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Contributi Pubblici

Verità e bugie su Russia, Ucraina e Nato

Ecco i messaggi complottisti e cospirazionisti su Russia, Ucraina e non solo. Il commento di Giorgio Provinciali

 

L’informazione, in Italia, sta subendo forti ripercussioni di quella propaganda filorussa frutto di anni di disinformazione spacciata per “controinformazione”, pilotata minuziosamente dal Cremlino, sui social network di tutto il mondo.

Per anni si è fatto l’impossibile per finanziare e promuovere l’antieuropeismo, il populismo, il sovranismo, nel tentativo di disgregare l’UE ed indebolire la NATO, dal loro interno.

Velatamente è stato fatto passare un messaggio complottista e cospirazionista, insistendo sull’importanza del dubbio. Dubitare sempre, soprattutto di ciò che finora ci è stato propinato in salsa occidentale.

È valso per il tema dei vaccini, spingendo a boicottare le major americane del Pharma, viene fatto ora, spacciando il delirio assolutista e imperialistico di un assassino criminale di guerra come la conseguenza dell’imperialismo americano. (Leggi anche: Tutte le bugie della Russia sul massacro di civili a Bucha)

In questi ultimi giorni, abbiamo assistito al proliferare di notizie false, praticamente su ogni fronte.

  • La notizia dell’abbattimento di un fantomatico aereo ucraino carico di armi occidentali è FALSA.
  • La notizia della resa di mille soldati di Azov è FALSA. Nessun soldato di Azov si arrenderà MAI. Hanno rifiutato condizioni di resa di ogni genere almeno dieci volte solo nell’ultima settimana.
  • Mariupol NON è ancora caduta del tutto in mano russa.
  • Azovstal è grande quanto una città: una città nella città ed è ulteriormente sviluppata in verticale, sottoterra.
  • Il reggimento Azov conta circa duemila soldati ancora a Mariupol e un altro distaccamento combatte al di fuori dell’accerchiamento, insieme alla 36ma dei Marines ucraini.
  • Dopo l’avvicendamento di diversi generali, ritenuti colpevoli dell’insuccesso russo, Putin ha preso in mano personalmente il controllo delle forze armate. Chi sa cosa significa, sa bene che è l’inizio della fine per la Russia.
  • L’ordine impartito da Putin di non sparare su Azovstal non è stato rispettato per un semplice motivo: è ormai una battaglia personale di Kadirov e di quei ceceni al soldo, che usano qualsiasi forma di violenza contro civili e militari, al grido di Allah u akbar. Kadiroviti ed esercito regolare sono due cose molto diverse. Questo dualismo è fonte di preoccupazione, ora, anche per il Cremlino.

Qualche precisazione, a questo punto, è dovuta:

  • Essere NAZIONALISTA è ben diverso dall’essere NAZISTA. Se proprio dovessimo identificare metodi e ideologie naziste, non dovremmo certo cercarle tra le fila ucraine ma tra quelle russe. Dmitry Utkin, fondatore e comandante della Wagner, gruppo “scelto” del Cremlino, per esempio, è dichiaratamente nazista. Azov e i suoi comandanti hanno più e più volte rimarcato il loro netto distacco da qualsiasi forma di nazismo, pubblicando addirittura la svastica associata alla “Z”, sul loro canale ufficiale. Su Azov, in Occidente, s’è detto tutto e il contrario di tutto ma nove persone su dieci parlano senza sapere neanche di cosa stanno parlando. Nel 2014 circa trecento persone si sono unite come comitato di civili in difesa della città di Mariupol. All’interno vi era chiaramente di tutto, persino ultrà. La piega è cambiata pressoché immediatamente, quando gli individui “sui generis” sono stati allontanati e la forma presa è stata quella di un organismo dapprima paramilitare e poi militare. Da lì, è Storia: il Battaglione Azov è stato riconosciuto come parte dell’esercito regolare e successivamente, come Reggimento, è oggi tra i gruppi di combattenti d’elite più addestrati e determinati. Certamente è forte il sentimento nazionalista, come in ogni reparto speciale di ogni esercito del mondo e ancora di più in un Paese che già di per sé vive dell’amore verso la nazione. “Slava Nazi” non significa altro che “onore alla Nazione”. Non le baggianate che si sentono in televisione. Se, per pochi facinorosi allontanati già otto anni fa, qualcuno ha pensato bene di invadere un Paese libero, allora, per quelle decine di migliaia di invasati regolarmente iscritti a certi “partiti”, dovrebbero “denazificare” l’Italia?
  • Ieri mattina persino la Svizzera ha avviato un’interrogazione circa la necessità d’entrare nella NATO. Svezia e Finlandia ormai hanno un piede dentro l’Alleanza Atlantica. Se negli intenti di Putin c’era ottenerne lo smembramento, è invece riuscito a rendere NATO e UE più forti e compatti che mai e l’Ucraina uno dei Paesi meglio armati e militarmente istruiti al mondo. La settimana scorsa diversi istruttori ucraini sono stati assunti direttamente dal Pentagono per lavorare insieme ai soldati americani.
  • Togliamoci dalla testa le bugie russe circa la fantomatica minaccia costituita dalla NATO e quant’altro: la Russia lambisce i territori NATO solo per il 6% dei propri confini. Putin vuole il Donbass perché è un TESORO. Terre rare, petrolio, carbone, gas, materiali rari. C’è di tutto e in grandi quantità. Il 65% del PIL ucraino viene dal Donbass. Concetti che il Prof. Giuseppe Sabella ha molto ben espresso nel suo “La Guerra delle Materie Prime e lo Scudo Ucraino: ecco perché l’Europa è nel mirino di Putin”, per chi volesse approfondire l’argomento.
  • Sapete cosa fa più male a un ucraino che vive qui, quando torna in Italia per qualche giorno dopo aver VISSUTO in Ucraina l’orrore? Vedere la Storia stuprata. Vedere quei morti stuprati due volte. Accendere la TV e sentire le stupidaggini che si sentono qui. Sentire una narrazione parallela, ribaltata, simile a quella totalmente inventata e visibile sui canali russi. Ascoltare l’opinione di critici d’arte, poeti, filosofi, inviati speciali ormai in pensione, leader di movimenti politici che -senza quella spinta data proprio dalla televisione sulla scia di una vomitevole e peccaminosa ESASPERAZIONE DELLA PAR CONDICIO- non avrebbe neanche raggiunto lo “zero virgola”, mentre ora vanta seggi in Parlamento. Gli stessi che esprimevano pareri tutt’altro che autorevoli in un altro ambito non loro, quello scientifico, sui vaccini. Sentire parlare di Donbass, delle rivoluzioni arancione e rosa, dell’EuroMaidan accostate a parole totalmente avulse dalla Storia come “colpo di Stato americano”, o sentire parlare gente che mette in dubbio persino Bucha. Orrendo. Se a Bucha sono arrivati a stuprare anche i cadaveri, non è molto diverso chi scrive o dice certe idiozie.
  • A chi crede ai missili INESISTENTI della NATO a Kharkiv: forse dimenticate che a Kaliningrad, la Russia, ha SESSANTAQUATTRO TESTATE NUCLEARI puntate contro tutte le capitali europee. In quarantacinque secondi possono raggiungere Berlino. Cosa dovremmo fare, noi europei, allora, se Putin si sente minacciato da missili inesistenti? Onore al coraggioso Antonio Caprarica per averlo denunciato, con il garbo e la competenza, ma anche l’autorevolezza che lo ha sempre contraddistinto durante la sua lunga carriera.
  • Ai pacifisti ad oltranza: rivolgetevi a Putin. Non agli ucraini. Se Putin smette di sparare, è la fine della guerra. Se l’Ucraina smette di sparare, è la fine dell’Ucraina.
  • Chi prima era terrorizzato al pensiero di porgere la spalla ad un vaccino, ora è naturale che faccia pressapoco lo stesso con una guerra vera. “No alle armi perché ci espongono”, “no alle sanzioni perché danneggiano”. L’altro ieri si tatuavano la svastica, ieri sfilavano insieme alla stella di David dichiarandosi vittime di una dittatura che non esisteva, e oggi sfilano con l’Harley e i Ray Ban contro gli USA, nei cortei pacifisti. L’unica pace che devono fare è con loro stessi. Vadano a Nuova Delhi a fare i no vax e in Russia a parlare di libertà.
  • I feticisti del dubbio. Nonostante immagini satellitari, testimonianze, intercettazioni, geolocalizzazioni, video e fotografie, report di fior di giornalisti che rischiano la vita per dare un’informazione libera, c’è chi crede che gli ucraini si siano sterminati da soli a Bucha, si siano sparati da soli un razzo a Kramatorsk (anche se quel razzo proveniva da un territorio sotto pieno controllo russo), abbiano raso al suolo Mariupol da soli, tengano in ostaggio nell’acciaieria le loro mogli e i loto figli, e che l’incrociatore Mosca sia affondato da solo (forse partecipava ad un’operazione speciale subacquea?).
  • Ai “nuovi eroi” iscritti all’ANPI di oggi (fortunatamente non tutti), mi permetto sommessamente di ricordare che, se i nostri nonni e gli americani avessero usato il loro stesso metro di giudizio, oggi avremmo ancora la Wermacht, qui. Idem per chi crede che vivere sotto una dittatura sia meglio che morire per libertà. Fortunatamente, chi ci ha preceduto, ha avuto quel coraggio mancato ad altri. Ci hanno insegnato che esiste un valore al di sopra di tutto, che si chiama DIGNITÀ. Difficile, però, spiegarne l’importanza, a chi l’ha già barattata per qualcos’altro.
  • Ai politici che ieri sostenevano l’importanza della difesa, a loro dire sempre legittima, ma oggi si riscoprono pacifisti ad oltranza. Accorgersi che quello che portavate in palmo di mano era un dittatore assassino non era un compito molto impegnativo, eppure avete stretto accordi con lui e svenduto il vostro partito, il nostro Paese, per mero interesse. Quelle mani che stringevano accordi sono sporche del sangue ucraino.
  • Chi auspica una resa di Zelenskyy, impari piuttosto cosa significa CONOSCERE e AMARE il proprio Paese come dimostrano di fare lui, i fratelli Klitschko, Petro Poroshenko: tutti quanti più che benestanti e spesso divisi in campagne elettorali. Ora uniti, in trincea. Nessuno di loro ha abbandonato l’altro né il proprio Paese, che crede in loro, neppure sotto le bombe. Siete certi che certi politicanti nostrani avrebbero il medesimo onore di fronte al rischio di morire per il proprio Paese, le proprie promesse, la propria parola verso la propria gente?

L’orso di carta russo non ha ancora portato a casa nulla che non sia frustrazione.

Il genocida autocrate ha perso tutto.

Buona Pasqua Ortodossa, soprattutto a chi ha avuto un pensiero gentile verso l’Ucraina in questi quasi sessanta giorni vissuti al di là di ogni immaginazione.

Saprete certamente cogliere il significato dell’immagine a margine di questo articolo meglio di altri.

russia ucraina

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