ZIBALDONE SU VATICANO E DDL ZAN
"L’Italia è ancora uno stato laico. Draghi respinge l’assalto vaticano. La nota vaticana ha sorpreso il premier incensato dalle gerarchie". (Domani quotidiano)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) June 24, 2021
"Il premier e la fermezza decisa con Mattarella a difesa dello Stato. Prima di intervenire in Senato ha parlato con il presidente e visto Napolitano. In preparazione anche una risposta scritta". (Rep)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) June 24, 2021
La maggioranza dell’episcopato è contraria al ddl Zan. Ciò che divide i presuli è la modalità con la quale la Chiesa dovrebbe manifestare questo disaccordo. È presente nella Cei una fetta di vescovi contraria alla linea soft di Bassetti in scia al magistero di Francesco. (Rep)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) June 24, 2021
"Papa Francesco rimane fuori dalle controversie sulle legislazioni nazionali. In questo senso mi sembra una linea, quella della Nota, attribuibile alla Segreteria di Stato". (Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio)
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Riccardi diffonde fake news? https://t.co/2MKhb1Lwk9
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) June 24, 2021
"Prendete l’articolo 7 che tratta della libertà della scuola e nella scuola. Che siano private o pubbliche, non si chiedono privilegi: va offerta garanzia agli indirizzi educativi delle scuole". (Cesare Mirabelli, presidente emerito della Corte Costituzionale)
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"L'unica divisione che c'è nelle alte sfere ecclesiastiche riguarda il mezzo scelto per protestare con il governo italiano, e cioè la Nota verbale consegnata all'ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede. Sul resto, oltretevere sono compatti: il Ddl Zan non va bene". (Il Foglio)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) June 24, 2021
"Il Vaticano si preoccupa che la legge Zan possa obbligare le scuole a insegnare l'identità di genere, e paradossalmente non ha tutti i torti". (Piergiorgio Odifreddi, La Stampa)
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"Per fermarci al 2020, l’Apsa ha versato 5.950.000 euro di Imu e 2.880.000 di Ires, solo per il patrimonio della Santa sede. Ma ci sono altre realtà ecclesiali. E pagano". (Monsignor Nunzio Galantino, presidente dell’Apsa, Amministrazione patrimonio Sede apostolica)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) June 24, 2021
GIOVANNINI ROTTAMA LE AUTO DIESEL
"Nel governo stiamo ancora ragionando, ma direi che il 2040 e' una data limite". Per le auto a benzina e a diesel il conto alla rovescia è partito. (Enrico Giovannini, ministro delle infrastrutture e della mobilità)
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SARMI (ASSTEL) INVOCA RISORSE STATALI PER IL FONDO DI SETTORE
Il Fondo di solidarietà bilaterale di settore sarà finanziato da parte di imprese e lavoratori ma necessita di un supporto economico esterno, aggiuntivo. Su questo abbiamo già avviato un dialogo con le istituzioni. (Massimo Sarmi, presidente di Asstel)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) June 24, 2021
FICO E’ DAVVERO FICO?
Nel 2023 Fico (creatura di Eataly-Farinetti e coop) punta al pareggio di bilancio, dopo 7,5 milioni di perdite passate, più altri 4 da mettere in conto nel 2021. (La Stampa)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) June 24, 2021
CAIRO VUOLE INCASSARE CON LA7 IL CANONE
"La7 è indiscutibile che faccia servizio pubblico. Credo che sarebbe giusto tenerlo in considerazione e dare anche a noi una piccola quota di un canone che è comunque molto ricco". (Urbano Cairo)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) June 23, 2021
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ESTRATTO DI UN’INTERVISTA DEL CORRIERE DELLA SERA AL GIURISTA MIRABELLI SUL DDL ZAN:
La nota verbale di monsignor Gallagher sul ddl Zan non è mica una scomunica o una dichiarazione di guerra. Insomma, non la riterrei un’ingerenza della Santa Sede…», dice il professor Cesare Mirabelli, 79 anni, presidente emerito della Corte Costituzionale e consigliere generale della Pontificia commissione per lo Stato della Città del Vaticano.
Sarà, professore, ma ha originato un immediato altolà. «L’Italia è uno Stato laico», ha detto il premier Draghi. E il presidente della Camera, Fico, non è stato da meno: «Il Parlamento è sovrano».
«Il Parlamento è sovrano e rimane sovrano, nessun attacco alla laicità dello Stato da parte della Chiesa, la nota verbale è uno strumento molto usato in ambito internazionale e ha un fine collaborativo, s’inserisce comunque in un quadro di amicizia e serve a prevenire possibili contrasti dovuti a violazioni di un accordo fra soggetti sovrani. Meglio prima che dopo, no? Perché, malgrado le polemiche, il rischio che l’accordo di revisione del Concordato del 1984 possa essere violato, in questo caso, è indubbio».
Addirittura?
«L’accordo di revisione del Concordato garantisce alla Chiesa dei diritti che già la Costituzione afferma e, sotto questo aspetto, è un rafforzamento dei diritti costituzionali. In particolare, le libertà sancite dall’articolo 2 ai commi 1 e 3, come la libertà di educare, la libertà di esercitare il magistero e per i cattolici, ma evidentemente per tutti, la libertà di manifestazione del pensiero, di parola, di scritto e poi la libertà delle scuole…».
Opinione e violenza
«Bisogna evitare che siano sanzionati atti che non costituiscono atti di aggressione»
Tutte libertà a rischio col ddl Zan?
«A mio giudizio ci sono degli articoli vaghi e inesatti. Il campo penale da sempre è molto scivoloso, le garanzie di libertà vanno tecnicamente ben formulate, serve estrema precisione. Altrimenti si rischia».
Facciamo degli esempi.
«Gli articoli 4 e 7 che dovrebbero fornire delle garanzie per la libertà di pensiero e religiosa lasciano un margine interpretativo troppo ampio. L’articolo 4, per dire, non colpisce l’intenzionalità. Attenzione, perché il discrimine è molto sottile, nel senso che si deve evitare che ci sia un rischio di sanzionare penalmente espressioni o comportamenti che siano riconducibili a convincimenti, penso chessò all’omelia di un sacerdote o alla ripubblicazione di un libro ottocentesco contro i gay, ma che non costituiscono in sé né atti di aggressione o di violenza o incitazione all’odio, anche se poi un matto, un folle, sulla base di quelle opinioni in un secondo momento possa commettere un crimine. Allora che sia lui riconosciuto il responsabile, non il prete che pronuncia l’omelia! Perché il pensiero può essere negativo quanto volete, ma guai a porgli confini, a recintarlo, a meno che non si tratti di diffamazione, dolo eccetera».