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Londra

Tutte le sfide per Boris Johnson

UK, il punto politico prima della pausa estiva alla Camera dei Comuni

 

La Camera dei Comuni è entrata ufficialmente nella pausa estiva – il cosiddetto “recess” – e l’ultima sessione del Question Time settimana scorsa è stata utile per fare il punto della situazione politica nel Regno Unito prima della ripresa dei lavori a settembre. Il premier Boris Johnson ha seguito la seduta da Chequers – dove era in auto-isolamento – ma nonostante questo si è beccato del “bugiardo” da una deputata Laburista, prontamente sospesa dalla seduta dallo speaker, Sir Lindsay Hoyle.

La settimana appena trascorsa non è stata affatto buona per BoJo, nonostante il leader Tory abbia appena festeggiato i due anni di permanenza a Downing Street. Lunedì 19 c’è stato il tanto sospirato Freedom Day, ma i numeri della pandemia e della “pingdemia”, con centinaia di migliaia di lavoratori dei servizi fondamentali come trasporti e alimentari costretti ad auto-isolarsi – hanno messo un po’ in ombra il ripristino delle libertà, limitate da marzo 2020. Negli ultimi giorni i contagi sono in diminuzione, ma gli scienziati avvertono che per vedere i risultati del Freedom Day sulla curva dei contagi bisognerà attendere il prossimo fine settimana. Johnson, però, un risultato lo può già vedere con i suoi occhi: negli ultimi sondaggi di YouGov il vantaggio dei Conservatori sul Labour è calato da 13 a 6 punti e in casa Tory è scattato l’allarme. Sì, perché al ritorno dalle vacanze si dovrà mettere mano alle tasse per fare fronte all’impennata della spesa pubblica di questo anno e mezzo di Covid. Il rischio è che a pagare di più siano proprio gli elettori di Johnson. I pensionati, in particolare, temono che il governo cancelli la tripla garanzia – triple lock – sulle pensioni, che garantiva loro una rivalutazione delle somme al minimo del 2,5% su base annua.

Il governo si troverà anche altre questioni sul tavolo e, forse, la pausa estiva darà da riflettere all’esecutivo. Certo, la fine della pandemia è in testa alle preoccupazioni del Cabinet. Così come i problemi sul Protocollo Nordirlandese, esposti dal Ministro per la Brexit, Lord Frost, ai Comuni lo scorso lunedì. L’Ulster, così come la Scozia, resta una spina nel fianco per un premier poco amato al di fuori dell’Inghilterra. Eppure, anche a Londra ci si domanda se il “levelling up”, riequilibrio tra le diverse aree geografiche del paese, possa giovare ai Tories. Nell’elezione suppletiva di Chesham and Amersham i Conservatori hanno perso un loro seggio storico nel Buckinghamshire e in molti hanno visto in questa sconfitta una reazione dell’elettorato locale al passaggio della nuova Alta Velocità – High Speed 2 – che dovrebbe collegare in modo più veloce le città del Lancashire e dello Yorkshire. Johnson è pressato però anche dalle nuove reclute dell’ex muraglia laburista del nord-est. Il gruppo di deputati del Northern Research Group lo ha esortato a esporre con più chiarezza la sua strategia per ricostruire le aree più depresse del nord del paese. Il discorso del premier dello scorso 15 luglio ha parzialmente placato le richieste ma i backbenchers si aspettano soluzioni concrete da portare nelle loro constituencies.

In tutto questo, si è aperta la silly season, soprannome che gli inglesi danno alla stagione estiva dove tutto – o quasi – si ferma, e i gossip politico-parlamentari abbondano. Nei giorni prima del recess il quotidiano “i” riportava di un rimpasto imminente nel governo, con il ministro dell’Istruzione Gavin Williamson che avrebbe dovuto perdere il posto. Non se n’è fatto nulla ma da qui alla riapertura di Westminster ne sentiremo ancora delle belle.

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