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Turchia Siria

Tutte le ragioni economiche e finanziarie della mezza scoppola subita da Erdogan in Turchia

I risultati delle elezioni amministrative in Turchia. Il commento di Erdogan. E il giudizio degli analisti.

“Come avviene dal 3 novembre 2002, l’Akp resta con un ampio margine” il primo partito. Così ha sottolineato in serata il presidente Erdogan prima di lasciare Istanbul per tornare al palazzo presidenziale di Ankara.

CHE COSA E’ SUCCESSO IN TURCHIA

Erdogan afferma che il suo partito di governo e i suoi alleati nazionalisti hanno conquistato il 56% dei comuni assegnati nelle elezioni municipali. Il suo Akp ha guidato le elezioni municipali con il 45% dei voti subendo però alcune battute d’arresto, compresa la perdita della capitale Ankara.

IL CASO ANKARA E ISTANBUL

La capitale, Ankara (dopo 25 anni), e le città lungo la costa mediterranea, fra cui Antalya e Smirne, sono in mano all’opposizione laica del Chp, il partito del fondatore della Turchia moderna, Kemal Ataturk.

IL RISULTATO DEL VOTO

Ma la notizia rilevante è che Erdogan ha perso anche a Istanbul, dove ha vinto il candidato dell’opposizione Chp, Ekrem Imamoglu. Comunque la coalizione di governo di Erdogan è riuscita a mantenere il suo primato.

I MOTIVI ECONOMICI DELLA MEZZA SBERLA SUBITA DA ERDOGAN

L’esito del voto arriva dopo una settimana da dimenticare che ha visto la lira oscillare bruscamente, prima di crollare di oltre il 4% giovedì scorso. Perché? Gli investitori hanno ipotizzato che la Banca centrale della Turchia avesse bruciato le sue riserve per difendere la lira prima del voto, ha scritto Mf/Milano Finanza: “Ora molti cantieri edili sono bloccati in Turchia con le gru ferme a mezz’aria mentre il principale mercato di sbocco, la Germania, frena l’export turco. Nel quarto trimestre del 2018 il pil si è ridotto del 2,4% rispetto al trimestre precedente, che aveva già registrato una riduzione dell’1,6% rispetto ai tre mesi prima. Nel 2018 il pil turco si è ridotto del 3%”.

IL RUOLO DELLA FEDERAL RESERVE

E c’è chi guarda anche agli Stati Uniti, come si fa nell’entourage di Erdogan e come sottolineano anche alcuni analisti. Infatti, quando la Federal Reserve ha alzato i tassi, quasi 210 miliardi di prestiti esteri si sono rivelati difficili da ripagare con la lira che perdeva il 30% del suo valore a giugno. E le tensioni fra Turchia e Usa ora solcano anche le questioni militari e la commessa degli F35.

LA NOTIZIA MILITARE

Gli Usa hanno infatti cessato la consegna degli aerei F35 in risposta alla decisione di Ankara di acquistare i sistemi di difesa anti missilistici russi S-400.M Lo scrive l’Ap citando funzionari americani coperti dall’anonimato. Il primo passo è lo stop alla consegna dei manuali e di alcune componenti. La mossa arriva dopo che il ministero degli Esteri turco ha annunciato l’impegno all’acquisto del sistema antimissilistico di Mosca, che pone una minaccia agli F-35.

IL QUADRO ECONOMICO

«La crisi economica della Turchia ha ucciso l’aura di invincibilità di Erdogan», ha osservato Wolfango Piccoli, co-presidente di Teneo Intelligence. Il panorama politico è stato ribaltato da una pesante recessione e da una crisi della valuta con l’inflazione balzata al 20% annuo e i generi alimentari aumentati del 30% mettendo in discussione il modello di sviluppo economico del Paese sul Bosforo basato su carry trade e indebitamento delle imprese private in valute forti come dollaro ed euro a tassi bassi per finanziare i faraonici lavori pubblici come il terzo aeroporto di Istanbul. Quando la Federal Reserve ha alzato i tassi, quasi 210 miliardi di prestiti esteri si sono rivelati difficili da ripagare con la lira che perdeva il 30% del suo valore a giugno.

IL REPORT DI ABN

«La maggioranza che perde il controllo sulle grandi città costituisce un chiaro segnale che le persone non sono soddisfatte dell’attuale politica economica del regime», ha detto Nora Neuteboom, economista di Abn Amro Bank.

IL COMMENTO DI NOMURA

«I mercati sono nervosi dopo questo risultato perché potrebbe portare a misure populiste da parte di Erdogan per recuperare consensi», ha detto Inan Demir di Nomura.

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