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Vi racconto le tensioni fra Abe e Akihito in Giappone

Abe ha ricoperto un ruolo chiave nell’abdicazione dell’imperatore Akihito. L'analisi di Axel Berkofsky e Giulia Sciorati per Ispi

Il 30 aprile, all’età di ottantaquattro anni, l’imperatore Akihito cede il trono al Principe ereditario Naruhito.

Akihito lascia un’eredità morale che sarà difficile da eguagliare.

L’imperatore ha infatti sgretolato, pezzo dopo pezzo, il lascito di una monarchia inaccessibile, acquisendo una sempre maggiore corporeità nella percezione nazionale, esternalizzata in una maggiore presenza pubblica e nell’utilizzo della lingua giapponese in forma moderna.

Akihito si è da sempre posto a tutela della memoria degli orrori perpetrati dal suo Paese nel corso della storia, andando inevitabilmente a scontrarsi con la concezione sostenuta dalla leadership governativa di Shinzo Abe.

L’impostazione di Abe pone l’accento su una forma di nazionalismo giapponese e sull’idea di un Giappone che acquisisce un tono conciliatorio nei confronti del suo passato militare, creando frizioni con la Costituzione del Paese che lo dipinge invece come campione del principio pacifista.

La quasi-ossessione di Abe per una revisione costituzionale e la sua obsoleta retorica revisionista e di propaganda sul “dovere” del Giappone di superare ciò che il Primo Ministro definisce come il retaggio di un “umiliante dopoguerra” era destinata a scontrarsi con la decennale missione di Akihito di presentare il Giappone come un attore benevolo e democratico, consapevole e dispiaciuto della propria eredità storica in seguito al secondo conflitto mondiale.

In altre parole, mentre l’imperatore sostiene la riconciliazione, Abe e i colleghi revisionisti rappresentano l’opposto: un revisionismo e dei tentativi di spazzare via l’imperialismo e il militarismo giapponese, perni del conflitto.

Alla luce della sua posizione di Primo Ministro, Abe ha ricoperto un ruolo chiave nell’abdicazione dell’imperatore Akihito, capeggiando il Consiglio della Casa Imperiale, l’agenzia governativa che regola gli affari di stato relativi alla monarchia. Il Consiglio, composto in totale da dieci rappresentanti della società giapponese, ha concordato i termini dell’abdicazione di Akihito in un clima particolarmente teso.

(analisi tratta da Ispionline; qui la versione integrale)

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