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Italia Libia

Tutte le tensioni in Libia fra Turchia, Egitto e Francia.

Gli auspici Usa, le gomitate fra Turchia e Francia, la Lega Araba contro l'Egitto. Come e perché le tensioni sulla Libia non si placano

GLI AUSPICI USA IN LIBIA

L’ambasciatore degli Stati Uniti in Libia, Richard Norland, e il comandante del Pentagono in Africa (Africom), generale Stephen Townsend, chiedono un cessate il fuoco e il ritorno ai negoziati in Libia. Lo riferisce una nota della rappresentanza diplomatica statunitense nel paese nordafricano pubblicata nel pomeriggio dopo i colloqui tenuti stamane a Zuara, località costiera a est di Tripoli, con una delegazione del Governo di accordo nazionale (Gna) guidata dal premier Fayez al Sarraj.

CHE COSA HA SCRITTO L’AMBASCIATORE USA IN LIBIA E IL CAPO DI AFRICOM

Al centro dell’incontro vi sono state le opportunità di una “pausa strategica nelle operazioni militari di tutte le parti in conflitto”, spiega l’ambasciata su Facebook. L’ambasciatore Norland ha delineato il sostegno degli Stati Uniti agli sforzi diplomatici in corso sotto gli auspici delle Nazioni Unite per promuovere un cessate il fuoco e un dialogo politico. Il generale Townsend, da parte sua, ha presentato la sua prospettiva militare sul rischio di escalation, i pericoli posti dal sostegno della Russia alle operazioni dei mercenari del gruppo Wagner e l’importanza strategica di garantire la liberta’ di navigazione nel Mediterraneo.

LE TENSIONI FRA FRANCIA E TURCHIA

Ma non si placa lo scontro tra Turchia (pro Serraj) e Francia (pro Haftar) sulla Libia. Questa volta è Ankara a respingere le accuse di Parigi e accusa la Francia di “giocare una partita pericolosa” sostenendo Khalifa Haftar contro il governo riconosciuto dall’Onu. “La Francia ha una grande responsabilità nel caso in cui viene trascinata la Libia sostenendo strutture illegali per anni, e quindi e’ proprio la Francia a fare un gioco pericoloso in Libia”, ha affermato il ministero degli Esteri turco. Tra crescenti tensioni tra i due alleati della Nato, ieri il presidente francese, Emmanuel Macron, aveva accusato Ankara di condurre nel Paese nordafricano un “gioco pericoloso” che “non può più essere tollerato”.

LEGA ARABA CONTRO L’EGITTO

Tensioni anche tra le componenti arabe sulla Libia. Il segretario della Lega araba, Ahmed Aboul Gheit, ha presentato alla riunione straordinaria dei ministri degli Esteri arabi un piano per la Libia. Non ha però ricevuto il gradimento di Tripoli che ha deciso di tagliare la sua delegazione in segno di protesta per l’incontro voluto dall’Egitto, principale sponsor di Khalifa Haftar. “Siamo impegnati a preservare la sovranita’, l’indipendenza, l’integrita’ territoriale e l’unita’ nazionale della Libia”, ha dichiarato il segretario della Lega. “Qualsiasi accordo di cessate il fuoco non avra’ successo e non resistera’ a lungo se non accompagnato da chiari obblighi e disposizioni”, ha aggiunto. E le condizioni per il cessate il fuoco, secondo Aboul Gheit, sono “il ritiro di mercenari e combattenti stranieri dal Paese, lo smantellamento delle milizie armate e l’interruzione degli interventi militari stranieri”.

“Abbiamo seguito con grande preoccupazione e condanna l’internazionalizzazione crescente della crisi libica, con l’esacerbazione delle interferenze militari straniere esposte nel conflitto, le ripetute e dichiarate violazioni dell’embargo sulle armi in tutte le direzioni e il sistematico reclutamento di mercenari e combattenti stranieri sul campo di battaglia”. Il piano di Aboul Gheit invita a “preservare la sovranita’, l’indipendenza e l’integrita’ territoriale e l’unita’ nazionale dello stato della Libia”. “Siamo fermi nel nostro rifiuto di qualsiasi voce – all’interno o all’esterno del Paese – che chieda defezione o separazione e qualsiasi piano – locale o estero – di dividere il Paese in aree di influenza E creando una spaccatura permanente nel tessuto della comunità libica”.

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