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Sanzioni Russia

Tutte le bugie della Russia sul massacro di civili a Bucha

In un lungo thread su Twitter, Daniele Angrisani ha smentito (con fonti, immagini e video) le falsità del Cremlino su Bucha, la città nel nord dell'Ucraina dove l'esercito russo ha compiuto una strage di civili.

 

Da quando diversi giornalisti dei media internazionali sono entrati a Bucha, abbandonata dalle truppe russe, e vi hanno trovato decine di corpi di civili massacrati, la Russia è riuscita a proporre diverse versioni di quanto accaduto in città.

Ci sono, come al solito, varie versioni: dall’affermazione che non ci sono cadaveri e tutto questo è una sparatoria inscenata, al fatto che sono stati in realtà i nazionalisti ucraini ad aver ucciso i civili. Mediazona ha cercato di verificare se ciascuna delle versioni russe corrisponde alla realtà. Qui la loro lunga analisi (in russo) che ho provato a tradurre e sintetizzare qui sotto ⤵️

Sommario

  • In uno dei primi video con i corpi dei morti, non c’è alcun “movimento” dei cadaveri: in un caso si tratta di un’interferenza sul parabrezza, nell’altro della distorsione nello specchietto retrovisore
  • Le prime foto e video di prove di cadaveri per strada sono stati pubblicati il ​​1 aprile e non 4 giorni dopo, come sostiene il Ministero della Difesa russo. Le foto provengono da varie località di Bucha e da fonti indipendenti
  • Le unità della difesa territoriale e della polizia nazionale dell’Ucraina sono entrate nella città il 2 aprile, il giorno dopo la scoperta dei primi corpi: i morti giacevano già nelle strade, la maggior parte senza fascia bianca.
  • I crimini di guerra a Bucha sono stati confermati da altre fonti: i rifugiati hanno raccontato quello che stava succedendo in città già a marzo, ed i residenti di Bucha stanno raccontando la stessa storia ora.

Costoro hanno identificato i morti come loro parenti e amici. Le immagini satellitari da Bucha mostrano che i corpi sono rimasti a lungo sulla via Yablonska.

1️⃣ Prima versione. Non ci sono cadaveri: questi sono attori e si muovono nell’inquadratura

La prima versione russa degli eventi di Bucha è stata pubblicata sul canale telegrafico pro-Cremlino “War on Fakes”.

Il post è stato pubblicato la mattina del 3 aprile: si sostiene che il video dalla città è una messa in scena, perché i corpi si sarebbero mossi: un morto alza la mano, e l’altro si alza. A dimostrazione di ciò, gli autori del post allegano un video di scarsa qualità.

Questo post è stato condiviso anche dal canale Telegram ufficiale del Ministero della Difesa.

Nel video originale in alta qualità è evidente però che la mano non si muove effettivamente: è un punto sul parabrezza (un graffio o una goccia d’acqua) che passa visivamente su un cadavere in abiti scuri e diventa visibile.

Il cadavere che “si alza” nello specchietto è invece una distorsione dovuta allo specchietto retrovisore destro dell’auto. Si tratta infatti di specchietti realizzati semisferici e, in alcuni modelli, curvi sul bordo.
Anche altri corpi e oggetti, ad esempio una recinzione, sono infatti distorti allo stesso modo dallo specchio come si può vedere in questo video.

Lo stesso canale Telegram War on Fake in seguito ha abbandonato la versione con il cadavere che muove la mano, ma ha ribadito la versione del cadavere che “si alza” nello specchio.

Non ci sono state scuse di nessun tipo, il post non è stato cancellato e una copia di questo è ancora pubblicata nel canale Telegram ufficiale del Ministero della Difesa russo.

La sera del 4 aprile, lo stesso canale War on Fakes ha parlato di nuovo di corpi in movimento: questa volta ha richiamato l’ attenzione sul fatto che in diverse fotografie la posizione del cadavere cambia e un cadavere scompare dal suo posto.

Il canale non dice però che le foto di cui parla sono state scattate in giorni diversi: il 2 ed il 3 aprile. Ma il 3 aprile, i servizi di pubblica utilità di Bucha hanno davvero iniziato a rimuovere i cadaveri, e questo è confermato dalle fotografie.

2️⃣ Seconda versione. Le foto ed i video di cadaveri sono apparsi solo il quarto giorno dopo il ritiro delle truppe russe

Uno dei punti principali citati dal Ministero della Difesa recita: “tutte le unità delle FFAA russe hanno abbandonato completamente Bucha il 30 marzo” e “prove di crimini” sono apparse solo il 4 aprile, quando sono arrivati ​​giornalisti ed agenti SBU.

Per verificare questa affermazione, è necessario capire in dettaglio quando i soldati russi hanno lasciato la città, quando sono arrivati ​​​​i soldati ucraini e dopo che ora sono apparse le prime informazioni sui cadaveri.

È difficile rispondere inequivocabilmente alla domanda su quando le truppe russe abbiano lasciato la città, basandosi su open source.

Il canale televisivo Zvezda, la rete televisiva ufficiale del Ministero della Difesa russo, ha riferito il 1 aprile che paracadutisti e marines russi stavano ancora combattendo vicino a Kiyv in direzione Hostomel-Bucha-Ozera.

“Attualmente, i marines russi stanno conducendo operazioni di ricerca e ricognizione e stanno ripulendo gli insediamenti con l’ulteriore compito di trincerarsi in essi”, si legge nel post apparso su Zvezda.

La sera del 31 marzo, anche la parte ucraina ha riferito che le forze armate russe si trovavano in questa zona. Ma non c’è alcuna indicazione diretta in nessuna notizia che le truppe russe fossero a Bucha in quel momento.

Da loro, possiamo solo concludere che i russi potevano essere da qualche parte nelle vicinanze a combattere.
Le truppe ucraine sono entrate a Bucha il 31 marzo o il giorno successivo. I cittadini di Bucha hanno notato soldati ucraini nelle strade della città solo nel pomeriggio del 1 aprile.

La sera del 1 aprile il sindaco di Bucha, Anatoly Fedoruk, ha pubblicato un video in cui dice testualmente quanto segue ⤵️

https://www.facebook.com/watch/?v=270161321982745

“Il 31 marzo passerà alla storia della nostra città e dell’intera comunità territoriale come il giorno della liberazione dagli orchi russi, dagli invasori russi, da parte delle nostre Forze Armate dell’Ucraina. Oggi premetto che questo è un giorno gioioso, una grande vittoria per le nostre Forze Armate nella regione di Kiyv. Aspetteremo sicuramente e faremo di tutto per avere una grande vittoria in tutta l’Ucraina”.

Non si capisce bene perché nel video, pubblicato e girato il 1 aprile – la data delle riprese è confermata dai metadati – il sindaco parli del 31 marzo.

Si può presumere però che ciò che significhi che il 31 marzo le truppe russe abbiano lasciato la città: Fedoruk non dice infatti la parola “oggi” in relazione alla data.

Ma anche se le truppe ucraine fossero entrate a Bucha il 31 marzo e non il 1 aprile, non ci sarebbero stati lo stesso i quattro giorni su cui insiste il Ministero della Difesa russo.

Il primo filmato dei corpi con le mani legate è stato ripreso nel pomeriggio del 1 aprile e pubblicato su Telegram. I metadati confermano la data in cui è stato ripreso.

Il video è stato pubblicato anche su Twitter. “Mio fratello me l’ha mandato. Città di Bucha a nord-ovest di Kiev. La quantità di cittadini morti in una sola strada… non riesco nemmeno a elaborare”.

https://twitter.com/ViktoriiaUAH/status/1509985789404459011?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1509985789404459011%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fthreadreaderapp.com%2Fthread%2F1511399527701434381.html

La notte del 2 aprile è stata poi pubblicata una foto di corpi con le mani legate, chiaramente scattata al mattino o al pomeriggio.

Il 1° aprile sono stati girati anche altri video di cadaveri e distruzione in un’altra parte della città.

Questo significa che i corpi dei civili in via Yablonska, proprio la “strada dei cadaveri” del video, ed in altri luoghi di Bucha, sono stati scoperti da testimoni oculari il 1° aprile; le Forze Armate ucraine erano entrate in città lo stesso giorno o il giorno prima.

Sempre il 1° aprile, i corrispondenti della BBC hanno filmato un servizio vicino a Bucha sulla Zhytomyr Highway, dove sono riusciti a confermare l’uccisione di un altro civile.

Il 7 marzo scorso il drone di una delle unità di difesa ha registrato come i militari russi, seduti su un carro armato con una lettera bianca V – questo è il segno di identificazione delle truppe russe – hanno sparato ad un uomo che era sceso dall’auto alzando le mani.

Dopo più di tre settimane, i giornalisti hanno trovato il corpo di quest’uomo e un’auto bruciata in un luogo che corrisponde a quello del video. Non lontano dal luogo dove era parcheggiato il carro armato con la lettera V, si contano 13 corpi e veicoli distrutti.

Successivamente, i corrispondenti BBC sono riusciti a raggiungere la città lo stesso giorno: il 1° aprile hanno ripreso le prime prove di cadaveri sdraiati per strada, mentre i fotoreporter della Reuters hanno anche fotografato i cadaveri in periferia

3️⃣ Terza versione. I cadaveri nelle foto sono recenti.

Un’altra tesi del ministero della Difesa e di molti commentatori è che dalle foto dei cadaveri sembra che queste persone siano state uccise di recente.

“Tutti i corpi delle persone le cui immagini sono state pubblicate dal regime di Kiev, dopo almeno 4 giorni, non si sono irrigiditi, non hanno le caratteristiche macchie da cadavere e c’è sangue che non si coagula nelle ferite”, afferma il Ministero.

Mediazona non si è rivolta ad un esperto forense per un commento visto che ritiene che la tesi che i corpi siano freschi è insostenibile già solo guardando una delle foto di via Yablonska da un’angolazione diversa.

4️⃣ Quarta versione. Ci sono cadaveri, ma sono stati uccisi dalle Forze Armate dell’Ucraina / Polizia Nazionale / Difesa Territoriale / Nazisti ucraini a causa dei bracciali bianchi, scambiandoli per collaboratori dei russi.

Questa versione integra quanto affermato dal ministero della Difesa con nuovi dettagli ed afferma così: le truppe russe se ne sono andate, c’è stato un massacro a Bucha, organizzato dagli stessi ucraini, poi i giornalisti sono andati lì, hanno filmato tutto e incolpato la Russia.

Il primo a parlarne è stato un giornalista della Komsomolskaya Pravda Alexander Kotz. Ha richiamato l’attenzione sul fatto che alcuni dei cadaveri indossavano bende bianche.

Si tratta del colore indossato da parte dell’esercito russo per determinare “amici o nemici”, mentre gli ucraini indossano il blu o il giallo.

Secondo Kotz, a causa di questi bracciali, i combattenti della difesa territoriale o altre formazioni militari ucraine hanno massacrato i civili, considerandoli nemici o collaboratori dei russi.

Secondo Kotz, addirittura negli omicidi potrebbe essere coinvolto il comandante di una delle unità della difesa territoriale della regione di Kiyv, Sergei Korotkikh, noto come Botsman.

Kotz fa riferimento a un video sul canale di Botsman in cui uno dei combattenti della difesa territoriale, camminando per Bucha, chiede: “Ci sono quei ragazzi laggiù senza la fascia blu, possiamo sparargli?”. “Prova”, risponde la voce fuori campo.

In sintesi, un argomento del genere può sembrare convincente solo se omettiamo il fatto che i combattenti di Botsman hanno visitato Bucha il 2 aprile – infatti il video di cui parla Kotz è stato filmato e pubblicato quel giorno, la data delle riprese è confermata dai metadati.

Le prime foto e video con i corpi sono stati pubblicati il ​​​​1 aprile. Tradotto: nel momento in cui la difesa territoriale di Botsman è entrata a Bucha, le persone erano già morte.

Questo argomento non ha molto senso dopo che abbiamo visto che le date non corrispondono, ma dal video di Botsman possiamo anche indovinare a cosa si riferisce il combattente militare quando chiede: “Ci sono quei ragazzi laggiù senza fascia blu al braccio, possiamo sparargli?”.

Verso di lui arriva infatti un militare in uniforme nera senza nastro sulla manica, che entra nell’inquadratura pochi secondi dopo la domanda. Screenshot dal video del canale telegram di BOTSMAN (Foto).

I canali russi di Telegram affermano anche che Korotkikh ha cancellato questo video in quanto incriminante: neppure questo è vero, il video è ancora pubblicato lì.

Alcuni dei cadaveri hanno davvero delle bende bianche sulle braccia: sono stati costretti a indossarle dall’esercito russo, come hanno riferito i profughi che sono riusciti a lasciare Bucha in precedenza. Ecco ad esempio una dichiarazione del 14 marzo.

Questo di per sé non prova nulla: tra i morti ci sono persone sia con che senza le bande bianche. Ad esempio, nella foto che Kotz cita come esempio, c’è una benda bianca solo su un solo corpo.

Inoltre tra i sopravvissuti ci sono anche coloro che portano ancora le bende bianche. Questo non basta chiaramente per affermare che tutti coloro che indossavano bende bianche sono stati uccisi per vendetta.

Screenshot di un video sui corpi nel seminterrato. Alexander Kotz ha cerchiato in rosso la benda bianca; il resto dei corpi ne era privo però. (Foto)

I commentatori filo-russi accusano anche la polizia nazionale ucraina di aver ucciso civili.

La sera del 2 aprile, la Polizia Nazionale ucraina ha infatti emesso un comunicato stampa in cui afferma che le forze speciali “hanno iniziato a ripulire Bucha da sabotatori e complici delle truppe russe”.

Anche la comparsa delle forze di sicurezza non coincide però con il ritrovamento dei primi corpi il 1 aprile.

Il giorno in cui la polizia, a giudicare dal video, stava rimuovendo le macerie in un’altra parte della città, i giornalisti stavano già filmando i corpi delle persone uccise a Bucha.

Un’altra versione è quella che dopo la partenza delle truppe russe, Bucha sia stata sottoposta a colpi di artiglieria o di mortaio da parte delle Forze Armate ucraine.

I militari ucraini, secondo questa versione, non sapevano che i soldati russi erano già partiti.

Questa affermazione non può essere verificata di per sé, ma i bombardamenti ovviamente non spiegano né le mani legate dei morti, né i cadaveri gettati nei sotterranei e nei pozzi.

I commentatori filorussi sottolineano anche che né il sindaco Fedoruk né la polizia nazionale hanno menzionato nei loro video i cadaveri che giacevano nelle strade della città e che questo è sospetto.

In base ai metadati di questi video, il sindaco di Bucha ha registrato il suo messaggio circa nello stesso momento in cui sono state scattate le prime prove dei cadaveri: quindi potrebbe non esserne ancora a conoscenza.

La polizia nazionale è inoltre entrata a Bucha in un momento in cui i corpi delle persone uccise in via Yablonska venivano già filmati dai giornalisti stranieri accompagnati dai militari.

Da quando sembra dai video, in quel momento la polizia non era ancora entrata in quella parte della città, limitandosi a fare il proprio lavoro solo nella periferia.

[Non è finita qui, come riportato ieri in questo thread dal sottoscritto, il sindaco di Bucha aveva detto già il 28 marzo ad Adnkronos che i russi avevano commesso stragi di civili come non se ne vedevano dai tempi della guerra mondiale].

5️⃣ Altre prove di massacri a Bucha

Tutti gli argomenti dei filo-russi e dei giornalisti analizzati sopra si riferiscono alla “strada della morte” (via Yablonska), dal momento che qui è stato ripreso il filmato si è rivelato essere il più diffuso dai media mondiali.
Ma i cadaveri non ci sono solo qui: ci sono decine di fotografie e video di morti nelle strade vicine e nelle case di Bucha, così come in altre città della regione di Kiyv. Nessun commento sinora dai russi su queste altre fotografie.

Oltre alle riprese di Bucha, che sono iniziate ad apparire il 1 aprile, ci sono ulteriori prove di crimini di guerra commessi in questa città. Molti di loro sono apparsi a marzo, ma non hanno causato tale risonanza, poiché non erano accompagnati da fotografie delle vittime.

I rifugiati di Bucha avevano raccontato del fatto che l’esercito russo stava minacciando di fucilarli e che c’erano cadaveri giacenti per le strade della città, già il 14 marzo.

Il 29 marzo, il canale televisivo Current Time ha pubblicato un’intervista con un adolescente di 14 anni di Bucha, che ha raccontato come un soldato russo ha ucciso suo padre quando si trovava in bicicletta per andare a prendere aiuti umanitari.

Il primo riferimento agli omicidi di Bucha che Mediazona è riuscita risale addirittura al 27 febbraio.

Le interviste ai residenti locali pubblicate dopo il ritorno della città sotto il controllo delle Forze armate ucraine confermano anche tutto quanto sopra menzionato.

I residenti di Bucha affermano all’unanimità che i militari russi hanno fatto irruzione nelle case, arrestato persone per interrogarli, cercato veterani delle Forze Armate ucraine o combattenti della difesa territoriale, sequestrato telefoni e deriso i residenti locali.

Potete leggere le loro intervista (in russo ed inglese) su:
The Insider
Vot Tak
Reuters
Meduza

Inoltre, gli abitanti di Bucha che hanno identificato i loro parenti e amici tra i morti, hanno anche riferito i loro nomi e parlato delle circostanze della loro orribile morte.

Infine a contrastare la versione russa sui cadaveri “apparsi in città dopo il ritiro delle Forze Armate russe”, ci sono anche le immagini satellitari della compagnia Maxar, pubbblicate dai giornalisti del New York Times. Secondo il @nytimes alcuni corpi sono comparsi in via Yablonska già il 19 marzo. [Ne ho parlato qui in dettaglio ieri sera in questo thread che ha avuto molto successo]

In ultimo, il momento dell’omicidio di uno dei ciclisti, il cui corpo è chiaramente visibile in una delle prime riprese di via Yablonska, è stato ripreso da un drone.

Questo è il riepilogo di un lunghissimo thread in cui vengono smentite, una per una, tutte le versioni russe sul massacro dei civili a #Bucha. Lavoro eccellente di @mediazzzona.

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