffe forse più indicative sono quelle del comparto automobilistico, che scenderanno dal 25% al 15% sia per le auto che per le loro parti di ricambio. Una riduzione che partirà dal 1° agosto. Tanto è bastato per far risalire le azioni delle case automobilistiche, specialmente quelle tedesche, come Mercedes Benz, Porsche, Volkswagen e altre.

L’aliquota del 15% sarà di base quella riguardante la maggior parte delle importazioni europee, che – spiega Bloomberg – “non si somma ad alcuna tariffa specifica per settore”, tanto che “l’Ue prevede che copra anche eventuali futuri dazi settoriali che potrebbero essere introdotti su farmaci e chip”. I dazi del 15% generalmente saranno fatti partire per tutte quelle merci spedite dall’Ue, quindi immesse al consumo o ritirate dal magazzino per il consumo, dopo il 1° settembre.

LE ESENZIONI

L’amministrazione degli Stati Uniti ha poi sottolineato come scatteranno anche le esenzioni per centinaia di prodotti provenienti dall’Unione europea. Dagli aeromobili (e la loro componentistica) ai prodotti farmaceutici, dal sughero (non disponibile negli Usa) ai prodotti chimici. Ma ci sarebbero, sottolinea Reuters, anche materie come grafite, nichel, terre rare, magnesio e diversi metalli, nonché centinaia di componenti elettronici e meccanici.

Dagli Stati Uniti hanno fatto sapere che l’elenco dei prodotti (sia quelli esenti sia quelli interessati dalle riduzioni dei dazi) potrà essere ancora modificato. Mentre i beni che non sono stati inseriti e sono già soggetti a dazi superiori al 15%, in base agli accordi Npf (Nazione più favorita).

Da parte statunitense, quindi, l’implementazione dell’accordo c’è stata. Anche se Bruxelles e Washington sono sempre al lavoro per ridurre i dazi su acciaio e alluminio, attualmente ancora al 50%.

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