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Che cosa ha combinato Youtube con le pubblicità mirate per bambini?

Dopo il socialgate più rilevante di sempre che ha travolto Facebook, adesso è Youtube a finire nel mirino delle associazioni dei consumatori per una presunta violazione di una legge sulla privacy minorile. Tutti i dettagli nell’approfondimento di Chiara Rossi I bambini amano Youtube e Youtube lo sa. E la cosa non è sfuggita a una…

I bambini amano Youtube e Youtube lo sa. E la cosa non è sfuggita a una coalizione di 23 gruppi in difesa dei consumatori, della privacy e dei minori, che ha presentato oggi un esposto alla Federal Trade Commission americana accusando la piattaforma di video streaming di violare una legge sul diritto alla privacy dei minori.

LA VIOLAZIONE SECONDO L’ACCUSA

Le associazioni coinvolte ritengono che la piattaforma di condivisione video di proprietà Google abbia raccolto e tratto profitto dalle informazioni personali degli utenti più piccoli, sebbene l’accesso al sito sia formalmente consentito solo dai 13 anni in su. Secondo l’esposto, Youtube avrebbe dovuto ottenere il consenso dei genitori prima di raccogliere informazioni su bambini, come previsto dalla legge federale Children’s Online Privacy Protection Act (Coppa). In base a questa legge, le società devono notificare ai genitori e ottenere il loro consenso prima di raccogliere dati sui bambini.

DIETRO A YOUTUBE KIDS

In realtà per i bambini più piccoli Youtube ha già previsto un’app su misura, YouTube Kids, che non permette inserzioni basate sugli interessi e remarketing. L’app è stata lanciata da Youtube nel 2015 e rispetta tutti i canoni previsti da Coppa. Ma sappiamo bene tutti che chiunque può guardare i video di YouTube senza un account o l’accesso tramite log in. Quanti genitori lasciano che i loro figli utilizzino i propri account? Sicuramente tanti senza contare che i bambini possono mentire e fingendo di essere più grandi creando un account. Secondo una ricerca di Trendera riportata da Cnn, il 45% dei bambini tra 8 e 12 anni ha un account YouTube.

Le associazioni segnalano che negli Stati Uniti l’80% dei bambini tra i 6 e 12 anni utilizzi Youtube indisturbatamente. I canali dedicati ai bambini possono avere enormi basi di abbonati e realizzare introiti notevoli in pubblicità. LittleBabyBum sforna filastrocche animate per 14 milioni di abbonati e i suoi video sono stati visti più di 16 miliardi di volte. Ryan ToysReview, che presenta giocattoli per bambini di 6 anni, ha generato 11 milioni di entrate pubblicitarie in un anno. “Per anni, Google ha abdicato alle sue responsabilità nei confronti di bambini e famiglie, sostenendo in malafede che YouTube, un sito che pullula di cartoni animati, canzoncine per bambini e pubblicità di giochi, non è per bambini sotto i 13 anni” ha spiegato Josh Golin, dell’associazione Campaign for a Commercial-Free Childhood, una delle firmatarie del ricorso.

La policy di Google non consente agli inserzionisti di selezionare gruppi di età minori di 18 anni, ma ci sono ancora diversi modi per svicolare secondo le associazioni, come selezionare parole chiave correlate a bambini come “bambino” e “giocattolo. Jeff Chester del Center for Digital Democracy ha dichiarato che Google “ha agito in modo sleale, sostenendo falsamente nei suoi termini di servizio che YouTube è destinato solo a chi ha più di 13 anni e attirando deliberatamente i bambini in un parco giochi pieno di pubblicità”.

LA DIFESA DI GOOGLE

Poiché YouTube non è per i bambini, abbiamo investito in modo significativo nella creazione dell’app YouTube Kids per offrire un’alternativa appositamente studiata per i bambini”, ha dichiarato un portavoce di Google alla CNN, “proteggere i bambini e le famiglie è sempre stata una priorità per noi. Leggeremo il reclamo accuratamente e valuteremo se ci sono cose che possiamo fare per migliorare”.

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