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Arnese

Zibaldone Papa-Draghi-Zan, Sarmi (Asstel) invoca fondi statali, Cairo vuole il canone per La7

Non solo Draghi, Papa, Vaticano, ddl Zan e Cairo. Fatti, nomi, numeri, curiosità e polemiche. Pillole di rassegna stampa nei tweet di Michele Arnese, direttore di Start   ZIBALDONE SU VATICANO E DDL ZAN "L’Italia è ancora uno stato laico. Draghi respinge l’assalto vaticano. La nota vaticana ha sorpreso il premier incensato dalle gerarchie". (Domani…

 

ZIBALDONE SU VATICANO E DDL ZAN

 

GIOVANNINI ROTTAMA LE AUTO DIESEL

 

SARMI (ASSTEL) INVOCA RISORSE STATALI PER IL FONDO DI SETTORE

 

FICO E’ DAVVERO FICO?

 

CAIRO VUOLE INCASSARE CON LA7 IL CANONE

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ESTRATTO DI UN’INTERVISTA DEL CORRIERE DELLA SERA AL GIURISTA MIRABELLI SUL DDL ZAN:

La nota verbale di monsignor Gallagher sul ddl Zan non è mica una scomunica o una dichiarazione di guerra. Insomma, non la riterrei un’ingerenza della Santa Sede…», dice il professor Cesare Mirabelli, 79 anni, presidente emerito della Corte Costituzionale e consigliere generale della Pontificia commissione per lo Stato della Città del Vaticano.

Sarà, professore, ma ha originato un immediato altolà. «L’Italia è uno Stato laico», ha detto il premier Draghi. E il presidente della Camera, Fico, non è stato da meno: «Il Parlamento è sovrano».

«Il Parlamento è sovrano e rimane sovrano, nessun attacco alla laicità dello Stato da parte della Chiesa, la nota verbale è uno strumento molto usato in ambito internazionale e ha un fine collaborativo, s’inserisce comunque in un quadro di amicizia e serve a prevenire possibili contrasti dovuti a violazioni di un accordo fra soggetti sovrani. Meglio prima che dopo, no? Perché, malgrado le polemiche, il rischio che l’accordo di revisione del Concordato del 1984 possa essere violato, in questo caso, è indubbio».

Addirittura?

«L’accordo di revisione del Concordato garantisce alla Chiesa dei diritti che già la Costituzione afferma e, sotto questo aspetto, è un rafforzamento dei diritti costituzionali. In particolare, le libertà sancite dall’articolo 2 ai commi 1 e 3, come la libertà di educare, la libertà di esercitare il magistero e per i cattolici, ma evidentemente per tutti, la libertà di manifestazione del pensiero, di parola, di scritto e poi la libertà delle scuole…».

Opinione e violenza

«Bisogna evitare che siano sanzionati atti che non costituiscono atti di aggressione»

Tutte libertà a rischio col ddl Zan?

«A mio giudizio ci sono degli articoli vaghi e inesatti. Il campo penale da sempre è molto scivoloso, le garanzie di libertà vanno tecnicamente ben formulate, serve estrema precisione. Altrimenti si rischia».

Facciamo degli esempi.

«Gli articoli 4 e 7 che dovrebbero fornire delle garanzie per la libertà di pensiero e religiosa lasciano un margine interpretativo troppo ampio. L’articolo 4, per dire, non colpisce l’intenzionalità. Attenzione, perché il discrimine è molto sottile, nel senso che si deve evitare che ci sia un rischio di sanzionare penalmente espressioni o comportamenti che siano riconducibili a convincimenti, penso chessò all’omelia di un sacerdote o alla ripubblicazione di un libro ottocentesco contro i gay, ma che non costituiscono in sé né atti di aggressione o di violenza o incitazione all’odio, anche se poi un matto, un folle, sulla base di quelle opinioni in un secondo momento possa commettere un crimine. Allora che sia lui riconosciuto il responsabile, non il prete che pronuncia l’omelia! Perché il pensiero può essere negativo quanto volete, ma guai a porgli confini, a recintarlo, a meno che non si tratti di diffamazione, dolo eccetera».

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