L’OK DEL PAPA ALLA NOTA DI GALLAGHER
"Il Papa in persona ha approvato la Nota verbale consegnata il 17 giugno da monsignor Paul Richard Gallagher, “ministro degli Esteri vaticano", all’ambasciata d’Italia presso la Santa Sede". (Huffpost)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) June 23, 2021
PERCHE’ IL VATICANO BORBOTTA SUL DDL ZAN
La norma contestata riguarda la mancata esenzione delle scuole cattoliche dalle attività previste nella Giornata nazionale contro omofobia e lesbofobia. Si stigmatizza «il riferimento alla criminalizzazione delle condotte discriminatorie per motivi fondati sul sesso». (Corsera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) June 23, 2021
Nel documento la Santa Sede rileva come il ddl rischi di interferire con il diritto dei cattolici alla «piena libertà di riunione e di manifestazione del pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo», come previsto dall’articolo 2 del testo del Concordato. (Rep)
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CHIESA PROGRESSISTA?
"La Chiesa di Papa Francesco è stata presentata per anni come un modello progressista, quasi che le ingerenze potessero venire solo da un pontefice “reazionario”. Viceversa, come si è detto, è la prima volta che si chiama in causa il Concordato". (Stefano Folli)
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LE DIFFERENTI VERSIONI DI CORSERA E REPUBBLICA
Rapporto complicato tra papato di Francesco ed episcopato italiano; insoddisfazione nei confronti del presidente Bassetti e della stampa cattolica, accusati sottovoce di eccessiva timidezza. La nota di protesta è un modo per ricompattare un’unità in bilico. (Franco, Corsera)
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Legge Zan, l’affondo del Vaticano adesso divide la Curia. La nota contro la legge sull’omofobia consegnata dalla Segreteria di Stato all’Italia ha irritato l’ala bergogliana. Le pressioni della Cei che vuole esentare le scuole cattoliche dalla giornata anti-discriminazione. (Rep)
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SPADARO ATTAPIRATO?
Fonte: La Verità pic.twitter.com/G696jw13RN
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I DELUSI DA PAPA FRANCESCO
"L’inequivocabile presa di posizione ostile al ddl Zan formalizzata dà una delusione definitiva a chi per anni si è ostinato a credere e diffondere la storia del papa aperturista impegnato a sincronizzare la chiesa cattolica con lo spirito del tempo". (Domani quotidiano)
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LE CRITICHE DI MELLONI E MARGIOTTA BROGLIO ALLA MOSSA DEL VATICANO
"Per il timore che alle scuole cattoliche venga “imposta” la giornata contro l’odio omofobico, si demolisce il lavoro compiuto da Luigi Berlinguer per integrare le paritarie nel sistema scuola pubblica e di vederle regredire a isole confessionali". (Alberto Melloni, Repubblica)
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L’ANALISI DI MIRABELLI PRO VATICANO
"Le associazioni cattoliche potrebbero essere perseguite per i ruoli differenti al loro interno tra uomini e donne. Un’università cattolica potrebbe essere denunciata penalmente per l’adozione di testi di bioetica". (Cesare Mirabelli, ex presidente della Consulta, ad Huffpost)
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IL RUOLO DELLA CEI
"La Cei non può dialogare formalmente con lo Stato Italiano per segnalare violazioni degli accordi tra Stato e Santa Sede, se non attraverso la Segreteria di Stato Vaticana. La Cei non può mandare una nota verbale al ministero degli Esteri". (Mirabelli, ex presidente Consulta)
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IL TEOLOGO E I GAY
"“La Chiesa abbracci i gay, non castri la loro sessualità. Papa Francesco? È contraddittorio, ricorda Pio IX”. Intervista al teologo Mancuso". (Fatto Quotidiano)
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LA DISUNIONE EUROPEA SUI MIGRANTI
"I 27 non riescono per ora ad assumere una linea comune sulla gestione della migrazione e sui cosiddetti ricollocamenti. Ossia sulla possibilità di distribuire sull’intero territorio europeo gli extracomunitari che sbarcano nei Paesi di primo approdo". (Repubblica)
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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DEL CORRIERE DELLA SERA SULLA NOTA DELLA SEGRETERIA DI STATO VATICANA:
La segreteria di Stato vaticana «auspica che la parte italiana possa tenere in debita considerazione le argomentazioni e trovare così una diversa modulazione del testo continuando a garantire il rispetto dei Patti lateranensi». Eccolo il passaggio chiave della nota verbale consegnata dal cardinale Paul Richard Gallagher il 17 giugno e subito tramessa dall’ambasciatore italiano presso la Santa Sede Pietro Sebastiani al ministero degli Esteri, a Palazzo Chigi e al Quirinale. Ecco la frase che impegna il governo — la «parte italiana» — a trattare.
Secondo la Santa Sede «alcuni contenuti della proposta legislativa avrebbero l’effetto di incidere negativamente sulle libertà assicurate alla Chiesa e ai suoi fedeli». La norma contestata riguarda la mancata esenzione delle scuole cattoliche dalle attività previste nella Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia e la transfobia. In particolare si stigmatizza «il riferimento alla criminalizzazione delle condotte discriminatorie per motivi fondati sul sesso».
Nella nota verbale c’è un passaggio in cui si sottolinea che «ci sono espressioni della sacra scrittura e della tradizione ecclesiale del magistero autentico del Papa e dei vescovi, che considerano la differenza sessuale secondo una prospettiva antropologica che la Chiesa cattolica non ritiene disponibile perché derivata dalla stessa rivelazione divina». Proprio sulla base di questa considerazione si sollecita la revisione del ddl Zan. Da qui si dovrà adesso ripartire per sbrogliare la matassa di una legge che aveva già evidenziato profonde divisioni tra i partiti della maggioranza. Una moral suasion da portare avanti con estrema cautela, ma anche con la determinazione di non mettere in discussione gli accordi tra l’Italia e lo Stato Vaticano.