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Von der Leyen alla Commissione, Lagarde alla Bce. Chi ha vinto e chi ha perso. Tweet e controtweet

Fatti, polemiche e scenari dopo la scelta di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione europea e Christine Lagarde alla guida della Bce

Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione europea e Christine Lagarde alla guida della Bce: per la prima volta nella storia dell’Unione sono due donne, una tedesca e l’altra francese, le carte che vincono la partita delle nomine per i posti chiave comunitari. Ma anche per l’Italia ci sono due sorprese.

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La casella del Parlamento europeo è uscita dal pacchetto concordato dai leader e sembra che David Sassoli (Pd) ci stia puntando, con buone possibilità di essere eletto domani a Strasburgo per il primo mandato di due anni e mezzo.

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E Roma, che appariva completamente tagliata fuori dai giochi, avrà una vicepresidenza della Commissione europea con un portafoglio economico, probabilmente la Concorrenza, oltre che un posto nel board dell’Eurotower dopo l’uscita di Mario Draghi. La strada del tandem rosa però non è spianata.

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Ora lo scoglio è il via libera del Parlamento europeo, dove soprattutto i socialisti si sentono beffati e sono in rivolta per una scelta che ritengono “da vecchia Europa” e potrebbero catapultare Ursula e company dalle stelle alle montagne russe.

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La popolare von der Leyen (Cdu), 61 anni, sette figli, già ministro della Famiglia e due volte responsabile della Difesa, fedelissima di Angela Merkel, è il nome uscito dal cilindro europeo all’ultimo minuto che ha messo d’accordo tutti, compresi i Paesi di Visegrad, l’Italia ed i riottosi leader del Ppe, che il giorno precedente avevano sbarrato la strada all’ascesa dell’olandese socialista Frans Timmermans.

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