Entro il 2030 Apple mira a garantire che ogni prodotto che venderà avrà un impatto netto zero sui cambiamenti climatici. Per raggiungere l’obiettivo abbatterà il 75% del suo inquinamento da gas serra entro dieci anni e troverà il modo di ridurre il restante 25% attraverso quello che ha chiamato il “carbon solutions fund”. È quanto si legge su The Verge che sottolinea come questo nuovo obiettivo della Casa di Cupertino sia solo l’ultima tendenza delle società tecnologiche globali che cercano di puntare tutto sull’ambiente anche per ‘ammortizzare’ nei confronti dell’opinione pubblica, le preoccupazioni antitrust.
I PROGRESSI DI APPLE NEL 2019
La società americana ha ridotto le emissioni di anidride carbonica di 4,3 milioni di tonnellate nel 2019, secondo il Rapporto sui progressi ambientali del 2020, citato da The Verge. Ciò rappresenta un calo del 35% delle emissioni assolute di anidride carbonica dal picco dell’azienda nel 2015, una riduzione che è stata in grado di ottenere anche se ha venduto più prodotti. Ma che ha comunque portato a rilasciare in atmosfera molta anidride carbonica lo scorso anno, 25,1 milioni di tonnellate, equivalenti a sei centrali elettriche a carbone.
COSA FA APPLE PER L’AMBIENTE
Apple è stata in grado di ridurre l’inquinamento provocato dal riscaldamento del pianeta utilizzando materiali riciclati e migliorando l’efficienza energetica dei suoi prodotti. I suoi prodotti consumano in media il 73 per cento in meno di energia rispetto a 11 anni fa. Anche le sue operazioni, comprese le emissioni delle strutture e i viaggi d’affari, sono diventate carbon neutral nell’aprile di quest’anno mentre già dal 2018 aveva annunciato che avrebbe acquistato abbastanza energia rinnovabile per alimentare le sue operazioni globali.
LA SFIDA DI CUPERTINO
La vera novità ora è dettata dal fatto che la casa di Cupertino ha intenzione di ‘sterilizzare’ l’impronta di Co2 nella produzione di computer, telefoni e altri dispositivi realizzati negli impianti di produzione di tutto il mondo sui quali non ha un controllo diretto.
Il coronavirus potrebbe ritardare il lancio del prossimo iPhone, ma non rallenterà gli obiettivi climatici di Apple. “La mia preoccupazione non è di non farlo – ha dichiarato Lisa Jackson, responsabile della sostenibilità di Apple, in un’intervista con Axios Monday -. Le imprese non vedono l’ora, guardano ai cambiamenti climatici come una sfida che possono continuare ad affrontare anche di fronte alla ricostruzione”.
LA SOLUZIONE DELLA MELA
Ma come si riuscirà a raggiungere il traguardo? Lavorando con i suoi fornitori in tutto il mondo e utilizzando sempre più materiale riciclato per i suoi prodotti, Apple afferma di poter tagliare il 75% delle proprie emissioni entro 10 anni. Il restante 25% spera di ridurlo formando quello che sta chiamando un “carbon solutions fund”, che investirà denaro (un importo che Apple non ha divulgato) in modo naturale, cioè piantando e quindi abbattendo alberi in modo sostenibile – per compensare il restante quarto delle emissioni.
Quel fondo è “destinato ad avere un ritorno per l’investitore”, ha affermato Jackson, aggiungendo che è il modo per affrontare i cambiamenti climatici, garantendo che un’azienda possa farci soldi.
I funzionari dell’azienda affermano che ciò non equivale a impegnarsi in programmi ufficiali di “carbon offset”, in cui le persone acquistano crediti per cancellare le emissioni di carbonio prevenendo apparentemente le emissioni altrove (ad esempio piantando alberi).
LE MOSSE DI MICROSOFT E AMAZON
Anche le altre aziende tecnologiche stanno procedendo sulla stessa scia: Microsoft ha annunciato all’inizio di quest’anno che sarebbe stato carbon neutral entro il 2030 e avrebbe cancellato tutte le sue emissioni dalla sua fondazione nel 1975 impegnando un miliardo di dollari in tecnologie pulite. Lo scorso anno Amazon ha fissato l’obiettivo di diventare carbon neutral entro il 2040. A giugno, ha annunciato un nuovo fondo da 2 miliardi di dollari per accelerare lo sviluppo di tecnologie che aiuteranno le aziende a ridurre le emissioni di carbonio. Nonostante i suoi impegni sul clima, nel 2019 la società ha rilasciato il 15 per cento in più di anidride carbonica rispetto all’anno precedente con l’aumento delle vendite, ha ricordato The Verge.