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Arnese

Vaccino Cartabia, Dazn prende a pallonate Sky grazie a Tim, liaison Macron-Draghi pro Eurobond

Fatti, nomi, numeri, curiosità e polemiche. I tweet di Michele Arnese, direttore di Start

DECRETO CARTABIA IN COTTURA

 

DAZN BATTE SKY SUI DIRITTI TV DEL CALCIO

 

GUERRA SKY-TIM

 

LAZIALI IMBARAZZI DEM

 

ALLEANZA DRAGHI-MACRON PRO EUROBOND E ANTI MERKEL

 

DRAGHI RUSSA SU SPUTNIK

 

CINA VICINA DICE TRIA

 

INCETTA PRESTITI PER L’ITALIA

 

QUISQULIE & PINZILLACCHERE

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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DEL SOLE 24 ORE SULLA VITTORIA DI DAZN NEI DIRITTI TV DEL CALCIO

All’ottava votazione l’assemblea dei club ha dato il suo placet all’offerta di Dazn in partnership con Tim: 840 milioni a stagione e 2,5 miliardi in tutto per 7 partite in esclusiva su tutte le piattaforme (Dazn è in trattative anche con Persidera per un approdo sul digitale terrestre) e 3 in co-esclusiva (su Iptv).

Quanto a Sky, dall’assemblea di ieri torna a bocca asciutta. L’offerta per le 3 partite in co-esclusiva per 70 milioni a stagione è ritenuta bassa.

Difficile che Sky possa aumentare l’offerta, mentre è da dare per scontato lo strascico legale, battendo sul tasto dell’offerta congiunta Tim-Dazn in questi termini ritenuta differente da quella presentata in sede di partecipazione al bando.

Dazn e Tim, in una nota congiunta, considerano la loro soluzione quella che permetterà «di potenziare e accelerare il processo di digitalizzazione su cui massimo è stato l’impegno in questi anni». Tim «supporterà la migrazione da satellite a piattaforma streaming, grazie alla copertura ultrabroadband in Italia».

A favore dell’epilogo pro Dazn-Tim sono stati 16 club con 4 contrari (Sampdoria, Genoa, Crotone e Sassuolo). Roma, Bologna, Spezia e Benevento hanno seguito il Torino che già aveva rotto il fronte dei no. Evidente che, in riferimento ai primi 3 club, la componente Usa della Serie A si è compattata, aggiungendosi al connazionale Rocco Commisso della Fiorentina che di Dazn-Tim è stato un sostenitore acceso e che non poco si sarebbe speso per mediare sui diritti domestici dopo averlo fatto per arrivare al +30% di introiti dai diritti della Serie A in Usa a Cbs, come riconosciuto dall’ad De Siervo.

Quanto ai contrari a Dazn-Tim, a quanto risulta al Sole 24 Ore hanno anche voluto lasciare traccia ufficiale del loro no con una missiva al presidente della Lega Paolo Dal Pino e all’ad in cui hanno criticato l’intero processo di attribuzione evidenziando soprattutto i timori di barriere tecnologiche alla fruizione del prodotto. A questo punto occorrerà capire anche quale sarà l’epilogo dell’operazione fondi.

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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DEL SOLE 24 ORE SU RECOVERY E PRESTITI

L’Italia è per ora l’unico Paese dell’Unione europea intenzionato a utilizzare tutta la dote finanziaria prevista dal Recovery and Resilience Facility (RRF). La bozza di piano presentata alla Commissione prevede infatti l’utilizzo di tutti i prestiti disponibili, pari a oltre 122 miliardi di euro, oltre ai 68,9 miliardi di sovvenzioni. Molti, soprattutto i paesi del Nord Europa, in grado di finanziarsi sul mercato dei capitali alle stesse condizioni dell’Unione europea o anche meglio, non prevedono di ricorrere alla componente prestiti. Altri ancora, come la Spagna, dovrebbero chiedere solo una parte limitata dei prestiti disponibili. Madrid, che riceverà 69,5 miliardi di finanziamenti a fondo perduto, ha presentato un piano che vale 72 miliardi. La Germania, destinataria di”grant” per 25,6 miliardi, ha presentato un piano da 29 miliardi. Il piano francese vale circa 100 miliardi di euro, ma Parigi per ora intende utilizzare solo i 40 miliardi a fondo perduto del RRF e finanziare con risorse proprie gli altri 60.Questo ridurrà le esigenze di finanziamento della Commissione rispetto alle previsioni e le emissioni sul mercato dei capitali. Ma ancora presto per fare cifre.Oltre ai diversi gradi di convenienza a ricorrere ai prestiti Ue, c’è anche un’altra ragione che spinge alcuni Paesi a rinunciare alla componente”loans”. Per gli Stati membri più piccoli, infatti, non è semplice riuscire a gestire in così poco tempo una mole di risorse imponente rispetto alle dimensioni di bilanci nazionali. Per qualcuno sarà già un’impresa gestire i finanziamenti a fondo perduto, tanto da rinunciare (almeno per ora) ai prestiti. Non a caso sono proprio i piani dei più piccoli a porre per ora i problemi più seri alla task force messa in piedi dalla Commissione europea per l’esame dei progetti nazionali.

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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DEL SOLE 24 ORE SU DECRETO CARTABIA PRO VACCINI

Obbligo di vaccinazione per tutti i sanitari a contatto con i pazienti, ma con possibilità di esonero. Copertura penale per chi i vaccini li effettua. È su queste ipotesi che sta lavorando il tavolo governativo che vede confrontarsi il ministero della Salute, quelli della Giustizia e del Lavoro, in stretto contatto con la Presidenza del Consiglio. Il veicolo nel quale tradurre questi contenuti sarà un decreto legge da approvare nel corso della prossima settimana.Di forte impatto le novità in arrivo quindi sul versante giuridico della copertura vaccinale, tema da tempo controverso e ora amplificato ovviamente dalla pandemia tuttora in corso. Il Governo ha però deciso di intervenire anche su questo fronte per restituire impatto a una campagna vaccinale ancora stentata. E lo farà prevedendo un vincolo di vaccinazione anti Covid per tutto il personale sanitario a contatto con i pazienti, non solo per i sanitari in rapporto con i malati Covid.A questo obbligo l’alternativa per gli “obiettori” non potrà essere il licenziamento, dal Governo non si intende arrivare a misure così drastiche forse neppure pienamente sostenibili sul piano del diritto del lavoro, quanto piuttosto offrire la destinazione ad altre mansioni che non prevedano più il contatto diretto con i pazienti.

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