Zingaretti dopo Raggi, Bruti Liberati stanga Storari e Davigo, Colao atarassico su Tim-Open Fiber, le piroette di Figliuolo, girotondo sui brevetti
Non solo brevetti, Zingaretti, Figliuolo, Colao su Tim-Open Fiber. Fatti, nomi, numeri, curiosità e polemiche. Pillole di rassegna stampa nei tweet di Michele Arnese, direttore di Start
ZINGARETTI DOPO RAGGI A ROMA?
"Offrire ai 5 Stelle la presidenza della Regione Lazio: è questa l’ultima carta che intende giocare il Nazareno per riuscire nell’«operazione Nicola Zingaretti candidato sindaco di Roma»". (Corriere della Sera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 7, 2021
COLAO ATARASSICO SU TIM-OPEN FIBER
«Rete unica? Le questioni societarie le valutano le società e le autorità preposte come l'Antitrust. Noi vogliamo portare a tutti la banda ultralarga lo faremo con delle gare in concorrenza tra gli operatori», ha detto il ministro dell'Innovazione, Vittorio Colao. (Sole)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 7, 2021
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BRUTI LIBERATI STRONCA STORARI E DAVIGO
«Sono molto dispiaciuto per Storari. È un magistrato perbene e di grande professionalità, ma l’individualismo è una brutta bestia», dice al Corsera Edmondo Bruti Liberati (ha guidato la Procura di Milano dal 2010 al 2015, quando è andato in pensione lasciando il posto a Greco).
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 7, 2021
PURE ROBLEDO STANGA DAVIGO
Per l’ex magistrato Robledo, Davigo doveva mettere in una busta le carte dei verbali di Amara e darla al consiglio di presidenza del Csm, invece di bisbigliare info e nomi ad alcuni membri del Csm tra cui il vicepresidente.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 6, 2021
I MOTIVI DELLE MOSSE DI DAVIGO SECONDO IL CORSERA
Nei verbali Amara, tra i componenti dell'ipotetico gruppo in grado di condizionare i poteri dello Stato compariva non solo il consigliere Ardita (ex amico e compagno di corrente di Davigo), ma pure il consigliere Marco Mancinetti, in quel momento ancora in carica. (Corsera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 7, 2021
IL FATTO E IL TEATRINO
"Indagini avviate a Milano, Brescia, Roma e Perugia. E a Milano l’inchiesta per fuga di notizie denunciata dal Fatto dopo aver ricevuto i verbali di Amara era stata assegnata al pm Storari, che quindi ha indagato su se stesso". (Domani)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 7, 2021
I RUMOROSI SILENZI DI MATTARELLA E CARTABIA
"Il silenzio di Quirinale e Cartabia lascia il Csm solo davanti alla crisi delle toghe". (Domani)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 7, 2021
SALVINI SI PANNELLIZZA
«Questo Parlamento con Pd e 5 Stelle non farà mai una riforma della giustizia. Per questo stiamo organizzando con il Partito radicale una raccolta di firme per alcuni quesiti referendari», annuncia il leader della Lega, Matteo Salvini, a Porta a Porta.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 7, 2021
I CONTI DELLE BIG PHARMA
Primo utile trimestrale di Moderna: 1,22 miliardi su vendite da 1,94 miliardi (1,73 dal vaccino) contro 8 milioni l’anno scorso. Pfizer ha alzato da 15 a 26 miliardi le previsioni di entrate 2021 da vaccino. BioNTech pronostica 10 miliardi per l’anno, J&J almeno 10. (Sole)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 7, 2021
LE PIROETTE VACCINALI DI FIGLIUOLO
"Solo pochi giorni fa il commissario Figliuolo aveva invitato le Regioni a non derogare al piano e ad insistere con le vaccinazioni agli over 60, ieri ha annunciato che da lunedì 10 maggio in tutta Italia si apriranno le prenotazioni per i cinquantenni". (Rep)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 7, 2021
AVANTI CON I CINQUANTENNI
"Per non perdere tempo prezioso e non lasciare milioni di dosi in frigo, l’unica strategia possibile è quella di ampliare la platea agli oltre nove milioni di cinquantenni italiani, anche se quasi due milioni sono già stati vaccinati come appartenenti ad altre categorie". (Rep)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 7, 2021
LO STATO DEI CINQUANTENNI
"Gli over 50 sono circa 9,5 milioni. In base ai dati Lab24IlSole24Ore, in questa fascia ci sono già stati 1.895.948 soggetti con prima dose ricevuta e 761.588 con la seconda, con percentuali rispettivamente pari al 20,1% e 8,1% del totale". (Sole)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 7, 2021
GIROTONDO SUI BREVETTI DEI VACCINI
La frenata della Germania risponde a interessi molto concreti: la difesa del brevetto della Biontech con sede a Magonza. La tutela del ruolo politico di Berlino come “ponte” verso la Cina. La campagna elettorale ormai iniziata verso il voto di settembre. (Rep)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 7, 2021
L'America di Biden va in aiuto dell'India nell’acuta emergenza della pandemia per contribuire a contrastare le altre diplomazie dei vaccini dispiegate da superpotenze rivali come Cina e Russia. (Federico Rampini)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 7, 2021
"Avere accesso libero e gratuito ai brevetti serve a poco, se per fabbricare vaccini su vasta scala mancano le capacità industriali, i macchinari, il know how e la manodopera qualificata, nonché l’accesso agli ingredienti di base che scarseggiano". (Rampini, Rep)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 7, 2021
"Vaccini così innovativi sono molto complicati da produrre. Richiedono centinaia di componenti, molte delle quali a loro volta coperte da brevetti". (Guido Rasi, ex direttore dell’Ema).
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 7, 2021
"Rendere liberi i brevetti non si trasforma automaticamente in più produzione se le imprese che li realizzano non sono tecnologicamente attrezzate — dicono le imprese —, si può anzi aprire la strada a pasticci e a rischi alla salute di chi riceve dosi mal prodotte". (Corsera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 7, 2021
"Guardiamo quello che ha fatto AstraZeneca, con tutti gli errori in cui è incorsa. Comunque ha messo a disposizione un vaccino al costo di 2 euro. Rendiamoci conto quanto costa a un sistema sanitario un malato di Covid". (Sergio Dompé, presidente dell’omonimo gruppo farmaceutico)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 7, 2021
CARO BARATTOLI
Allarme per lattine e barattoli: nel polo campano manca l’acciaio. Rialzi sino al 40% dei prezzi della banda stagnata usata per fabbricare i barattoli. (Sole 24 Ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 7, 2021
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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DEL SOLE 24 ORE SU VACCINI, RICAVI E CONTRIBUTI PUBBLICI:
I vaccini non sono un tradizionale motore di profitti per il Pharma. Le formule anti-Covid promettono decine di miliardi di dollari di vendite e miliardi di utili, almeno nell’immediato: Moderna ha riportato ieri il suo primo utile trimestrale, 1,22 miliardi, su vendite da 1,94 miliardi (1,73 dal vaccino) contro 8 milioni l’anno scorso. Si aspetta un fatturato annuale di 19,2 miliardi.
Pfizer, che con la tedesca BioNTech a sua volta guadagna sul vaccino, ha riportato una forte crescita trimestrale e alzato da 15 a 26 miliardi le previsioni di entrate 2021 solo da vaccino. BioNTech pronostica 10 miliardi per l’anno, J&J almeno 10. La scommessa è poi su una domanda solida in futuro, tra richiami e preparativi per ripetute pandemie. Le aziende che ora rinunciano a fare utili sul vaccino anti Covid (ma non sul resto), quali J&J e AstraZeneca, potrebbero però guadagnare nel post-emergenza.
La polemica sull’atteggiamento del Pharma è aggravata dal supporto pubblico ricevuto. Cifre difficili da calcolare ma ingenti. Nel 2020 Airfinity aveva stimato “iniezioni” governative occidentali avvenute per oltre 9 miliardi solo in ricerca e sviluppo ma, interpellata su aggiornamenti, risponde che stime sono «difficili». A conti fatti potrebbero essere molto più alte. L’americana Operation Warp Speed, ora riassorbita, ha stanziato 18 miliardi compresi pre-ordini, oltre sei miliardi in R&D. Berlino a settembre ha stanziato 891 milioni di finanziamenti per BioNTech, CureVac e IDT Biologika. Londra, con un piano vaccinale da 16 miliardi, ha versato oltre 53 milioni per la ricerca di AstraZeneca, quasi tutta finanziata da pubblico e donazioni. E 118 milioni a istituzioni quali Oxford e Imperial College. Senza contare la ricerca pubblica già esistente: i vaccini con Rna messaggero fanno leva su brevetti degli Istituti Nazionali di Sanità Usa.
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ESTRATTO DELL’INTERVISTA DEL CORRIERE DELLA SERA A BRUTI LIBERATI:
Ha fatto parte del Csm, è stato presidente dell’Anm, Edmondo Bruti Liberati ha guidato la Procura di Milano dal 2010 al 2015, quando è andato in pensione lasciando il posto a Francesco Greco.
Cosa ne pensa della vicenda del pm Storari che dà verbali al consigliere del Csm Davigo, sostenendo che a Milano frenano l’inchiesta?
«Per me è una vicenda incomprensibile. Su quali debbano essere i rapporti tra il Csm e le indagini e i processi c’è una circolare del 1994».
Davigo ha detto di essersi attenuto alle regole.
«La circolare va letta interamente. Il principio generale è netto: al Csm è precluso ogni intervento sul merito di indagini e processi, ma può e deve acquisire notizie su procedimenti penali in corso, anche se coperti dal segreto investigativo, quando riguardano profili disciplinari, trasferimento di magistrati per incompatibilità ambientale e criteri di organizzazione degli uffici. Dice che spetta all’ufficio del pm valutare le ragioni che possono rendere inopportuna, in una determinata fase, la comunicazione di notizie che possano compromettere lo sviluppo delle indagini. È accaduto che, anche senza richiesta, i procuratori abbiano comunicato immediatamente le notizie o abbiano ritardato. In altri casi, a richiesta del Csm, hanno subito adempiuto o si sono riservati di farlo appena cessate le esigenze investigative. Le notizie che il Consiglio acquisisce sono coperte dal segreto al quale è vincolato di conseguenza ogni componente. La circolare, ovviamente, non prevede un’eventuale irrituale acquisizione diretta di notizie da parte di un singolo consigliere».
«Indagini a tutto campo sull’universo mondo, iscrizioni precipitose e intercettazioni a strascico che poi si sgonfiano nel nulla. Non dimentichiamo che Milano significa Borsa, significa sede delle più grandi imprese, ma non dimentichiamo anche che qui sono state fatte una lunga serie di indagini importanti che hanno avuto significativi riscontri giudiziari, e anche qualcuna che non è andata a buon fine, come è nella normale dialettica processuale».
Cosa prova per ciò che sta accadendo nell’ufficio che ha diretto per 5 anni?
«Sono molto dispiaciuto per Storari. È un magistrato perbene e di grande professionalità, ma l’individualismo è una brutta bestia».
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