ASPETTANDO MATTEO
Il governo è appeso alle mosse di Renzi. Già da domani ogni giorno è buono perché il senatore toscano ritiri la sua delegazione e apra la crisi. Uno strappo che potrebbe portare a un «rimpastino», a un Conte ter o a un nuovo governo. (Corsera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 3, 2021
Al più tardi nel consiglio dei ministri del 7 gennaio (previsto per ridiscutere il Recovery plan), Renzi ritirerà la sua delegazione al governo. Fuori Teresa Bellanova e Elena Bonetti. Il Conte bis per lui finisce qui, la crisi di governo sarà formalmente aperta. (fonte: Rep)
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VACCINI IN ITALIA
Vaccini, Arcuri striglia le Regioni: “Fatene 65 mila al giorno o sarà flop” (titolo Rep)
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VACCINAZIONE IN ITALIA: NUMERI, FATTI, RITARDI E POLEMICHE. LO SPECIALE DI START MAGAZINE
«Alcune regioni ci hanno sorpreso partendo bene, come il Lazio – dice Arcuri – altre sono disorganizzate», e tre lo hanno fatto infuriare: Lombardia, Molise e Calabria hanno risposto che i loro piani vaccinali semplicemente «non sono iniziati». (fonte: Rep)
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VACCINAZIONE IN ITALIA: NUMERI, FATTI, RITARDI E POLEMICHE. LO SPECIALE DI START MAGAZINE
Diverse fonti regionali segnalavano ieri all’Ansa carenze di personale sanitario e di siringhe, a cui si cerca di sopperire anche con medici in pensione o volontari e le scorte degli ospedali. (fonte: Sole 24 Ore)
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VACCINAZIONE IN ITALIA: NUMERI, FATTI, RITARDI E POLEMICHE. LO SPECIALE DI START MAGAZINE
Medici in ferie e siringhe mancanti, La Lombardia al palo nella vaccinazione anti Covid, titola Rep.
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VACCINAZIONE IN ITALIA: NUMERI, FATTI, RITARDI E POLEMICHE. LO SPECIALE DI START MAGAZINE
"In Lombardia sarebbero state consegnate in alcune Ats lombarde delle siringhe inutilizzabili per i vaccini e il personale aggiuntivo che era stato promesso non si è visto", scrive Rep.
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VACCINAZIONE IN ITALIA: NUMERI, FATTI, RITARDI E POLEMICHE. LO SPECIALE DI START MAGAZINE
IL PUNTO VERO A PROPOSITO DELLO SCARICABARILE IN ATTO FRA STATO E REGIONI… https://t.co/eLxPrve3Mc
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VACCINI IN FRANCIA
Una settimana dopo il Vax Day, la Francia è fanalino di coda tra i grandi paesi occidentali nel lancio della campagna di vaccinazione: solo 352 persone hanno ricevuto la prima dose. Un dato incredibilmente basso se paragonato con i vicini europei. (Rep)
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«Siamo lo zimbello del mondo intero» tuonano medici in prima linea come Frédéric Adnet. Sotto accusa la procedura stabilita in Francia: visita medica obbligatoria preventiva, cinque giorni di “riflessione” prima di dare
il consenso informato. (fonte: Rep)— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 3, 2021
GLI AFFARI DI LUPO SOLITARIO
Zhong Shanshan detto Lupo Solitario, in tempo di pandemia, è diventato l’uomo più ricco dell’Asia. In quale settore: vaccini, social, e-commerce? No: il cinese Zhong è il re dell’acqua minerale. (Corsera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 3, 2021
EUROPA VIRALE
«La Ue aveva dato per scontato che ci sarebbero stati diversi fornitori – ha spiegato Türeci, fondatore di Biontech – Gli Usa hanno ordinato 600 milioni di dosi a luglio mentre Bruxelles ha aspettato novembre per chiederne la metà».
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 3, 2021
ORDINI SALUTARI
Qual è la parola d’ordine?
«Mascherina, distanziamento, igiene delle mani, no assoluto agli assembramenti», risponde Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di sanità, il 3 gennaio 2021. (2021, non 2020…)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 3, 2021
ALLEGRIAAA
"Una nuova stretta è allo studio del governo. Sarà decisa nelle prossime ore e appare inevitabile, perché in Italia la curva cresce e secondo i calcoli dei tecnici continuerà a crescere almeno per un’altra settimana", scrive Rep.
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I NUMERI DI SANPA
SanPa costa 25 milioni di euro l’anno. Oltre il 70% delle spese è coperto dalla vendita di prodotti. Il resto arriva da aiuti e donazioni. (fonte: Rep)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 3, 2021
"Volete sapere se ci sono state violenze, ingiustizie,
dolore a San Patrignano? Sì. Ma non solo. Un tossico, se ha la roba, è tranquillo: però quando gli manca, non c’è più niente di normale", dice Piero Villaggio (figlio del comico Paolo) per 3 anni nella comunità di Muccioli.— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 3, 2021
ALGORITMI INTELLIGENTI
"«L’algoritmo Deliveroo discrimina i rider che vogliono scioperare». Storica sentenza del tribunale del lavoro di Bologna contro l’app e il sistema del ranking reputazionale che classifica e mappa i turni", scrive il quotidiano "il manifesto"
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 3, 2021
CONSIGLI PER ZANIOLO
Quanta nostalgia di Carletto Mazzone che, nel dicembre 1993, quando vide il diciassettenne Francesco Totti circondato da gruppetto di giornalisti, lo apostrofò: «A regazzì, vatte a fa la doccia! Con loro ci parlo io». (Luca Valdiserri, Corsera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 3, 2021
OMELIA OMBELICALE
"Mi è venuto in mente nei giorni scorsi il problema dell’Io che porta con sé una notevole, e vorrei dire immensa, quantità di temi. Il più evidente dei quali è appunto l’Io". (incipit dell'omelia domenicale di Eugenio Scalfari sulla prima pagina di Repubblica)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 3, 2021
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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DI REPUBBLICA SU VACCINI E LOMBARDIA
Ma qual è la causa di questa partenza a rilento? A spiegarlo è la Regione stessa che individua due motivi: il piano ferie del personale sanitario e il cambio di programma nelle consegne delle dosi. «Nei giorni delle feste parte del personale ha goduto di un sacrosanto riposo — dice l’assessore Giulio Gallera — visto che dal mese di febbraio, come in nessun altra regione italiana, sono sotto pressione per la violenza con cui il virus ha colpito il nostro territorio». Pesa però anche la programmazione. Il sistema di prenotazioni e vaccinazioni pensato dai vertici della sanità regionale — la prima fase prevede la somministrazione a 343.224 tra medici, personale sanitario e residenti nelle Rsa — era stato infatti pensato per partire domani, giorno in cui era previsto l’arrivo dei primi vassoi. In realtà le 80 mila dosi sono arrivate in largo anticipo, il 30 dicembre, quando però il piano era già stato definito e i turni stabiliti.
«Quella che abbiamo messo in piedi è una macchina seppur flessibile, molto complessa — spiega il responsabile della campagna vaccinale per la Lombardia Giacomo Lucchini — che ha bisogno di tempi per l’aggiustamento in corsa. Laddove è stato possibile si è anticipato, tenendo conto che stiamo parlando di operatori sanitari che in questi giorni hanno avuto due festivi, un semi festivo e un sabato. Quindi molti di loro sono in riposo e lo stiamo rispettando visto che sono in prima linea. Non sento mia la polemica sui numeri, rispetto a un percorso che sarà lunghissimo».
Dal Pirellone, una risposta ufficiosa al richiamo romano è arrivata sulle siringhe e il personale. Sarebbero state consegnate in alcune Ats lombarde delle siringhe inutilizzabili per i vaccini e il personale aggiuntivo che era stato promesso non si è visto: «Ci auguriamo che arrivi soprattutto per la fase che coinvolgerà la popolazione», sottolinea Gallera. La programmazione Il piano da domani prevede un avvio con circa 5-6 mila somministrazioni al giorno in tutta la Regione, poi si salirà a quota 10 mila a cui si aggiungeranno quelle date agli ospiti nelle Rsa, arrivando così a un massimo di 15mila. La settimana che arriva, oltre alla necessaria accelerazione sul piano vaccinale, sarà anche cruciale per la programmazione della prossima fase. Si tratta di quella che riguarderà la popolazione ultra ottantenne e i soggetti a rischio: oltre tre milioni di persone che non verranno vaccinate prima dell’inizio di marzo. Secondo il piano infatti al 20 di febbraio saranno arrivate solo le 680mila dosi necessarie per i 340mila da vaccinare in questa prima fase, considerando anche la seconda dose.
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VACCINAZIONE IN ITALIA: NUMERI, FATTI, RITARDI E POLEMICHE. LO SPECIALE DI START MAGAZINE
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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DEL CORRIERE DELLA SERA SU VACCINI E LOMBARDIA
La Lombardia, che essendo la regione più popolosa si prepara ad affrontare la profilassi più ampia, ha optato, a differenza di altre Regioni, per una distribuzione su 65 hub, anche se solo 34 ricevono direttamente da Pfizer le consegne. Una strategia che pagherà nel lungo periodo, ma che non ha favorito il ritmo dei primi giorni. Ma come mai, sempre stando alla graduatoria del sito che in tempo reale aggiorna la progressione delle somministrazioni, la Lombardia ha eseguito solo il 4 per cento dei vaccini già inoculati in Italia? Qui bisogna fare i conti con il calendario. Il piano originario, al netto dei ritardi di consegna, dovuti anche al maltempo, prevedeva di aprire l’agenda dal 4 gennaio. «Una scelta ponderata, motivata anche dal fatto che nei giorni delle festività parte del personale ha goduto di un sacrosanto riposo, visto che dal mese di febbraio, come in nessun altra regione italiana, è sotto pressione per la violenza con cui il virus ha colpito il nostro territorio», aggiunge Gallera.
Troppo complicato modificare i turni del personale per guadagnare un paio di giorni, con il rischio di imballare ospedali ancora sotto pressione con quasi 4 mila ricoverati Covid, fra rianimazioni e altri reparti. La prova del nove si avrà nei prossimi due-tre giorni, contando che si vaccinerà a pieno ritmo anche il giorno dell’Epifania e l’adesione è stata quasi ovunque intorno al 90 per cento. Al Pirellone sono certi non solo di stare nella scadenza complessiva di fine febbraio della prima fascia di popolazione, ma anche di balzare ai vertici della graduatoria regionale nel giro di pochi giorni. Per ora si è scelto di rodare la macchina vaccinando primari e capi reparto. «Ci sarà da abituarsi all’idea che le date di consegna ballano e balleranno — conclude il responsabile operativo della campagna vaccinale in Lombardia Giacomo Lucchini —. Bisognerà essere bravi a rendere elastiche le agende senza perdere ritmo».