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I biglietti di Natale di Bossi raccontano la storia della Lega (e quella del Senatùr)

Dal primo cartoncino del 1995 all’Adorazione dei Magi di Michelino da Besozzo: trent’anni di auguri artistici che diventano autoritratto politico di Umberto Bossi. Il corsivo di Sacchi

Trent’anni di biglietti di auguri di Umberto Bossi non solo a militanti e simpatizzanti, ma a tutto il mondo politico e istituzionale. Auguri icona, sempre con un messaggio politico.

Dotato da sempre di una vena artistica, che lo ha visto poeta e persino per un periodo in gioventù cantante di nome Donato, dalla vaga somiglianza con Don Backy, nonché sul piano politico inventore dei manifesti leghisti e delle scritte sui cavalcavia, Bossi firma per questo Natale gli auguri 2025 dopo il primo cartoncino del 1995.

Quest’anno il Buon Natale del Senatùr è la riproduzione dell’opera di Michelino da Besozzo, pittore lombardo del XIV secolo, “dimenticato in patria”, dell’Adorazione dei Magi conservata presso la Biblioteca Comunale di Avignone. Un dipinto ricco, quasi affollato: oltre alla sacra famiglia e ai re Magi che portano doni, sono presenti molti pastori e animali, alcuni di natura esotica come la giraffa, un tratto caratteristico del gotico. “Tutti insieme alla più grande festa del mondo. Auguri, Umberto Bossi “, scrive con il pennarello verde il fondatore della Lega Nord. È un inno all’unità quello del leader “padano”, che come ci rivelò, minacciò la secessione, ma “per ottenere la Devoluzione”.

Come spiega in un video Nicoletta Maggi, giornalista, sua storica addetta stampa, l’estro geniale di Bossi, ogni anno commissiona “un dipinto a un pittore che da 30 anni lo segue in tutto il suo percorso e poi fa stampare il biglietto, dopo averci posto la sua frase augurale e la firma”. Si va dall’acquarello del periodo in cui aveva lanciato “La Padania”, raffigurata sorretta dagli angeli, al biglietto dedicato ai referendum per l’Autonomia in Veneto e Lombardia. Bossi non ha mancato l’appuntamento neppure quando fu colpito dall’ictus: mandò un cartoncino “struggente” in cui l’eroe Alberto da Giussano rende omaggio con il suo spadone a Gesù Bambino, di fronte alla Cattedrale di Pontida, poi la rievocazione della fondazione della Lega Lombarda, con la moglie Manuela, Giuseppe Leoni

Il cartoncino di auguri più toccante fu durante il Covid, quando fece dipingere “Na Mameta”, ovvero in dialetto lombardo “Una nonnetta”, che fugge da una casa per anziani per andare su una collina dalla quale cerca con nostalgia il luogo dove aveva vissuto con la sua famiglia. Il biglietto dell’anno scorso raffigura la chiesa di S. Eustorgio che raccoglie le reliquie dei Magi. E sempre a loro è dedicato il cartoncino di quest’anno. Trentesima edizione degli auguri bossiani. Storia della Lega Nord, storia del nostro Paese attraverso la vena artistica del gran capo “padano”.

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