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Cosa devono fare Ue e Italia con Trump alla Casa Bianca

L’opinione del Generale della Guardia di Finanza in congedo Alessandro Butticé, già portavoce dell’Ufficio Europeo per la Lotta alla Frode (OLAF) e primo militare in servizio presso le Istituzioni Ue.

Ho davvero delle difficoltà, dopo avere assistito, da Bruxelles, al tifo da stadio italiano prima delle elezioni USA, a comprendere le esultanze, da una parte, e le grida di dolore, dall’altra, dopo la vittoria di Donald Trump.

Nonostante siano elezioni che influiranno sugli equilibri mondiali, sono elezioni USA, non italiane.

E Donald Trump non farà regali, come ha promesso, all’Europa. Ed ai cittadini dei suoi Stati membri. Ne ha il diritto, e penso che manterrà la promessa. Al di là delle pacche sulle spalle ai vari “Giuseppi” o Matteo.

La cosa positiva, se sapremo utilizzare l’opportunità che viene dalla sfida che abbiamo di fronte, è che potrebbe essere l’occasione di dare una svegliata all’Europa ingessata che guarda da troppo tempo al suo ombelico.

Ricordando a tutti gli staterelli europei (non solo all’Italia) un celebre detto: “Europe is made of small states and states that have not yet understood they are small”.

Se non capiamo questo, e non ci adattiamo al nuovo corso della storia, siamo destinati alla fine, preceduta dall’irrilevanza.

Ora che la rielezione di Trump è una realtà, bella o brutta, a seconda delle opinioni, spero infatti che l’Europa (fatta oggi soprattutto dai governi nazionali, che hanno  ridotto la Commissione europea ad una sorta di super segretariato del Consiglio) ne prenda atto, e si rimbocchi da subito le maniche. A cominciare dall’eliminazione del voto all’unanimità. Che non permette di avanzare con decisioni cruciali per la vita dei cittadini.

Unanimità che, se venisse richiesta per le  decisioni di un condominio, non permetterebbe neppure di sostituire la lampadina di un pianerottolo.

È noto che la costruzione europea ha sempre fatto balzi in avanti di fronte ad emergenze. PNRR e New generation EU ne sono un esempio di fronte alla pandemia.

L’amministrazione USA, almeno per i prossimi quattro anni, dovrà essere vista come tale. E l’Europa, se non vorrà restare solo un’espressione geografica, come l’Italia al tempo di Klemens von Metternich, dovrà avere la forza ed il coraggio di affrontare questa emergenza, che considero epocale. Cominciando dall’essere meno dipendente dagli USA per la propria difesa. Trump, in proposito, come detto, è stato molto chiaro e sono certo che manterrà la promessa.

Wake up Europe!

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